Alex Zanardi
2 minuti per la letturaSIENA – Condizioni stabili ma sempre gravissime per Alex Zanardi, in prognosi riservata al policlinico Santa Maria alle Scotte di Siena in seguito ad un incidente stradale avvenuto nel pomeriggio di ieri lungo la statale 146 di Chianciano, a Pienza.
Il 53enne bolognese, ex pilota di Formula Uno e pluri-campione paralimpico, stava prendendo parte a una delle tappe della staffetta di “Obiettivo tricolore”, un tour che vede tra i partecipanti atleti paralimpici in handbike, bici o carrozzina olimpica.
Zanardi, che si è schiantato contro un camion in curva, nella serata di ieri è stato sottoposto per quasi tre ore ad un intervento neurochirurgico e maxillo-facciale a causa del grave trauma cranico riportato.
Ora si trova nel reparto di terapia. Nella serata di ieri è stato raggiunto in ospedale dalla moglie Daniela e dal figlio Niccolò. La notte è trascorsa fortunatamente senza complicanze. In mattinata, dopo le ore 10, è atteso un nuovo bollettino medico.
AGGIORNAMENTO ORE 10.30
«Al momento le sue condizioni sono gravi ma stabili». A parlare delle condizioni di Alex Zanardi, in coma farmacologico dopo l’intervento chirurgico subito ieri, è Giuseppe Oliveri, primario di Neurochirurgia all’ospedale Le Scotte di Siena. «Adesso tutti i numeri sono buoni ma neurologicamente non è valutabile – spiega il professor Oliveri, che ha operato il campione paralimpico – Lo curo perché vale la pena di essere curato, essere ottimista o meno serve a niente. Se avrà danni permanenti? Sono ipotesi che non hanno senso, non si può sapere come sarà la prognosi domani, tra una settimana o due». Il quadro di Zanardi è grave perché «è in una situazione in cui può anche morire. I miglioramenti può esserci nel tempo, i peggioramenti invece possono essere repentini». Detto che la situazione maxillo-facciale è stata «trascurata» perché per il paziente «c’era un rischio di vita immediato», Oliveri sottolinea che «l’intervento è andato come doveva andare, era la situazione iniziale molto grave. È stato operato per “toppare” la situazione al momento e permettergli di stabilizzarla – prosegue Oliveri – Essere ottimista non serve a niente, l’intervento a cui è stato sottoposto ieri è stato come quelli che frequentemente facciamo nel nostro mestiere. Una Tac? Ne ha fatto una subito dopo l’intervento, adesso non ne facciamo. Ha un piccolo catetere per la misurazione intercranica che ci tiene informati sulle condizioni dell’encefalo e in caso di variazioni di tale situazione ne rifarà un’altra». Oliveri conclude ipotizzando che le condizioni di Zanardi potrebbero stabilizzarsi «in una settimana o dieci giorni. Poi potrà essere risvegliato e valutato».
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