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Attesa la decisione del Consiglio dei ministri sul terzo mandato, legge regionale che consentirà a De Luca di ricandidarsi
E giunse il giorno della decisione tanto attesa. Il Consiglio dei ministri, nella seduta prevista per stasera alle ore 18, dovrà esprimersi sul terzo mandato. Un tema di notevole rilevanza politica, che riguarda il primo impegno riformistico del 2025 del governo Meloni.
E’ ovvio che le maggiori attenzioni sono rivolte nei confronti del governatore della Campania Vincenzo De Luca che, per primo, ha posto il problema del terzo mandato. Tuttavia la decisione che sarà assunta stasera dal Cdm ha riflessi politici che riguardano non solo le candidature per il terzo mandato, ma anche i rapporti tra in partiti, in particolare nel Veneto, dove Fratelli d’Italia contende alla Lega il vertice regionale. E su questo si registra un asse tra De Luca e Zaia.
LA VICENDA
Tutto nasce dalla volontà del governatore della Campania Vincenzo De Luca di ricandidarsi per la terza volta alla guida della regione, nonostante il principio nazionale che prevede un limite di due mandati per le figure istituzionali elette direttamente. Principio sancito dalla Costituzione che, però, demanda ai poteri locali la fissazione dei limiti del mandato, creando un vulnus che consente a ciascuna regione di fissare il limite del mandato legislativo. La Per la Regione Campania il limite è stato fissato in due mandati. Di qui la non candidatura di De Luca per la terza volta.
Ma il governatore non ci sta e per superare l’ostacolo ha convinto i consiglieri regionali di votare, in una seduta convocata a tal fine, di approvare una legge regionale che autorizza il limite del terzo mandato.
L’INTERVENTO DEL GOVERNO
Contro la decisione della Regione nella seduta di stasera il governo potrebbe decidere di impugnare la legge regionale della Campania presentando ricorso alla Corte costituzionale a cui spetta fare i rilievi di ordine di costituzionalità. Nel caso della Campania è stato presentato anche un ricorso al Tar da parte di forze di opposizione a De Luca, con la richiesta di annullamento della seduta consiliare nella quale fu approvata la legge regionale che consentiva il terzo mandato.
IL CASO POLITICO IN VENETO
Intanto la vicenda De Luca s’intreccia con quella del governatore del Veneto, Luca Zaia che ha già concluso il terzo mandato e si propone per il quarto mandato. Ma Fratelli d’Italia rivendica la candidatura di un suo rappresentante determinando così un caso politico tra Lega e Fdi. Per ora Zaia si mostra prudente in attesa della decisione del Cdm. “ Se il governo impugnerà- afferma Zaia- la legge della Regione Campania poi dovremo aspettare cosa dirà la Corte costituzionale e ci comporteremo di conseguenza”.
CANDIDATURA, IL CONFLITTO LEGA-FDI
Zaia incalza, forte dei voti in regione: “Si tratta di una carica elettiva quindi ben venga un accordo tra i partiti ma poi sono i cittadini che eleggono il loro presidente. Un candidato calato dall’alto senza una minima condivisione con i cittadini non credo sia la strada giusta”.
La pensa allo stesso modo il vicepresidente del Senato, Gian Marco Centinaio, che fa notare come il no di Fdi al terzo mandato “è perché vuole candidare uno di loro in Veneto”. Da Fratelli d’Italia replica il capogruppo alla Camera, Galeazzo Bignami. Che rilancia il tema del ricambio generazionale, favorito proprio dal no al terzo mandato.
BONACCINI MOLLA DE LUCA
Anche Bonaccini, che nella elezione del segretario nazionale del Pd si era schierato apertamente con De Luca, molla ora la presa e dice “che le leggi vanno rispettate e che è necessario favorire un ricambio generazionale. Credo che su questo tema possa esserci un percorso comune”. L’opposizione del centrodestra a De Luca è senza mezzi termini: “De Luca potrà votarsi il terzo, il quarto, il quinto mandato, tanto a ottobre vinciamo noi”, dice Fulvio Martusciello, coordinatore regionale Campania ed eurodeputato azzurro, non preoccupandosi se sarà lo stesso governatore a contendere la regione al centrodestra.
TOSI, LEGA: IL TERZO MANDATO È MORTO
Il coordinatore veneto di Forza Italia Flavio Tosi (ex Lega), sostiene che il terzo mandato e’ morto: “Per due motivi. Il primo e’ politico perche’ il Parlamento si é’ già’ espresso tre volte contro: la Lega tre volte ci ha provato, e tre volte e’ stata respinta. Il secondo e’ strategico: per quale motivo il centrodestra dovrebbe dare un vantaggio competitivo a tre governatori uscenti di centrosinistra in tre Regioni contendibili come Campania, Puglia e Toscana?”.
“In Veneto – aggiunge – il centrodestra vince a prescindere. Puglia e Campania, in particolare, sono invece contendibili perche’ in passato ha vinto sia il centrodestra che il centrosinistra”.
In Veneto il centrodestra ha sempre vinto ma la Lega rivendica di aver avuto un ruolo da protagonista: la Lega, il suo ex partito, sostiene di avere una struttura piu’ solida sul territorio: sindaci, assessori, consiglieri, militanti: “Credo che la Lega faccia fatica a dire una cosa del genere a un alleato come Fratelli d’Italia che in Veneto alle Europee ha preso il 37,5 per cento.
Senza dimenticare che oggi il Veneto e’ il territorio in cui Fd’I e’ piu’ forte a livello nazionale. Su questo la Lega un pensierino dovrebbe farcelo”.
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