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Un particolare della Scuola di Atene, di Raffaello

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È CON grande, grandissima amarezza che dopo avere esultato per l’incarico senza alternative a Mario Draghi, ho visto il dissestato governo che egli, sotto dettatura dei partiti, ha composto. Certamente importante è stata la scelta di Mattarella per una situazione di emergenza, non solo sanitaria ma anche economica; da solo Draghi vale come il Cts per il Coronavirus. La malattia dell’economia, tra l’altro, non è meno grave. Ma la scelta di non votare, che è stata presa da Mattarella in termini drammatici e perentori, non ha lo stesso fondamento.

Mattarella sembra aver dimenticato che nella prossima primavera gli Italiani, nelle stesse condizioni di sicurezza e rischio, saranno chiamati a votare a Torino, Bologna, Milano, Napoli, Roma, oltre che in Calabria e altri 1400 comuni. Nulla di più logico di un “election day” che aggiunga alle amministrative le elezioni politiche. Fino a quel momento governi totalmente assoggettati alle regole dei Comitati tecnici scientifici avrebbero comunque poteri ridotti, e non perché attenuati in tempi di campagna elettorale. Resta singolare la momentanea amnesia del presidente della Repubblica.

Ma la flemma con cui i partiti maggiori hanno mostrato di non preoccuparsi proprio delle vicine elezioni amministrative ritardando le indicazioni dei candidati, prospetta uno slittamento dalla primavera all’autunno, in coerenza con la decisione di Mattarella. Come non si voterà per le politiche non si voterà neanche per Comuni e Regioni.

Dunque, alla fine, non avendo nessuno vinto le elezioni, ecco un governo con un supercommissario che mette dentro tutti. Ma il risultato è catastrofico e, per chi ha avuto speranza in Draghi, una terribile delusione. I tecnici sono sopraffatti dai politici, i competenti dai dilettanti, soprattutto quelli già sperimentati. E, salvo che per lo stretto settore dell’economia, su cui Draghi vuole che nessuno disturbi il manovratore, un governo malato, un illanguidito Conte ter a guida Draghi. Avevo riposto la massima fiducia in Draghi, ma le sue virtù non possono compensare la vera e propria metastasi di una malattia ben più grave del Covid: l’incapacità aggravata dalla incompetenza. La conferma di Di Maio, Speranza e Franceschini rende questo Governo una malinconica fotocopia del Governo Conte, cercando solo di accontentare, in modo spudorato, tutte le componenti politiche.

Novità oscene: come, per esempio, l’ammiccamento a Forza Italia con la Carfagna, il cui principale pregio è l’elaborazione della legge sulla prostituzione minorile che ha portato al processo Ruby (patetica vergogna).

L’invenzione, sotto ricatto, del grottesco ministero per la Transizione necroecologica fa intendere che Draghi ha ceduto ai deliri di Grillo. Ha perso una occasione storica. Ha compiaciuto gli appetiti dei partiti, e ha deluso gli italiani che confidavano in lui. Dopo lo scandaloso voto dei grillini opportunisti e poltronisti, ha avuto ragione ad andarsene Alessandro Di Battista.

Tutte le mie speranze per una ripresa del turismo, anche confidando in uno scontro tra Franceschini e Garavaglia, cui è stato affidato il dicastero del turismo, sono vanificate . Non vedremo la riapertura di teatri e cinema, ma proseguiremo nelle assurdità che hanno dominato quasi un anno di ridicole chiusure senza effetti; continueremo a tentare di battere la malattia con la variazione di colori (già si annuncia il passaggio di alcune regioni dal giallo all’arancione); non riprenderà la circolazione da una regione all’altra; i musei resteranno chiusi il sabato e la domenica, cercando di farli frequentare il meno possibile. La malinconia continuerà a dominare nella popolazione intristita.

Altro che Colao alla Innovazione (quale innovazione), altro che Cingolani alla Transizione ecologica, con l’inutile Speranza alla sanità . Non si intravedono né soluzioni né luci, in scelte così contrastanti con la necessità di una ripresa; e resta una illusione che siano i ristori e l’illusorio Ricovery fund a far riprendere l’economia, e rinascere l’Italia.

Per quanto mi riguarda non potrò votare il governo Draghi-Di Maio: un governo senza speranza nonostante Speranza.


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