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ROMA – Decessi per Covid-19 ridotti in questo inizio di seconda ondata rispetto alla prima, il numero di decessi tra febbraio e marzo aumentava giornalmente del 4,6%, mentre tra settembre e ottobre l’incremento è sceso sensibilmente, attestandosi allo 0,13%.

Tuttavia, la curva dei contagi ha assunto di nuovo un andamento esponenziale, la preoccupazione maggiore è che la crescita possa tornare ad aumentare la pressione in particolare nelle terapie intensive. Ben 7 regioni sono da “codice rosso”, che palesano un aumento dei ricoveri in ospedale e nelle terapie intensive molto sostenuto se confrontato con quello della fase acuta registrata ad aprile. Sono questi i principali indicatori aggiornati al 24 ottobre dei dati relativi all’emergenza Covid-19 dell’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane coordinato dal Professor Walter Ricciardi, Direttore dell’Osservatorio e Ordinario di Igiene generale e applicata all’Università Cattolica, campus di Roma e dal Dottor Alessandro Solipaca, Direttore Scientifico dell’Osservatorio.

Le regioni in “codice rosso” sono Campania (ricoveri più che raddoppiati rispetto ad aprile – +2,4 volte – terapie intensive +88%), Lazio (ricoveri +1,3 volte rispetto ad aprile, terapie intensive +82%), Sardegna (ricoveri +2,5 volte rispetto ad aprile, terapie intensive più che raddoppiate – +126%) e Sicilia (ricoveri e terapie intensive +1,3 volte rispetto ad aprile).

Osservate speciali sono invece Abruzzo (rispetto ad aprile ricoveri +71,6% e terapie intensive +25,3%), Friuli Venezia Giulia (rispetto ad aprile ricoveri +54,4% e terapie intensive +38,3%), P.A. Bolzano (rispetto ad aprile ricoveri +54,6% e terapie intensive +19,3%), Calabria (rispetto ad aprile ricoveri +73,6% e terapie intensive +62,5%), Molise (rispetto ad aprile ricoveri +62,5% e terapie intensive +25%), Piemonte (rispetto ad aprile ricoveri +50,9% e terapie intensive +20,8%), Toscana (rispetto ad aprile ricoveri +63,8% e terapie intensive +37,4%), Liguria (rispetto ad aprile ricoveri +62,5% e terapie intensive +22,9%), Valle d’Aosta (rispetto ad aprile ricoveri +74,1% e terapie intensive +7,4%) in “codice giallo”.

Rispetto alla prima fase, è sensibile riduzione dei decessi, dovuta sia a una maggiore capacità di cura sia a una popolazione meno fragile. «È importante migliorare la capacità di tracciamento dei contagi, per evitare il più possibile che gli asintomatici possano trasmettere in maniera inconsapevole il virus», dichiara il Dottor Solipaca.

«Rispetto alla diffusione del contagio – afferma il Professor Ricciardi – è stato molto grave che, nella prima fase, circa 700 mila siano sfuggiti alla diagnosi pur avendo i sintomi riconducibili al virus, questo ha favorito sicuramente molti contagi che si sarebbero potuti evitare con un confinamento fiduciario».

In collaborazione con Italpress


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