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La rivoluzione digitale nella pubblica amministrazione resta l’elemento centrale per il successo del Recovery Fund. Lo ha ricordato il Ragioniere generale dello Stato Biagio Mazzotta nel corso dell’audizione alla commissione di Vigilanza sull’Anagrafe tributaria nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulle banche dati fiscali.
Proprio all’esordio del suo intervento, Mazzotta ha fatto notare, con un po’ di ironia la soddisfazione perché, una volta tanto, era stato invitato in Parlamento per parlare d’altro senza doversi occupare dei conti dello Stato.
Resta il fatto che l’utilizzo accorto dei fondi europei è ormai l’ultima occasione per mettere in sicurezza l’Italia: “Nel Pnrr – ricorda – la missione 1 che è riferita specificamente alla digitalizzazione stanzia 40 miliardi. In realtà le risorse sono circa 50 miliardi, che rappresentano circa il 26% del totale del Recovery plan. Una cifra che poi dovremo saper spendere, entro il 2026 per raggiungere gli obiettivi che ci siamo dati con la Commissione europea”.
La connessione delle banche dati è la chiave di volta per la svolta tecnologica all’interno degli uffici pubblici. Una componente indispensabile per offrire a cittadini e imprese servizi di Alta qualità. Mazzotta ha acceso i riflettori sul ruolo dell’innovazione e sulla svolta che si potrebbe imprimere utilizzando efficacemente i fondi del Pnrr.
“Un importante fattore di crescita dell’efficienza della Pubblica amministrazione e del miglioramento dei servizi resi ai cittadini e alle imprese attiene alla gestione e alla fruibilità dei dati, ottenibile promuovendo l’integrazione delle banche dati del sistema pubblico nel suo complesso – ha spiegato Mazzotta – Si tratta di mettere in atto quanto già normativamente previsto e ripreso nelle linee guida Agid relativamente all’interscambio di informazioni tra sistemi differenti”.
Anche la Ragioneria generale sta svolgendo un ruolo “nel campo della digitalizzazione e interoperabilità delle banche dati”, ha proseguito Mazzotta. In particolare sta “facendo evolvere nativamente i nostri sistemi verso un approccio di integrazione, come il progetto avviato quest’anno sul nuovo sistema informatico a supporto della contabilità pubblica, il cosiddetto Init, che entrerà a regime nel 2023 e cambierà i sistemi contabili delle amministrazioni centrali”.
La connessione sistematica delle piattaforme nella pubblica amministrazione” è un prerequisito fondamentale delle politiche della trasparenza”. Il cittadino dovrà evitare di fare il pellegrinaggio tra i vari uffici per ottenere i certificati e gli attestati. Ma questo vale anche per le diverse articolazioni della struttura pubblica. il portale che abbiamo costruito serve ad evitare duplicazioni, ad esempio – ha spiegato – la Corte dei conti accede ai nostri dati, senza doverli richiedere nuovamente agli enti territoriali”. Secondo Mazzottta “Come oggi c’è l’app Io che in qualsiasi momento registra a che punto sei” per il progetto cashback, “si potrebbe immaginare” un modello simile “anche per le spese detraibili perché le spese detraibili sono tali solo se sono tracciate”.
Il Ragioniere generale dello Stato ha sottolineato come in questa fase legata al programma di ripresa e resilienza la tempestività sia fondamentale. Ma lo è anche la capacità di attirare talenti, di motivare le prestazioni, di riallocare il personale e, se necessario, anche rimuoverlo. In passato tutto questo non era sempre possibile. Sarà quindi indispensabile, ha detto, reclutare le persone giuste.
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