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ROMA – A settembre, secondo i dati del Rapporto mensile di ottobre dell’Abi, i prestiti a famiglie e imprese sono aumentati del 4,8% rispetto a un anno fa. Tale evidenza emerge dalle stime basate sui dati pubblicati dalla Banca d’Italia, relativi ai finanziamenti a famiglie e imprese.
Ad agosto, per i prestiti alle imprese si registra un aumento del 6% su base annua. L’aumento è dell’1,9% per i prestiti alle famiglie.
A settembre i tassi di interesse sulle operazioni di finanziamento rimangono su livelli particolarmente bassi, toccando anche nuovi minimi storici: il tasso medio sul totale dei prestiti è il 2,27% (2,31% il mese precedente e 6,18% prima della crisi, a fine 2007); il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni è l’1,29% (1,32% ad agosto 2020, 5,72% a fine 2007); il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese è l’1,18% (1,15% il mese precedente; 5,48% a fine 2007). Le sofferenze nette ad agosto sono 24,4 miliardi, in calo rispetto ai 32,3 miliardi di agosto 2019 (-7,9 miliardi pari a -24,4%) e ai 40,5 miliardi di agosto 2018 (-16 miliardi pari a -39,6%.
Rispetto al livello massimo delle sofferenze nette, raggiunto a novembre 2015 (88,8 miliardi), la riduzione è di oltre 64 miliardi (pari a -72,4%).
Infine, i depositi sono aumentati, a settembre, di oltre 125 miliardi rispetto a un anno prima (variazione pari a +8% su base annuale), mentre la raccolta a medio e lungo termine, cioè tramite obbligazioni, è scesa, negli ultimi 12 mesi, di circa 15 miliardi in valore assoluto (pari a -6,3%).
In collaborazione con Italpress
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