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di Biagio Maimone
“Vorrei guardare il mondo con i tuoi occhi” ho detto a Barbara, questa mattina, mentre riempiva di fretta la borsa di cose per andare a lavorare. “Oggi devo intervenire in una conferenza, ma non mi ascolteranno, sono una donna” mi ha detto.
Barbara mi ha fatto capire che le donne non hanno ancora raggiunto la parità e che sono spesso considerate non per ciò che dicono e fanno, ma per l’aspetto che hanno.
Bisogna prenderne atto. Ma non tutte le donne guardano disincantate l’universo. Vi sono donne che hanno combattuto ed ancora combattono. Bisogna imitarle senza titubanza alcuna.
Fra esse spicca Liliana Segre. Non si può negare che donne come Liliana Segre siano l’espressione dell’intelligenza del cuore e della mente e che rappresentano un esempio a cui uniformarsi.
Non si può eludere il fatto che la violenza nei confronti delle donne viene perpetrata non solo fisicamente, ma anche moralmente non permettendo loro, se non raramente, di ricoprire ruoli di rilievo negli ambiti decisionali, attribuiti quasi esclusivamente agli uomini.
Ed è per tale ragione che la giornata contro la violenza sulle donne deve essere finalizzata non solo alla tutela delle donne dalla violenza fisica, ma anche dalla violenza morale, ossia da quella violenza alla loro dignità intellettuale, per cui sono ritenute, rispetto all’uomo, quasi un essere inferiore, incapace di pensiero e di azioni di rilievo, costruttive e creative, in ogni ambito della vita umana. Poco è stato fatto finora, nonostante l’impegno di molte donne nel corso della storia umana.
La violenza fisica e quella morale sono i due lati della stessa medaglia, da affrontare tenacemente per affermare la dignità civile, umana ed intellettuale delle donne, che, facendo vivere la loro cultura materna, possono far rifiorire tanti ambiti in cui imperversa la crisi dei valori e la povertà materiale e morale.
Non vi è dubbio che la donna sia foriera di civiltà e di progresso, tuttavia è altrettanto certo che la donna deve impegnarsi ancor più vigorosamente di quanto non abbia già fatto, alleandosi con le altre donne, aprendo nuovi sentieri in cui incamminarsi per raggiungere vette più elevate che la vedano partecipe e non succube nel tessuto socio-economico e culturale della vita contemporanea. Sarà, certo, difficile!
Perché è vero che ad una donna si può perdonare tutto, tranne di essere intelligente!
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