Giorgia Meloni
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Shoa, la premier Giorgio Meloni: «L’eccidio degli ebrei è stato un abominio nazista, complice il fascismo»
Nel giorno della memoria Giorgia Meloni lancia un messaggio forte e chiaro: «L’abominio nazista ha trovato la complicità dei fascisti». È una presa di distanza definitiva dal fascismo italiano. Non che ne avesse bisogno visto che trent’anni fa c’è stata la svolta di Fiuggi, celebrata in queste ore, che ha consentito alla destra italiana di diventare una forza politica con cultura di governo abiurando il passato. Di sicuro le parole della presidente del Consiglio segnano un prima e un dopo nella parabola politica di Meloni. Anche perché nei due anni e mezzo di governo da sinistra le è stato chiesto ripetutamente di allontanarsi una volta per tutta dalla storia della destra dittatoriale. È una seconda svolta, se si vuole, che segna un distacco definitivo dal fascismo.
SHOA, MELONI LANCIA UN MESSAGGIO INEQUIVOCABILE
Non è un mistero che all’interno della destra italiana resista un certo nostalgismo ma ormai residuale, circoscritto a gruppi che risiedono al di fuori dell’arco costituzionale. L’inquilina di Palazzo Chigi parte da lontano: «Ottant’anni fa l’orrore dello Shoah si è mostrato al mondo in tutta la sua terrificante forza. Il 27 gennaio 1945 i cancelli di Auschwitz sono stati abbattuti, e insieme ad essi è crollato anche quel muro che impediva di vedere chiaramente l’abominio del piano nazista di persecuzione e di sterminio del popolo ebraico. Uomini, donne, bambini e anziani strappati dalle loro case, costretti a lasciare tutto, portati nei campi di sterminio e uccisi solo perché di religione ebraica. Un piano la cui premeditata ferocia fa della Shoah una tragedia che non ha paragoni nella storia».
MELONI E LA MODERNIZZAZIONE DELLA DESTRA ITALIANA
Non è finita. Ecco il passaggio decisivo che le consente di fare un ulteriore step nel percorso di modernizzazione della destra italiana: «Un piano, quello condotto dal regime hitleriano, che in Italia trovò anche la complicità di quello fascista, attraverso l’infamia delle leggi razziali e il coinvolgimento nei rastrellamenti e nelle deportazioni. Un abisso a cui si contrappose il coraggio di tanti Giusti, che non esitarono a disobbedire e a rischiare la propria stessa vita per salvare quella di migliaia di innocenti».
MELONI, «COMBATTERE L’ANTISEMITISMO»
Inoltre, Meloni dichiara che una delle priorità del governo sarà quella di continuare «combattere l’antisemitismo, in tutte le forme in cui si manifesta, antiche e moderne, è una priorità di questo Governo». Concetto che viene ribadito dal vicepremier Antonio Tajani: «Insieme ai miei colleghi di governo abbiamo lavorato ad una versione ancora più robusta della strategia nazionale della lotta all’antisemitismo per renderla sempre più efficace di fronte ad episodi che non ci stanchiamo di condannare».
RAMPELLI: «LA PIÙ GRANDE SCIAGURA DELL’INTERA UMANITÀ»
Che sia una seconda svolta lo si comprende dall’uscita di altri dirigenti di peso di Fratelli d’Italia. Fabio Rampelli, da sempre al fianco di Meloni, sottolinea come «nella Giornata della Memoria è nostro dovere guardare dritta negli occhi la più grande sciagura subita dall’intera umanità e prendere impegno a tramandarne il dolore, affinché non si ripeta mai più». E ancora, Guido Crosetto, uno dei fondatori di Fratelli d’Italia: «Oggi echi di quella immane tragedia si vedono in tanti popoli e nazioni i cui diritti vengono calpestati e vilipesi. Ricordare è il solo, l’unico modo, che tutti noi abbiamo affinché quella tragedia disumana e quella terribile ferita al cuore dell’umanità, non possa e non debba mai più ripetersi». E vanno nella stessa direzione le parole del presidente del Senato, Ignazio La Russa, che rende omaggio alle vittime «dell’orrore della Shoah, simbolo di un odio feroce che mai più deve ripetersi».
IL CLIMA SEMBRA ESSERE CAMBIATO
Il clima sembra essere cambiato. La svolta sembra essere accettata. Non a caso è un segnale che la segreteria del Pd Elly Schlein polemizzi con Meloni sul viaggio in Arabia e sulle mancate dimissioni di Daniela Santanché. E che Noemi Di Segni, presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane, arrivi ad ammettere: «Grazie alla premier Meloni e al Governo per la coerenza di questi mesi. L’abbiamo riscontrata nell’agire e nelle attenzioni prestate e non perché sia un Governo che ha un interesse specifico nel tutelare gli ebrei, ma perché gli ebrei sono cittadini italiani. Fanno parte della cultura italiana».
LA POLEMICA DI RICCARDO MAGI DI EUROPA+
Chi invece prova a mettere un po’ di pepe, in una giornata senza polemiche sull’attuale postura della destra, è Riccardo Magi di +Europa che si serve di questa data simbolo per ricordare che «oggi vediamo simboli e parole d’odio che tornano a infestare le strade, donne e uomini deportati in catene, leader politici minimizzare Mussolini e il fascismo, miliardari replicare e rendere virali i gesti più neri della storia».
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