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“Sdunare”

“Irritare”

– Ragazza, tu giochi con il fuoco!

– Io gioco col fuoco?!? Che significa?

– Eh sì, giochi con la solitudine, è pericoloso giocare con lei, si finisce con il guardare sempre e solo la propria immagine, ci si abitua e si muore. Dovresti innamorarti invece di rimestare i ricordi che hai, è necessario crearne di nuovi.

Non ebbi una risposta pronta da dare. Continuai a sorseggiare il mio caffè corretto con la sambuca. Accesi la prima sigaretta della giornata. Iniziai a sfogliare un giornale poggiato sul tavolino, e sospirai.

Con aria di sufficienza il mio sguardo seguì il tipo invadente andar via.

Mi chiesi con un certo fastidio come avesse fatto a intuire che non mi innamoravo da molto tempo. Aveva avuto fortuna con quella frase, una questione statistica, questo mi dissi, cercando di distrarmi.

Tornai a casa, iniziai a mettere ordine, a fare cose inutili per non fermare l’attenzione sul dialogo avuto, e man mano che il tempo trascorreva, iniziavo a sdunare, ossia a irritarmi.

Sdunavo per la risposta non data, mi irritavo perché ero stata un libro aperto agli occhi di uno sconosciuto.

Sdunavo mentre la mente pescava pensieri per allontanarsi da quello strano senso di inadeguatezza rispetto al tipo incontrato al bar.

Speravo bastasse una doccia per togliere il sudore fastidioso che la mente aveva prodotto sdunando.

Vuotai la borsa, trovai un post-it giallo con su scritto: «Ti aspetto domani per un caffè non corretto».

Sorridendo smisi di sdunare, Mi sarei forse innamorata di nuovo, e avrei sdunato ogni qual volta il tipo avesse rintracciato un nodo non sciolto, ogni volta che una frase per pura statistica avesse toccato la mia esistenza.


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