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La diga sul Menta in Calabria

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«Se al Nord è tornato lo spettro delle alluvioni, al Sud sembra inarrestabile la decrescita delle riserve idriche». Lo scrive in un comunicato l’associazione nazionale dei consorzi di bacino, l’Anbi.

«Sono praticamente “a secco”- scrive l’Anbi – gli invasi della Puglia, che trattengono circa 53 milioni di metri cubi di risorsa su una capacità complessiva di 336 milioni. Identico è il trend della Basilicata, con un’odierna disponibilità di quasi 162 milioni su una capacità di circa 743 milioni. Grave è anche la situazione della Sicilia. Se in Sardegna, la disponibilità idrica è in media con lo scorso anno, positiva è la condizione dei bacini calabresi».

A fronte di un settembre particolarmente piovoso in Umbria, permangono deficitari i bacini delle confinanti Marche, riempiti solo per la metà della capacità (circa 33 milioni di metri cubi su una disponibilità d’accumulo pari a poco più di 65 milioni).

Sempre al Centro-Sud restano in media con gli anni scorsi le portate dei fiumi laziali e campani. Al Nord la portata del Po è superiore alla media ed all’anno scorso. Analogo è l’andamento degli altri fiumi piemontesi (Dora Baltea, Sesia, Stura di Lanzo), i cui livelli sono in calo, ma superiori al 2019.

Sono tornati, con livelli tendenti allo zero idrometrico, i fiumi liguri (Vara, Impero, Centa), co-protagonisti della disastrosa alluvione di inizio Ottobre. In Veneto, i principali fiumi, pur con portate superiori agli anni recenti, sono sotto la media storica. I fiumi dell’Emilia Romagna hanno portate complessive superiori al 2019. Infine sono tutti in discesa i livelli dei grandi laghi del Nord, pur permanendo sopra le medie stagionali.


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