Lo stadio "Diego Armando Maradona" di Napoli
2 minuti per la letturaNAPOLI – «Stiamo lavorando al ritorno degli ultras in curva perché così lo stadio è un mortorio». Ad annunciarlo è Edoardo Cosenza, neo assessore alle Infrastrutture e alla Mobilità del comune Napoli e grande tifoso della squadra oggi allenata da Luciano Spalletti.
Intervenuto ai microfoni di Radio Punto Nuovo, Cosenza ha ricordato: «Sono sempre andato in curva, anche quando da assessore regionale avevo un pass per la Tribuna d’onore ho sempre scelto la curva. Ritorno dei gruppi organizzati in curva? Abbiamo in mente di poter mediare, il sindaco lo sa bene, io e l’assessore De Iesu avremo questo compito. Ci lavoreremo a breve, senza tifo organizzato non ha senso andare allo stadio, infatti non ci sto andando».
Ultras che nelle prime partite di questo campionato hanno disertato le curve del Diego Armando Maradona perché in polemica contro l’interpretazione del regolamento d’uso dell’impianto e le multe elevate per il mancato rispetto del posto a sedere nei settori più caldi della tifoseria partenopea. «Dobbiamo fare delle regole – ha aggiunto Cosenza – ma neanche fare una discriminazione. Per esempio possiamo creare una fan zone ma c’è una serie di aspetti da chiarire».
«Il tema è delicato – ha aggiunto Antonio De Iesu, assessore alla Sicurezza del Comune di Napoli ed ex questore della città – noi vorremmo le cose migliori ma il problema è che tutti devono assumersi le responsabilità. Questo è fondamentale perché spesso ai progetti non corrisponde la reale volontà di applicarli. Dalle istituzioni, alle società, tutti dovrebbero volerlo fare».
«Allo Stadio Maradona ci sono anche problemi strutturali – ha aggiunto – il nuovo sindaco ha avuto la sensibilità e l’onere di prendere questa delega non facile. Lo stadio e il calcio rappresentano un momento di riflessione serio che necessitano di tempo. Bisogna sedersi attorno a un tavolo e parlarne. La disciplina nelle strutture, mantenere il proprio posto, deve essere nell’autodeterminazione di ognuno. Quando si parla di agonismo c’è la tendenza a non rispettare le regole».
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