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Una sala cinema

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Cinema, teatri, impianti sportivi sono oggi come bicchieri che vanno riempiti con dosaggi graduali per evitare che l’acqua strabordi. Questa metafora sembra essere la bussola usata dal Governo e dal Comitato tecnico-scientifico (Cts), chiamato quest’ultimo a valutare la richiesta dei mondi dello spettacolo e dello sport di riaprire gli impianti al massimo della capienza di spettatori.

Gli esperti hanno decretato da par loro che la capienza, per quanto concerne gli impianti sportivi, negli stadi può passare dall’attuale 50% al 75%, e nei palazzetti al chiuso si può salire dal 25% al 50%. Nei cinema, nei teatri e nelle sale concerti possono invece entrare l’80% di spettatori al chiuso e il 100% all’aperto. Bando alle restrizioni per i musei.

Delusione Siae

In attesa che le indicazioni del Cts vengano tradotte dal Governo in un provvedimento entro la fine della prossima settimana, esultano i presidenti regionali. Massimiliano Fedriga, presidente della Conferenza delle Regioni, definisce quella degli esperti «una decisione equilibrata» che «recepisce le proposte» delle Regioni. Di tutt’altro avviso la Siae, che in una nota parla di misure «insufficienti e francamente non oggettivamente motivate».

La Società italiana degli autori ed editori rileva un paradosso: «In Italia abbiamo il numero di vaccinati più alto d’Europa e le misure più restrittive. Attualmente infatti – si legge nella nota – la percentuale di persone almeno parzialmente protette dal coronavirus è dell’83,24% mentre il 77,99% è completamente vaccinato. Ci era stato detto che con queste percentuali si raggiungeva l’immunità di gregge. Cosa è cambiato?». L’ente che rappresenta autori ed editori ricorda che «un intero comparto, quello dell’industria della cultura, dello spettacolo e dell’intrattenimento rischia di essere cancellato, soprattutto con riferimento a quei settori (musica, concerti, discoteche e locali da ballo) che non vivono di contributi pubblici». La Siae invita dunque i cittadini a continuare a firmare il suo appello al Governo affinché gli impianti dello spettacolo vengano riaperti completamente.

Polemiche Lega

Le Regioni provano a mitigare il piglio polemico della Siae. «Il riconoscimento del Cts della soglia dell’80% per la capienza delle sale è il primo passo per arrivare rapidamente al 100%», scrive la Conferenza delle Regioni. Ma intanto l’appello della Siae – che in poche ore ha superato 15mila firme – è stato raccolto anche da diversi esponenti politici del centrodestra. Su tutti spicca il nome del sottosegretario alla Cultura Lucia Borgonzoni, leghista come Fedriga.

«Firmerò anch’io – spiega la Borgonzoni – la petizione voluta dal maestro» Mogol, presidente Siae. «Mi sono sempre battuta e continuerò a farlo perché il mondo degli artisti possa ricevere risposte e per il ritorno alla capienza normale in tutti i luoghi della cultura» conclude l’esponente del Carroccio. In linea con la Borgonzoni è il segretario della Lega Matteo Salvini. «Cosa impedisce una riapertura al 100%, con Green Pass e mascherine, per teatri e cinema?», si chiede. E aggiunge «Chiedetelo a chi dice di no, al ministro della Salute che è Speranza, non è Batman. Chiedetelo o a Draghi o a Speranza».

Discoteche ancora chiuse

Per l’ex ministro dell’Interno, «se il Green Pass ti rende sicuro, così stanno dicendo, e se con questo puoi andare allo stadio e al teatro, puoi farlo in piena capienza anche al cinema, al museo, nelle discoteche, nei locali per giovani». Salvini è tornato sul tema delle sale da ballo anche su “TeleLombardia”. «Se possono andare stasera 4mila persone allo stadio perché non possono andare 400 ragazzi a divertirsi?», si è chiesto. Per ora non è nell’agenda del Governo alcuna decisione nel breve termine sulla riapertura delle discoteche.

Terza dose a tutti i sanitari

Sembra invece essere in agenda un’estensione delle categorie a cui poter somministrare la terza dose di vaccino. Gianni Rezza, direttore della prevenzione del ministero della Salute, ha spiegato che si sta procedendo in modo graduale, partendo dagli anziani, compresi tutti gli operatori sanitari ultrasessantenni, ma che «probabilmente a ottobre» verrà dato il via libero a vaccinare con la terza dose anche gli «iperfragili». Ma Andrea Costa, sottosegretario alla Salute, confida a SkyTg24 che «già nei prossimi giorni o nelle prossime settimane si possa attivare l’estensione della terza dose a tutto il personale sanitario».


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