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Andrea Lenz

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Una cittadina che chiede, un parlamentare che le risponde, un rappresentante della Commissione europea che prova a mostrare la faccia meno intransigente dell’Unione.
La storia ha come protagonista Virginia Brunnlechner, dottoressa tedesca di origini calabresi. È lei a scrivere ad Andreas Lenz, rappresentante di riferimento del suo distretto al Bundestag (il parlamento federale tedesco).

Una lettera che è un po’ uno sfogo e che in poche righe condensa l’amarezza di una europeista di fronte al passo indietro della Germania e di altri paesi nordici rispetto alla possibilità di emettere titoli di Stato comuni (i cosiddetti Coronabond) per fronteggiare la crisi economica e sociale scatenata dalla pandemia. La risposta di Lenz è cordiale, anche se un po’ evasiva e a tratti sulla difensiva («Io non limiterei la discussione solo ai cosiddetti Eurobond») e chiama in causa un altro attore istituzionale, Jörg Wojahn, rappresentante della Commissione europea in Germania.

È lui la voce di ciò che l’Europa, invece, fa o vorrebbe fare. Probabilmente ancora troppo poco. In quell’elenco c’è comunque la matrice di una Germania più ben disposta, che al momento giusto potrebbe addirittura cedere su ll’uso di uno strumento che oggi Berlino vede come l’anticamera della messa in comune dei debiti nazionali.


Egregio Onorevole Lenz, mi rivolgo a Lei, in qualità di rappresentante del nostro distretto elettorale al Bundestag. Ho avuto il piacere di conoscerLa in una serata Lions, dove Lei ha relazionato su diversi temi.

Io sono colei che ebbe a criticare che in quell’occasione i temi europei non fossero stati idoneamente focalizzati.

Sulla situazione attuale: nell’attuale crisi economica e sanitaria, ci si aspetta una risposta europea forte ed unanime. Al suo posto, apprendiamo da Bruxelles che un accordo sulle modalità e le dimensioni degli aiuti non è stato ancora raggiunto. Concretamente: si sta trattando sull’emissione degli Eurobond, che vengono richiesti sia dall’Italia, che da altri paesi duramente colpiti. La Germania, al contrario, rifiuta insieme ad altri Paesi questa soluzione, nel convincimento di mettere in pericolo la duramente conquistata stabilità economica. Questo viene frainteso dall’opinione pubblica italiana, come gesto di egoismo e di carenza di solidarietà. Personalmente, da italiana di nascita e tedesca d’elezione, non condivido questa opinione. Io ritengo che la Germania si trovi nel dilemma di non voler fornire ai suoi populisti argomenti manipolabili e di voler trovare una soluzione praticabile, sia dal punto di vista umano che economico. In questa situazione la Germania non può essere miope, ma deve concedere fiducia ai Partner europei, la stessa fiducia che questi stessi le hanno dimostrato nel 1953, nel momento in cui le hanno abbonato una metà del debito pubblico, credendo in un forte sviluppo economico di questa nazione, ma anche nel 1989, quando hanno cofinanziato la riunificazione tedesca. Questo è di fatto il modo di agire naturale di una famiglia, che noi vogliamo essere in questa Europa, la quale ci ha garantito per più di 70 anni pace, libertà e benessere. Adesso si dimostra quanto stabile e autentica sia questa istituzione, di per sé presupposto unico per una Germania forte ed economicamente stabile, la cui esistenza stessa viene messa in pericolo a causa di carenze decisionali.

La prego, dia al Bundestag la voce a questa istanza proeuropea.
Cordiali saluti

Dr. Virginia Brunnlechner


Cara Signora Brunnlechner,
Sono d’accordo con Lei. L’Europa deve fare di più e agire in maniera più solidale.

Io però non limiterei la questione soltanto alla discussione sui così detti Eurobond. La commissione ha messo nel frattempo molto in movimento. Le invio le nuove informazioni in materia e relativamente alla questione del finanziamento, sono state fatte intanto ulteriori proposte.

Vedi link a mezzo pagina (ndr è l’elenco di proposte sotto)

È chiaro comunque, che solo un Europa, che sappia gestire la crisi in maniera solidale, ne potrà uscire rafforzata.

Questo è quanto io intanto brevemente Le invio .
Mi raccomando rimanga in buona salute e cordiali saluti

Andreas Lenz


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