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Elon Musk vuole mettere piede in Italia e fare business, l’amicizia con Giorgia Meloni e Matteo Salvini è coltivata con cura anche per la conquista del vecchio Continente
Scrive Mario Sechi, ex portavoce della premier Meloni e stimato ed assai ascoltato giornalista d’area, che “la sinistra italiana dopo l’elezione di Trump è completamente impazzita”, parla di “cowboy che spaventano i nostri alieni” e di “allucinazione collettiva”. Conviene quindi spiegare cosa preoccupa di Musk: l’idea di mondo e di società che Elon e i suoi amici della autodefinitasi “PayPal mafia”. Poi ciascuno deciderà come approcciarsi a questo nuovo mondo che il politologo e sociologo Massimiliano Panerari ha definito “feudalesimo digitale”.
Tutte questioni con cui presto o tardi dovrà fare i conti anche Giorgia Meloni che ha definito Musk il suo “amico geniale” tanto da sceglierlo come maestro di cerimonie per un premio atlantista come quello assegnato dell’Atlantic Council e da invitarlo a Chigi come alla festa di Atreju come fosse casa sua.
Musk ha una visione di mondo antitetica rispetto a quella di Giorgia Meloni e della destra italiana. Si va dall’ampio uso di ketamina e altre sostanze psicotrope di vario genere all’uso senza limiti della maternità surrogata. Giusto per dire due grandi battaglie di questo governo che ha detto no alla marijuana e sta approvando una legge per perseguire la maternità surrogata in quanto reato internazionale.
LA NEW AGE DEL CAPITALISMO DI DESTRA AMERICANO
Questa new age del capitalismo di destra americano – Musk, Bannon, Thiel per dire qualche nome – piace e suggestiona. Piace l’uso del lessico da Guerre Stellari, film adorato da Musk tanto che l’undicesimo figlio si chiama X Æ A-12 che, come ha spiegato la mamma, è “la crasi di diversi segni: X è la variabile sconosciuta, Æ è la pronuncia elfica per AI, che significa amore e/o intelligenza artificiale. A-12 è il precursore dell’SR-71, il nostro aereo militare preferito: senza armi né difese, solo velocità. Forte in battaglia ma non violento”. Undici figli e poi si vedrà, senza limiti, perché nel Musk-pensiero servono i successori di una genia umana destinata altrimenti ad estinguersi. Così come il pianeta Terra e quindi, pronti via, i razzi per colonizzare Marte.
Potremo stare a lungo su questo immaginario fantascientifico – tra Guerra stellari e il Signore degli anelli – che Musk divulga come il futuro a cui lui, una specie di “Dio”, sta dando forma dopo aver colonizzato lo spazio e garantito connessioni digitali e neurodigitali grazie all’intelligenza artificiale. Il futuro secondo Musk si definisce con alcune parole come “lungotermismo”, socialdarwinismo”, “transumanesimo e accellerazionismo”, ovvero la profezia che prevede il collasso della terra, l’esaurimento della sue risorse e scommette sul fatto che l’umanità andrà avanti su altri pianeti come Marte. Tutto questo supportato da un capitale privato di 350 miliardi di dollari. Della serie visionari e anche miliardari. Un modello ambito per una società sempre più disillusa, spenta, senza reali emozioni né idee.
IL POTERE DI FASCINAZIONE DI MUSK E DEGLI AMICI DELLA SILICON VALLEY
È questo il pericolo: il potere di fascinazione di Musk e degli amici della Silicon Valley di ultradestra e delle loro imprese digitali. Pensate al sociadarwinismo (una sorta di selezione naturale per la sopravvivenza), all’accelerazionismo teorizzati da un gruppo di persone che hanno già in mano le comunicazioni di mezzo mondo (attraverso il sistema satellitare Starlink) e che mette chip nel cervello (Neuralink). Al momento per ripristinare le funzioni dei disabili attraverso i segnali neurali trasmessi ad un pc. Nel prossimo futuro per collegare il cervello umano all’intelligenza artificiale. Tutte cose per cui Tesla e l’acquisto della piattaforma social X (Musk è disruptive anche nella comunicazione ed è stato fondamentale per la vittoria di Trump) sono innocenti passatempi da fare con la mano sinistra. Per la massa sono invece il motivo della fascinazione dell’imprenditore digitale sudafricano e naturalizzato americano.
GIORGIA MELONI ED ELON MUSK CHE VUOLE METTERE PIEDE IN ITALIA
Musk vuole mettere piede in Italia. Dove per “piede” s’intende fare business. L’amicizia con Meloni e Salvini è coltivata con cura soprattutto per questo: la conquista del vecchio Continente, usare l’Italia degli amici Giorgia e Matteo come cavallo di Troia nel vecchio mondo è un obiettivo non solo simbolico nella costruzione del nuovo mondo. Gli indizi in questo senso sono numerosi. Il problema è che il governo Meloni non vede l’ora di fare affari con Musk. L’inchiesta Sogei della procura di Roma dimostra che l’uomo di Musk in Italia, Andrea Stroppa, era destinatario di “informazioni riservate” raccolte un ufficiale della Marina distaccato presso lo Stato Maggiore della Difesa deputato alla gestione, allo sviluppo e alla sicurezza delle infrastrutture di rete e dei sistemi/servizi informativi. Il core business di Sogei in questo momento è il Polo strategico nazionale, la “memoria” di tutti i dati degli enti pubblici italiani.
Strizza l’occhio a Musk e alla sua Starlink il disegno di legge sullo spazio che sarà in aula ormai dopo la legge di bilancio e che prevede la concezione mista spazio-terra per connettere quei luoghi del paese che nonostante il Pnrr ancora non riusciamo a coprire. E sono, purtroppo, tantissimi. In pratica Musk si prende le comunicazioni, ci mette a disposizione gli usi più creativi dell’intelligenza artificiale e noi saremo tutti contenti perché magari apre un piccolo stabilimento Tesla in Italia. Mille posti di lavoro in cambio dell’anima. E meno male che Meloni ha portato Papa Francesco al G7 per ricordare che l’uomo dovrà essere prima e padre della tecnologia.
ELON MUSK E GIORGIA MELONI, L’AMICO GENIALE CHE PUÒ DIVENTARE UN INCUBO
Elon Musk è l’amico geniale di Giorgia Meloni. Ma può diventare il suo incubo. Che c’entra ad esempio l’anarcolibertarismo dei nuovi feudali digitali con il Dio, Patria, famiglia di Giorgia? Lo “Stato deve stare al suo posto” – teorizza Musk che sta per assumere i ruolo di DOGE (semplificazione e razionalizzazione) alla Casa Bianca – e deve supportare l’innovazione tecnoimprenditoriale dei privati senza intralciarli con regole e burocrazia o, peggio ancora con l’oppressione fiscale. Sono concetti semplici, facili, pericolosi. Tipici di una democratura e non di una democrazia.
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