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Fondi europei, la svolta dei poteri sostitutivi: nella bozza del quarto decreto sul Pnrr interventi ad hoc per gli enti che sono in ritardo.


«Illustre Presidente, sappiamo io e lei quali sono i metodi democratici, politicamente corretti, per esercitare forme di discriminazione. Ma lei può immaginare davvero, insieme con il suo allievo Fitto, di prendere per i fondelli i suoi interlocutori? Con tutto il rispetto non è un cavallo per la sua coscia come direbbe Montanelli!». E continua Vincenzo De Luca, governatore della Regione Campania senza freni: «Sui fondi di coesione il Governo ha accumulato un ritardo di un anno e mezzo, bloccando opere, cantieri, e occasioni di lavoro. I ritardi clamorosi del Governo faranno aprire i primi cantieri con tre anni di ritardo». Non le manda a dire, come è suo solito, il governatore De Luca, che sembra voglia dare a tutti i costi materiale a Crozza.

E la presidente Meloni, riferendosi a un crescendo di accuse, partite prima nei confronti di Raffaele Fitto e di tutta la compagine, definita “delinquenti politici” e “disturbati mentali”, per il blocco dei Fondi di Sviluppo e Coesione per il Mezzogiorno, chiama in causa la Schlein, chiedendole di mettere a posto il “monello“ De Luca.
“Mi chiedo e Le chiedo se non ritenga, a nome del Pd, di prendere le distanze da queste intollerabili violenze verbali. Autentiche intimi-dazioni, espresse da parte di un rappresentante delle Istituzioni e del suo Partito. Abbiamo atteso un segno di dissociazione e di condanna, finora inutilmente. Se non arrivasse, prenderemo atto del fatto che questi sono gli impresentabili metodi democratici del Pd».

LA PROPOSTA

Le elezioni europee prossime, riscaldando il clima. E ponendo la necessità di alzare i toni per una battaglia dura, fanno dimenticare di non scadere in un confronto da bar dello sport.
E infatti la risposta del segretario Pd non si fa attendere: «Come al solito Meloni sposta l’attenzione dalla vera questione, che sono le scelte anti meridionaliste del Governo”. Anche se prende le distanze dai toni di De Luca : “Certi toni non mi appartengono, del resto li abbiamo già sentiti contro di noi. Ma visto che la presidente Meloni è così sensibile al linguaggio la prossima volta non ho dubbi che prenderà le distanze dal suo capogruppo Foti. Che ci insulta ogni giorno con epiteti vari, da Delmastro e Donzelli che ci hanno accusato addirittura di stare coi mafiosi. Fossi in lei sarei più preoccupata del giudizio degli italiani sulle politiche scellerate del suo esecutivo, che – tra l’altro – ha sottratto ingenti risorse al Sud». Dopo lunghi virtuosismi verbali siamo al tema sul quale è utile riflettere.

SOTTRAZIONE DI RISORSE PER IL SUD?

La domanda da porsi è se effettivamente vi è una sottrazione di risorse nei confronti del Sud. O se invece si sta cercando una diversa rimodulazione per superare alcune problematiche che negli anni si sono dimostrate importanti per la gestione delle risorse che arrivano dall’Unione.
Come diceva Totò “é il totale che fa la somma “. E lo vedremo quando si saranno sciolte le nevi e potranno spuntare le rocce che esse nascondono.
Infatti bisognerà fare i conti complessivamente e capire se effettivamente c’è stata una sottrazione di risorse o se esse sono state rimodulate. Certamente l’esigenza che si passi dal disimpegno automatico delle risorse, che le faceva perdere a vantaggio di altre regioni se non di altri Paesi europei, alla sostituzione dei poteri é estremamente sentita. E anche le giustificazioni circa i tempi nei quali l’utilizzo delle risorse va documentato non può nascondere il fatto che è necessario che vi sia una velocità di spesa. Perché il tempo non è una variabile indipendente. E una risorsa che viene spesa prima probabilmente mette in movimento un moltiplicatore che se è avviato più tardi provoca già un danno.

FONDI EUROPEI, POTERI SOSTITUTIVI: NELLA BOZZA DEL NUOVO DECRETO SUL PNRR INTERVENTI AD HOC PER GLI ENTI IN RITARDO

Finora la spesa delle risorse dei fondi provenienti dall’Unione Europea è stato un affare che ha riguardato solo le Regioni.
Finalmente con il PNRR si è capito che la gestione delle risorse europee non è un affare marginale da poter lasciar gestire, con tutti i ritardi prevedibili, soltanto alle Regioni e che é necessaria una forma di controllo centrale per evitare la perdita di risorse o ritardi non più consentiti.
In tal senso va infatti una bozza di un nuovo decreto che prevede che in In caso di «ritardi e inerzie» da parte di Comuni e Ministeri sulle opere, Palazzo Chigi (e il ministero di Raffaele Fitto) potranno attivare «poteri sostitutivi».
Si tratta di un commissariamento? Forse ma é necessario, se serve, commissariare sindaci, governatori e ministri su specifici target. Affidandoli a professionisti esterni con personale specializzato.

Queste sono alcune delle novità contenute nella bozza del nuovo decreto Pnrr (il quarto) che si sta preparando negli uffici del Governo.
Una quarantina di articoli che introducono «ulteriori disposizioni urgenti per l’attuazione del piano nazionale di ripresa e resilienza».
Bisogna essere però molto attenti perché alcune volte i ritardi, come è stato segnalato anche da parte dei governatori, sono dei Ministeri e quindi il controllo va fatto non solo nei confronti delle amministrazioni locali, ma anche di quelle centrali, come peraltro è previsto in questa bozza di decreto annunciata che parla di poteri sostitutivi anche nei confronti degli stessi ministeri.

FONDI EUROPEI, LA SVOLTA DEI POTERI SOSTITUTIVI: QUANTITA’ DI RISOTSE A DISPOSIZIONE E TEMPIFICAZIONE DELLA SPESA

Il tema deve essere spostato dalla quantità di risorse a disposizione alla tempificazione della spesa di esse nel tempo. Come peraltro è stato fatto recentemente, obbligati da un timetable dell’Unione Europea, che prevede per i fondi del PNRR la scadenza del 2026.
Per fortuna anche a Bruxelles se ne sono accorti e sta stressando notevolmente la problematica, senza adagiarsi sul meccanismo di togliere le risorse. Perché in tal modo i territori vengono penalizzati due volte: una prima perché hanno una classe dirigente che non riesce a spendere le risorse destinate, ed una seconda proprio per la deviazione di fondi importanti, considerato che l’Unione li aveva assegnate, ad altri territori.

Il meccanismo di sottrarre le risorse ai territori destinatari é assolutamente sbagliato. Non ci deve essere una via B. Perché se i fondi sono destinati ad un’area é perché questa ne ha bisogno e bisogna trovare il sistema perché alla fine lí vengano spese.


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