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SQUILLI di rivolta a Catania per l’emergenza rifiuti. Proprio mentre rialza la testa dopo l’effetto combinato del ciclone Apollo e della tempesta tropicale Poppea, che l’ha devastata arrecando danni economici soprattutto alle attività commerciali e agricole e alle infrastrutture, la città siciliana è alle prese con una nuova emergenza: la crisi dei rifiuti.
Pur essendo stata aggiudicata la gara di appalto per il servizio di nettezza urbana e tutto il personale disponibile delle ditte gestrici è stato inviato sul campo e stanno facendo turni straordinari, ci sono ancora molti cumuli di rifiuti in decomposizione, cassonetti dati alle fiamme per l’esasperazione della gente, proteste nei quartieri più popolari, che si sentono abbandonati. Il sindaco, Salvo Pogliese, potrebbe dichiarare lo stato di emergenza sanitaria, mentre si adombra l’ipotesi di ricorrere all’esercito se non si dovesse riuscire a smaltire le decine di tonnellate di rifiuti che assediano soprattutto la periferia della città rendendola irriconoscibile. Sul ritorno alla normalità grava la spada di Damocle dei quantitativi di rifiuti che sarà possibile conferire nella discarica ormai satura di Lentini in provincia di Siracusa.
Intanto da domani scatterà la raccolta differenziata porta a porta. Volontari di diverse associazioni sono impegnati nella distribuzione di volantini cartacei che riportano le tipologie di raccolta prevista per ogni giorno della settimana, dove e quando conferire nei tre centri di raccolta individuati in Viale Tirreno e Via Forcile per la Zona Nord e all’ex Mercato ortofrutticolo per la Zona Sud. Ma resta il “buco” della Zona Centro della città, dove la gara di appalto è andata deserta e per via di una serie di cavilli burocratici e vincoli nessuna impresa al momento avrebbe interesse a parteciparvi quando sarà nuovamente indetta. “Il lotto Centro – spiega l’assessore all’ecologia, Fabio Cantarella – è stato assegnato provvisoriamente con un’ordinanza alla Dusty, per evitare di interrompere un servizio pubblico essenziale, in attesa che la SSR assegni il servizio alla ditta che subentrerà”.
Il ritardo nella partenza del servizio, secondo l’Amministrazione comunale, è stato dovuto alla concomitanza di due remore: da una parte, il nubifragio della settimana scorsa che ha flagellato la città e la sua provincia, rendendo obiettivamente difficile lo smaltimento dei rifiuti, e, dall’altro, l’emergenza della discarica di Lentini gestita da Sicula Trasporti dove i gestori hanno chiesto di ridurre il conferimento di rifiuti. “A questo – dice Cantarella – va aggiunto il fatto che, per un mancato accordo con le ditte subentranti (Ecocar e Supereco, ndr), la Dusty ha ritirato tutta i cassonetti ed i carrellati, senza rispettare il cronoprogramma, non un po’ alla volta, ma tutti insieme, causando disagio alla popolazione dei quartieri un tempo da loro serviti, che a quel punto hanno abbandonato sotto strada i rifiuti per altro indifferenziati, aggravando l’emergenza”.
Nonostante disservizi e disagi, Catania paradossalmente pensa in grande e progetta un avvenire sempre più “verde”. Mercoledì prossimo scadrà il bando di concorso da 27 milioni di euro fino al 2024, al quale parteciperà per ottenere contributi dal ministero della Transizione ecologica da finalizzare all’acquisto di eco-compattatori e favorire la raccolta delle bottiglie in Pet. L’obiettivo che si prefigge il Comune è almeno il 77% di raccolta entro il 2025 e il 90% entro il 2030.
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