Vincenzo De Luca
3 minuti per la letturaUna giunta bis tecnica e politica. E che accontenta un po’ tutti. Così ha deciso lo “sceriffo” salernitano. Alla fine Vincenzo De Luca ha aperto anche una porta ai partiti della coalizione: Partito democratico, Italia Viva e “Noi Campani”. Sei conferme nel segno della continuità e quattro new entry. Il governatore, che ha nuovamente deciso di tenere per sè la delega alla Sanità, brucia così i tempi e annuncia la sua squadra (10 assessori, tra cui tre donne) prima della proclamazione degli eletti alle Regionali del 20 e 21 settembre scorso prevista dalla Corte d’Appello di Napoli nei prossimi giorni.
Confermato nel ruolo di vicepresidente con delega all’Ambiente il fedelissimo avvocato salernitano Fulvio Bonavitacola, così come gli assessori Ettore Cinque al Bilancio (uno dei principali artefici dell’uscita dal commissariamento della Sanità), Antonio Marchiello, titolare della delega alle Attività produttive e ora anche al Lavoro (nello scorso quinquennio in capo all’assessore Sonia Palmeri, non riconfermata), Lucia Fortini alla Scuola e politiche sociali. Quest’ultima, eletta consigliere regionale con la lista “De Luca Presidente”, probabilmente si dimetterà dal consiglio regionale lasciando quindi il posto a Diego Venanzoni, primo dei non eletti nella lista. Valeria Fascione alla Ricerca e internazionalizzazione e Bruno Discepolo all’Urbanistica.
Quattro le novità in Giunta regionale. La prima è rappresentata da un esponente di Italia Viva, Nicola Caputo, ex europarlamentare del Partito democratico e già consigliere di De Luca: a lui va la delega all’Agricoltura. Tra l’altro Caputo ha già ricoperto il ruolo di consigliere per l’agricoltura di De Luca, avviando il piano per il nuovo ciclo del Psr. «La nomina di un assessore con pieni poteri è una buona notizia per l’agricoltura della Campania». È il commento di Gennarino Masiello e Salvatore Loffreda, presidente e direttore di Coldiretti Campania.
In giunta spunta una poltrona anche per la dirigente scolastica anticamorra e vicesegretaria del Partito democratico Campania, Armida Filippelli (fedelissima del segretario del Pd Nicola Zingaretti), alla quale viene assegnata la delega alla Formazione professionale. Spazio anche a Mario Morcone, già direttore per l’Agenzia per i beni confiscati alla criminalità e capo di gabinetto del Ministero dell’interno che sarà l’assessore alle Politiche della sicurezza. Originario di Caserta, Morcone prende il posto che fino al maggio del 2019 è stato dell’ex magistrato Franco Roberti. Tra l’altro proprio Morcone nel 2010 è stato il candidato a sindaco del Partito democratico che ha sfidato Luigi de Magistris? Un caso o un segnale dello “sceriffo” al sindaco di Napoli? I fatti e il tempo daranno risposte.
La quarta nuova entrata nell’esecutivo regionale è quella di Felice Casucci, docente dell’Università del Sannio, nuovo assessore alla Semplificazione amministrativa e Turismo. Il professore è da sempre esponente dell’area centrista e moderata, molto vicino al sindaco di Benevento Clemente Mastella.
«De Luca ha nominato una giunta di qualità sia nella parte in cui c’è l’apertura alle forze politiche sia nel nostro caso con una scelta non prettamente politica» ha sottolineato il sindaco di Benevento Clemente Mastella, che con la lista “Noi Campani” ha contribuito al successo di De Luca alle regionali e ha indicato il docente universitario Felice Casucci, inserito in Giunta regionale come assessore al Turismo e semplificazione amministrativa. Restano fuori dalla squadra regionale Corrado Matera, eletto consigliere regionale, Sonia Palmeri, e Chiara Marciani. Non entra in giunta Mario Casillo, supervotato consigliere regionale del Pd con oltre 42 mila preferenze che – secondo voci di corridoio – non avrebbe accettato di dimettersi da consigliere per fare l’assessore.
«Un giusto mix di esperienza e nuove figure, quelle scelte da De Luca, che daranno forma e sostanza al nostro programma elettorale» ha detto Casillo. Di diverso avviso l’europarlamentare e dirigente nazionale di Forza Italia, Fulvio Martusciello che parla di una «Giunta di basso profilo con nomi usurati dalla storia e dalle sconfitte elettorali».
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