Michele Prestipino
1 minuto per la letturaMessinese, 62 anni, Michele Prestipino Giarritta è il nuovo procuratore capo di Roma. Il plenum del Csm lo ha scelto con 14 voti nel ballottaggio con l’attuale procuratore capo di Palermo Francesco Lo Voi, che si è fermato a 8 preferenze. Il capo della Direzione distrettuale antimafia romana ha in mano le redini di piazzale Clodio da dieci mesi, dopo l’addio di Giuseppe Pignatone, andato in pensione il 7 maggio scorso e con il quale aveva condiviso l’esperienza alla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria.
Nel presentarne la candidatura in Csm, PierCamillo Davigo ne ha sottolineato i successi «contro tutte le organizzazioni criminali storiche di questo Paese e le nuove forme di criminalità organizzata che si sono caratterizzate per il rapporto con la pubblica amministrazione».
La lotta contro le mafie ne caratterizza il lavoro fin dagli Anni Novanta: prima come pm a Palermo, poi a Reggio Calabria e infine a Roma dove, dal 2013, ha coordinato decine di operazioni contro i clan capitolini degli Spada, dei Casamonica, dei Fasciani, oltre a inchieste sulle connessioni finanziarie e istituzionali della malavita nella Capitale, dal “Mondo di mezzo” in poi.
Nessuno dei tre candidati in corsa, oltre a Prestipino e Lo Voi, Giuseppe Creazzo, ha raggiunto la maggioranza assoluta al primo voto e Prestipino si è aggiudicato la vittoria nonostante fosse stato “ripescato” a inizio anno, con una nuova votazione dopo il caos seguito, nella primavera scorsa, al cosiddetto “scandalo nomine”.
La qualità dell'informazione è un bene assoluto, che richiede impegno, dedizione, sacrificio. Il Quotidiano del Sud è il prodotto di questo tipo di lavoro corale che ci assorbe ogni giorno con il massimo di passione e di competenza possibili.
Abbiamo un bene prezioso che difendiamo ogni giorno e che ogni giorno voi potete verificare. Questo bene prezioso si chiama libertà. Abbiamo una bandiera che non intendiamo ammainare. Questa bandiera è quella di un Mezzogiorno mai supino che reclama i diritti calpestati ma conosce e adempie ai suoi doveri.
Contiamo su di voi per preservare questa voce libera che vuole essere la bandiera del Mezzogiorno. Che è la bandiera dell’Italia riunita.
ABBONATI AL QUOTIDIANO DEL SUD CLICCANDO QUI.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA