I trulli di Alberobello
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In quest’estate di mascherine e gel igienizzante uno dei settori che ha più sofferto è il turismo. Numeri da profondo rosso. Voli internazionali fuori servizio, rotte che impongono ogni giorno nuove restrizioni, prenotazioni cancellate. Focolai sparsi. Qualsiasi destinazione è un atterraggio di fortuna. Vite sospesa tra tamponi, screening e quarantene. Ebbene, in questa torrida stagione segnata dal virus, c’è un punto fermo: il sold-out della Puglia. Camere introvabili, tutto esaurito nei campeggi, alberghi, masserie, agriturismo, B&B legali e illegali strapieni. Il Gargano, la Valle d’Itri e il Salento presi d’assalto. Sono i giacimenti del Sud, le miniere da cui estrarre il nostro “petrolio”, cioè benessere e lavoro.
IL MINISTRO? CHI L’HA VISTO?
Il consuntivo si avrà solo alla fine del mese ma già sappiamo che comunque vada sarà una vittoria di Pirro. Il virus ha fatto troppi danni, più di quanti ne abbia fatti il batterio della xylella agli ulivi secolari. “Viaggiamo in doppia cifra da almeno 15 anni però abbiamo perso il turismo che viene dall’estero, tutta la primavera e buona parte del mese di luglio, un danno incalcolabile – prova a fare un primo bilancio Francesco Caizzi, presidente di Federalberghi Puglia – già da tempo la nostra regione è un traino per tutto il Paese, facciamo comunicazione per l’Italia. Ma l’Italia non fa nulla per noi. Dalla tragedia del Ponte Morandi tutti i viadotti dell’Adriatica sono in manutenzione, si viaggia a senso unico, file interminabili. E non parliamo di ferrovie e treni. L’alta velocità è un miraggio. In più c’è la piaga dell’abusivismo: i B&B regolari sono meno di 7 mila, quelli irregolari almeno 40 mila”. Il ministro Franceschini…” Perché, le risulta che abbiamo un ministro del turismo? Qui non si è mai visto. Hanno dato il bonus vacanze che però è servito a poco. Le strutture che lo hanno accettato in percentuale contano poco. Per anticipare serve liquidità, cioè quello che manca. Nonostante il boom ferragostano un terzo dei 15 mila posti del settore alberghiero sono a rischio. Non chiedevamo la defiscalizzazione, uno sconto sull’Imu, come i cinema e i teatri. E invece è arrivato il bonus anche a chi forse non lo utilizzerà”. Dicevamo i numeri. La settimana di Ferragosto resta un punto di riferimento per il turismo europeo. Dal confronto sulla disponibilità di una camera doppia per il momento di altissima stagione dell’estate risultavano già “vendute” l’86% delle disponibilità offerta online (fonte Booking.com) in Francia, il 79% in Italia e solo il 72% in Spagna, dove la ripresa dei contagi influenza maggiormente i risultati. Tra le destinazioni più prenotate di Ferragosto all’estero emergono Biarritz (97%) e Saint Tropez (94%) mentre la Costa Blanca e la Costa del Sol si fermano a 79% e 74%. In Italia spiccano le maggiori destinazioni balneari: non più disponibili l’80% a Rimini, l’81% a Ravello, l’86% a Cavallino-Treporti, il 94% nel Cilento ed il 98% nel Salento. Anche la montagna italiana vede le destinazioni delle Alpi non più disponibili all’84%, contro l’87% dei francesi.
L’ENIT: DIMEZZATO IL CONTRIBUTO ALL’ECONOMIA ITALIANA
Giorgio Palmucci è il presidente Enit, l’ente nazionale per il turismo al centro in passato di tante polemiche. Spiega: “È un momento in continua evoluzione in cui le performance del settore sono connesse all’andamento dell’epidemia in Italia e nel resto del mondo. In termini economici, tenendo costante il Pil totale dell’Italia 2019, il confronto indica che il contributo diretto del turismo all’economia italiana diminuirà di -2,6 punti percentuali nel 2020 rispetto al 2019 quando rappresentava il 5,7 del prodotto interno lordo. Si prevede, quindi, che il contributo totale (che comprende gli effetti indiretti e indotti, nonché l’impatto diretto) del settore diminuirà di -5,8 punti percentuali, rispetto al 13% del Pil nel 2019. Come per gli impatti diretti, la riduzione prevista per l’Italia è inferiore rispetto agli altri Paesi selezionati (-7,4% la Spagna sul valore 2019, ndr). l’Italia continua a campeggiare sugli altri Paesi con 882,7mila mention totali sul travel Italia di cui 83,3 mila provenienti dal web e 799,4 mila dai social. Le mention hanno prodotto 233,7 milioni di interazioni totali. Il tema “bonus vacanza” produce un miliardo e 100 milioni di visualizzazioni seguito dal tema turismo con 362,2 milioni di visualizzazioni”.
FEDERALBERGHI: SENZA COLLEGAMENTI PENALIZZATE LE ISOLE
Se si esclude il periodo che va dal 10 agosto al 16 agosto, il mancato arrivo degli stranieri ha penalizzato soprattutto certe mete abituali come Ischia, Taormina, Garda, Capri, Porto Cervo, Amalfi. “I provvedimenti del governo hanno riguardato le città d’arte e ci hanno escluso – Ermando Mennella, il referente di Federalberghi ischitano – nei mesi di marzo, aprile, maggio e giugno, che per noi sono fondamentali siamo stati fermi. Al massimo abbiamo lavorato nel week end e per un solo giorno, dalla mattina alla sera. Il nostro è un turismo balneare e termale e i collegamenti sono importanti. E lo sono anche per isole come Pantelleria, Lampedusa, le Eolie. Finita l’estate le compagnie di navigazioni inizieranno a tagliare e non si riuscirà a sfruttare per le vacanze mesi come settembre e ottobre. Inutile dire che tutte le volte che Ryanair annulla un volo su Napoli perdiamo prenotazioni. Un nostro cliente in partenza da Praga pur di venire da noi ha impiegato 14 ore. Se solitamente contiamo nell’isola 3,5 milioni di presenze annue, nel 2020 grasso che cola arriveremo a un milione. Questo vuol dire che appena finiranno sussidi e cassa integrazione per i nostri 12 mila dipendenti diretti e indiretti ci saranno problemi”. Le previsioni sui focus, sul monitoraggio delle prenotazioni, sulle vendite dei tour operators e sugli ascolti social. Il confronto internazionale prevede per il 2020 un calo di arrivi per l’Italia del -55% la stessa cifra della Turchia, in una posizione meno competitiva persino rispetto alla Spagna (-50%) devastata dalla pandemia di ritorno, specie nella Catalogna. Abbiamo 3 mila chilometri di costa che garantirebbero sulle nostre spiagge un distanziamento naturale e siamo la principale meta religiosa europea. Da noi c’è il Papa. Mancano i miracoli.
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