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Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel

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CLIMA e sicurezza sul lavoro al centro dell’agenda Ue verso la ripresa del post pandemia. Il Consiglio Ue approva una prima normativa per il clima e nelle stesse ore la Commissione Europea presenta la nuova strategia, 2021-2027, per la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro.

“L’Europa ha la sua prima legge sul clima. I giovani sono scesi in piazza per chiedere all’Ue di agire per il clima e l’Ue l’ha fatto”. Questa normativa porterà l’Ue ad una neutralità climatica entro il 2050”. Così il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, commenta su Twitter l’adozione da parte del Consiglio Ue della legislazione europea che fissa l’obiettivo della neutralità climatica entro il 2050. 

Le nuove norme prevedono anche il raggiungimento di un obiettivo vincolante per la riduzione delle emissioni nette di gas serra di almeno il 55 % entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990. Per garantire di arrivare a questo scopo, l’Ue introduce un limite di 225 milioni di tonnellate di emissioni di CO2. Il via libera del Consiglio arriva dopo l’approvazione del testo da parte del Parlamento Europeo la scorsa settimana e l’accordo politico raggiunto ad aprile. Ora la legge potrà essere pubblicata sulla Gazzetta dell’Ue e entrare in vigore. Questa normativa è anche presupposto del pacchetto clima che sarà presentato il 14 luglio, che sarà composto dalle prime undici proposte legislative che tradurranno gli obiettivi della legislazione in singole normative per i settori specifici.  

L’Ue, pensa anche a un target intermedio da raggiungere, oltre alle scadenze del 2030 e il 2050, la legge per il clima prevede che l’Europa elabori un obiettivo climatico anche per il 2040. Inoltre, il testo chiede di sviluppare una “proiezione del bilancio indicativo dell’Unione per i gas a effetto serra per il periodo 2030-2050, definito “carbon budget”. Il bilancio misurerà il volume totale indicativo delle emissioni nette di gas a effetto serra che dovrebbero essere emesse nel periodo, senza compromettere gli impegni dell’Unione Europea rispetto all’accordo di Parigi.

“Mi rallegro vivamente di questo ultimo passo per l’adozione della prima normativa dell’UE sul clima che sancisce nella legislazione l’obiettivo della neutralità climatica entro il 2050,  ha detto, Joao Pedro Matos Fernandes, ministro portoghese dell’Ambiente.  Obiettivo dell’Unione Europea per il post pandemia è eliminare le morti sul lavoro attraverso un approccio definito “visione zero”. E’ quanto annunciato dalla Commissione Europea presentando la sua strategia per la sicurezza sul lavoro. Il piano intende “migliorare la prevenzione di infortuni e malattie e la preparazione per eventuali crisi future”.  

Inoltre, Bruxelles annuncia che aggiornerà le norme europee sulle sostanze chimiche pericolose per contrastare il cancro, le malattie riproduttive e respiratorie. “La normativa Ue in materia di sicurezza e salute sul lavoro è fondamentale per proteggere quasi 170 milioni di lavoratori – ha detto il vicepresidente esecutivo della Commissione europea, Valdis Dombrovskis, annunciando l’adozione del quadro legislativo sulla tutela della sicurezza e salute sul lavoro 2021-2027 . Negli ultimi decenni si sono registrati dei progressi: gli incidenti mortali sul lavoro in Europa sono diminuiti di circa il 70% dal 1994 al 2018.  Ma ancora il cammino per la sicurezza sul lavoro è lungo, i dati restano drammatici: nel 2018 si sono verificati oltre 3.300 incidenti mortali e 3,1 milioni di incidenti non fatali nell’Ue.

Ogni anno oltre 200mila lavoratori perdono la vita per malattie legate al lavoro. L’aggiornamento del quadro normativo servirà a incoraggiare l’azione delle istituzioni Ue, gli Stati membri e le parti sociali su priorità comuni. Queste iniziative, secondo la Commissione Ue, renderanno le imprese più produttive, competitive e sostenibili. “Ambienti di lavoro sani e sicuri riducono anche i costi per le persone, le imprese e le società nel loro insieme. – spiega Dombrovskis – Ecco perché mantenere e migliorare gli standard di protezione per i lavoratori rimane una priorità per un’economia a servizio delle persone”.  

Oltre a rivedere le direttive per la Salute sul lavoro e l’equipaggiamento dei dipendenti, l’Ue si impegnerà su un’iniziativa per la salute mentale sul lavoro, per valutare le questioni emergenti, proporre linee guida. “Il principio 10 del pilastro europeo dei diritti sociali riconosce ai lavoratori il diritto a un elevato livello di protezione della loro salute e sicurezza sul lavoro – commenta il commissario Ue per il Lavoro, Nicolas Schmit – Mentre ci riprendiamo dalla crisi, questo principio deve essere al centro della nostra azione”.

Intanto, sempre sulla tutela dei lavoratori, o meglio dei posti di lavoro, l’Ue sembra riflettere sull’ipotesi mantenere il programma temporaneo per la cassa integrazione che durante la pandemia ha salvato 30 milioni di posti di lavoro. “Sicuramente rifletteremo se rendere Sure uno strumento permanente” ha detto Schmit durante un’audizione all’Europarlamento.


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