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Parte dall’inchiesta del Quotidiano la nota della Uil Calabria: “Non sono più rinviabili interventi urgenti per frenare la fuga di cervelli dal Mezzogiorno”
“La recente inchiesta del Quotidiano del Sud evidenzia il drammatico impatto economico e sociale dell’emigrazione di giovani talenti dal Sud Italia. Negli ultimi anni, circa 168 mila giovani laureati sono stati costretti ad abbandonare il Sud per mancanza di opportunità, con una perdita economica stimata in 134 miliardi di euro. Questa fuga di capitale umano impoverisce gravemente il tessuto sociale ed economico calabrese, rendendo urgenti azioni mirate”. E’ quanto scrive in una nota Mariaelena Senese, segretario generale Uil Calabria.
“In questa ottica – prosegue dunque la nota – la Uil Calabria propone la creazione di Zes estese, mirate a incentivare la localizzazione di imprese innovative e ad alta intensità di conoscenza. Con particolare attenzione ai settori tecnologici e digitali. Questo porterebbe opportunità di lavoro qualificato per trattenere i giovani laureati.
È cruciale istituire un fondo regionale che sostenga l’avvio di nuove imprese da parte di giovani e donne, soprattutto nelle aree meno sviluppate. Questo supporto dovrebbe comprendere formazione, assistenza per business plan e finanziamenti agevolati, incentivando lo sviluppo di progetti innovativi e radicati nel territorio”.
“Per attrarre aziende e migliorare la qualità della vita, occorre modernizzare le infrastrutture regionali, migliorando i collegamenti ferroviari, autostradali e digitali. Una Calabria ben collegata è più attrattiva per imprese e residenti, riducendo la necessità di migrare verso altre regioni.
E’ di cruciale importanza, poi, investire nell’istruzione superiore. Rafforzando le partnership tra università locali e aziende, creando percorsi di formazione avanzata che rispondano alle esigenze del mercato locale, si può garantire una forza lavoro specializzata e pronta a rispondere alle richieste del territorio.
Per ridurre l’emigrazione delle famiglie, la Uil Calabria sottolinea la necessità di sviluppare servizi di welfare capillari. Come asili nido, politiche abitative per giovani coppie, e servizi di assistenza alla genitorialità, riducendo così il divario rispetto ad altre aree d’Italia”.
“Collegare scuole, università e imprese locali per offrire esperienze formative in Calabria – prosegue la segretaria Senese nella nota – riducendo la necessità per i giovani di trasferirsi altrove, potenziando l’alternanza scuola-lavoro.
Senza trascurare l’azione finalizzata ad incrementare i servizi sociali, come asili nido e assistenza familiare. Per rendere così la Calabria una regione più accogliente e sostenibile per le giovani famiglie.
Insieme, attraverso politiche efficaci e inclusive, è possibile costruire un Mezzogiorno competitivo e un Paese più unito, capace di valorizzare i suoi talenti ovunque essi risiedano. Evitando così che l’autonomia differenziata e altre riforme compromettano ulteriormente l’unità e l’uguaglianza sociale del Paese. I talenti calabresi meritano di avere opportunità di crescita e realizzazione nella propria terra”.
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