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Silvio Brusaferro e Giovanni Rezza

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ROMA – Perché ancora un’Italia a colori e non un lockdown come quello che stanno adottando altri Paesi europei, e che viene suggerito da più parti? Il sistema italiano sta funzionando secondo quanto ribadito dal presidente dell’Istituto superiore di sanità (Iss), Silvio Brusaferro, rispondendo ai giornalisti durante la conferenza stampa al ministero della Salute sull’analisi dei dati del monitoraggio regionale Covid-19.

Le misure annunciate oggi “mostrano – spiega – che nella maggioranza delle Regioni verranno adottati provvedimenti arancioni/rossi, sulla base della normativa vigente”. E benché le restrizioni previste siano “non paragonabili a quelle adottate a marzo”, Brusaferro sottolinea come “nei fatti la traduzione dell’analisi del rischio nei provvedimenti che vengono presi porti a una realtà di forte mitigazione”.

“Ci troviamo in una fase delicata in cui la circolazione è alta: è stata contenuta – spiega – ma richiede grande attenzione e il mantenimento di rigorose misure di mitigazione per evitare che in Regioni con Rt sopra 1 e rischio alto l’incremento dell’incidenza possa aumentare”.

“Abbiamo visto che le misure adottate nel periodo natalizio hanno comunque contenuto la crescita” della curva, evidenzia Brusaferro, e “crediamo che con queste misure anche la curva di novembre sia stata piegata, portandoci alla soglia del Natale a valori paragonabili a quelle di altri Paesi europei che hanno controllato” l’andamento dei contagi.

All’interno di un’Europa in piena pandemia, ha aggiunto Brusaferro, “l’Italia ha una situazione di lieve ricrescita. Ha però una fase di crescita lieve e questo probabilmente è anche frutto degli sforzi che tutti noi abbiamo fatto durante il periodo festivo, evitando grazie a queste misure di trovarci di fronte a un’impennata della curva. Questo credo sia un messaggio importante da condividere”.

Il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità ha poi sottolineato che “c’è un lieve aumento dei ricoveri, ma sostanzialmente siamo in una fase ancora di stabilità”, mentre “la curva della mortalità è in decrescita, più lenta negli ultimi periodi. Il dato dell’età media dei contagi ci dice che sono soprattutto i giovani contraggono l’infezione, ed è un elemento da guardare con grande attenzione”.

Da domenica si troveranno in zona arancione Abruzzo, Calabria, Emilia Romagna, Friuli, Lazio (per la prima volta), Liguria, Marche, Piemonte, Puglia, Umbria, Val d’Aosta e Veneto. Restano in zona gialla Basilicata, Campania, Molise, Provincia di Trento, Sardegna e Toscana. Per la Provincia di Bolzano, la Lombardia e la Sicilia (per richiesta del presidente regionale Nello Musumeci) scatta invece la zona rossa.

Questo il dato dell’Rt puntuale al 13 gennaio relativo alla settimana 4 gennaio 2021/10 gennaio 2021:
Abruzzo 1.18
Basilicata 1.14
Calabria 1.05
Campania 0.99
Emilia Romagna 1.15
Friuli Venezia Giulia 0.94
Lazio 1.1
Liguria 1.15
Lombardia 1.4
Marche 0.97
Molise 0.7
Piemonte 1.14
Provincia Autonoma di Bolzano 1.5
Provincia Autonoma Trento 1.01
Puglia 1.18
Sardegna 0.99
Sicilia 1.19
Toscana 1.01
Umbria 1.29
Valle d’Aosta 1.19
Veneto 0.96


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Fabio Grandinetti

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