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Che si aspettavano? Più acquirenti? Hanno raccolto soltanto contumelie gli stupidi creativi della pubblicità di agenzie di viaggio meriterebbero una pedata nel sedere. La notizia la sapete: quelli di Easyjet, nel nobile tentativo di vendere biglietti aerei per la Calabria, su che cosa hanno puntato? Non sui pregi, ma su due accuse banali. Hanno scritto: Non volete andare in un posto troppo affollato dai turisti? Allora andate in Calabria, regione di mafia, e di i terremoti, ma anche priva di città che possano competere con Roma Venezia, Firenze o Napoli. Si può essere così imbecilli? Risposta: Yes, si può. Il messaggio è particolarmente controproducente perché fondato, oltre che su un a idea di marketing suicida, anche su una ben coltivata ignoranza. Potete immaginare il seguito: da ieri mattina quando è uscita sui social la notizia di questo invito, Easyjet è sommersa da camionate di proteste, insulti, denunce singole e collettive.
Siamo sicuri che una tale campagna non porterà alcun vantaggio commerciale ad Easyjet, ma c’è qualcosa su cui varrebbe la pensa riflettere e segnalare ai creativi cretini di cui si serve la compagnia aerea. Volete provare davvero a vendere un prodotto fatto di carenze, assenze, ingiustizie? Non è impossibile. Ma prima di tutto: come si fa a marchiare una Regione come quella con più terremoti? Purtroppo, in Italia, sui Balcani, in Europa, in Asia e ci fermiamo, abbiamo avuto centinaia di terremoti più o meno disastrosi e cruenti, dal Friuli al Belice, dall’Umbria alle Puglie, per restare in casa nostra.
La Calabria per sua fortuna non si trova nemmeno in testa e non comprendiamo davvero che cosa sia passato per la testa di questi cervelli pubblicitari. Ma il loro messaggio, dicevamo, ha una chance di redenzione: forse si può davvero attirare gli stranieri in Calabria dicendo loro che è una terra dove ancora si parla greco antico, bizantino, albanese, il francese di Guardi Piemontese, c i sono terre che sono realmente appartenute a briganti e a ribelli, che non sfigurano se confrontati con i grandi ribelli armati americani, fin dai tempi del brigantaggio e della repressione garibaldina di Nino Bixio e di quella piemontese. Lo sanno i turisti quando girano per la Calabria che le truppe piemontesi che scendevano a caccia di ribelli così come il Settimo cavalleggeri americano cercava gli Apache o i Seminoles, erano comandati da ufficiali che sapevano solo il francese e che pretendevano di interrogare i residenti in francese? E lo sanno quelli di Easyjet che in Calabria i notai e gli avvocati fino ai tempi di Napoleone, ancora si intestardivano ad usare il greco antico come lunga ufficiale per gli atti giudiziari, sicché dovette intervenire il Re di Napoli con un editto che faceva assolutamente divieto “a li notari et avvocati” di usare il greco al posto del latino? E che le più facoltose famiglie inglesi e tedesche e francesi mandavano i loro figli a studiare d’estate in Calabria per imparare il greco antico dalle bocche dei calabresi che usano il grecanico, cioè la lingua di Ulisse? La mafia?
Certo, la ‘ndrangheta esiste ed è forte qui come in Australia, Canada, Giappone, per non dire Stati Uniti e Russia. Bisogna stare attenti a vendere la mafia coma attrazione turistica, perché il povero straniero un po’ ignorante e un po’ razzista può pensare di assistere in Calabria a sparatorie western, il che peraltro raramente accade ma mai in presenza di visitatori. La Calabria può essere esalata e criticata, venduta e comprata – come immagine – in mille modi, ma forse quelli di Easyjet farebbero bene a frequentare qualche corso di storia e geografia e anche di musica. In Calabria è un fiorire di vecchi conventi diventati filarmoniche, di musei moderni e unici al mondo come quello di Reggio che non ha soltanto i Bronzi di Riace.
Questa idiozia dei pubblicitari di Easyjet, superato il primo naturale momento di desolazione, più che di indignazione, potrebbe essere usato per far scaturire, come sempre si dice, una opportunità da una idiozia. L’opportunità è quella di un territorio unico al mondo che non è stato mai veramente venduto come fonte molto ricca di piacere e di visita, perché è troppo pieno di attrazioni, ma nessuna è da sola trainante. Eppure, la Calabria è una regione di neve e sci come di immersioni caraibiche, di necropoli e archeologia che potrebbe essere proposta in una forma totalmente nuova ai turisti, attraverso la spettacolarizzazione di quel che c’è e che, se ha un difetto, è che è troppo e non troppo poco.
Certo, la mafia esiste, ma la mafia non ha idee: è soltanto un operoso parassita e i parassiti muoiono presto se gli si toglie il terreno da succhiare e quel terreno è proprio la passività di fronte ai cliché che in questo caso ha usato Easyjet, ma che qualsiasi sciocco potrebbe usare. La Calabria è piena di giovani e giovanissimi calabresi geniali, e potrebbe essere una Silicon Valley e se fossimo in Easyjet, dopo aver messo in ferie qualche stupido di troppo, consiglieremmo di rilanciare una vera campagna fruttuosa e di profitto. Fra l’altro la Calabria ha ben tre aeroporti e ha una vocazione modernissima, se qualcuno avesse l’intelligenza di comprare intelligenza, anziché spacciare stupidi luoghi comuni.
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