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NAPOLI – Alta tensione a Napoli nella prima sera di “coprifuoco”.

Nel capoluogo campano monta la protesta contro le misure restrittive imposte dall’ultima ordinanza firmata dal governatore Vincenzo De Luca e contro l’imminente lockdown annunciato proprio dal presidente della Regione nella giornata di oggi.

Doveva essere un flash mob pacifico, quello che è stato molto sponsorizzato nelle scorse ore sui social e che doveva radunare per lo più gruppi di ragazzi ad un appuntamento fissato nel centro storico a largo San Giovanni Maggiore.

Il coro di protesta dei manifestanti ha raggiunto però rapidamente contorni sopra le righe: dopo le 23 la folla si è mossa in direzione del lungomare Caracciolo e verso Palazzo Santa Lucia. In cima al corteo due striscioni contro il governatore De Luca. I momenti di maggiore criticità proprio nei pressi della sede della Regione dove le forze dell’ordine in assetto antiguerriglia hanno risposto con le cariche all’assalto di un nutrito gruppo di manifestanti a volto coperto. Colonne di fumo, petardi, cassonetti in fiamme, urla e cori. Nel disordine più totale assaltata anche un’auto dei vigili urbani.

La tensione è cresciuta tra manifestanti e forze dell’ordine in via Santa Lucia, alle spalle della sede della Regione Campania.

Il corteo contro le misure restrittive anti Covid si è ingrossato ulteriormente lungo il percorso, e ha trovato uno sbarramento di forze dell’ordine sul lungomare, all’altezza dell’incrocio con via Santa Lucia hanno cominciato a lanciare bombe carta e fumogeni verso le forze dell’ordine colpendo anche una camionetta dei carabinieri. I manifestanti hanno cominciato a correre verso la sede della Regione, e contro di loro c’è stato un fitto lancio di lacrimogeni da parte delle forze dell’ordine.

Quelle che si mettono in atto sono vere e proprie scene di guerriglia urbana. I manifestanti scesi in piazza contro le restrizioni anti Covid, tutti con il volto coperto dalle mascherine, sono riusciti a superare lo sbarramento delle forze dell’ordine e in centinaia hanno lanciato petardi e acceso fumogeni davanti al palazzo mentre le forze dell’ordine rispondono con un fitto lancio di lacrimogeni. Dal corteo anche bottiglie di vetro contro il muro degli agenti, un centinaio, in tenuta antisommossa. Uno dei razzi dei manifestanti è finito in mezzo ai curiosi che su via Santa Lucia assistevano alla scena.

Davanti al palazzo della Regione è seguito poi un nuovo lancio di petardi e bottiglie da parte dei manifestanti, cui hanno risposto le forze dell’ordine con i lacrimogeni. Al centro di via generale Orsini, all’ingresso posteriore della Regione, un cassonetto dei rifiuti è stato dato alle fiamme. Alle scene di violenza hanno assistito alcune decine di persone dal lungomare, a distanza di sicurezza.

«Questa sera abbiamo assistito a veri e propri comportamenti criminali verso le forze dell’ordine. Nessuna condizione di disagio, per quanto umanamente comprensibile, può in alcun modo giustificare la violenza». Così il questore di Napoli Alessandro Giuliano sulla guerriglia urbana in città.

Sono circa le 23,15 quando il giornalista Paolo Fratter e l’operatore che lo riprendeva live vengono assaltati da un gruppetto di balordi. Costretto a scappare via, l’inviato ha ripreso poco dopo la linea raccontando di aver vissuto attimi di forte terrore. “Ci hanno malmenato, ho avuto paura, meglio staccare il collegamento” ha detto Fratter concludendo il suo intervento in diretta.

Dopo la guerriglia scatenata ieri a Napoli, sono state arrestati due uomini di 32 anni, entrambi del quartiere Vasto, con piccoli precedenti di polizia per stupefacenti, con l’accusa di resistenza e violenza e pubblico ufficiale. Sono stati bloccati nei pressi di via Santa Lucia, nel cuore degli scontri scoppiati nella tarda serata di ieri, e successivamente portati in questura.

Due poliziotti del reparto mobile della questura di Napoli sono rimasti contusi, uno alla mano e un altro a una gamba. Un militare ha riportato problemi all’udito per lo scoppio di un petardo. Numerosi i mezzi danneggiati della polizia, dei carabinieri e della municipale, divenuti oggetto di un lancio di bottiglie, di sassi e di pezzi di asfalto. Le forze dell’ordine hanno lanciato diversi lacrimogeni per difendersi. Le indagini proseguono a 360 gradi.


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