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Figliuolo e Curcio preparano lo sbarco in Lombardia

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Arrivano Curcio e Figliuolo e in Lombardia si scatena la polemica politica. Il Partito democratico ha usato la notizia per sottolineare le mancanze della giunta guidata dal leghista Attilio Fontana, ma dalla maggioranza di governo in Regione hanno respinto le critiche parlando di “strumentalizzazioni” perché i due responsabili della campagna vaccinale nazionale vengono su invito diretto dell’Amministrazione. Intanto, non si è ancora placato il terremoto che ha scosso Aria spa, la centrale acquisti del Pirellone i cui vertici sono stati azzerati da Fontana dopo le infinite polemiche per i disastri organizzativi lombardi sul fronte sanitario: Mario Mazzoleni, docente universitario ed ex membro del cda di Aria, ha iniziato a contestare pubblicamente proprio la parte politica che ha scaricato su Aria tutte le responsabilità.

«Il cda nel suo ruolo ha chiesto chiarimenti, rassicurazioni e sollecitato azioni e suggerito azioni alla propria struttura tecnica attraverso il direttore di Aria, io sto ripetendo alcuni concetti e ponendo alcune domande – ha spiegato il professore – il primo concetto è che chi ha deciso non era convinto della struttura o dell’offerta tecnica di Aria cercando di usare il portale delle poste. Il secondo è che appoggiarsi ad Aria il giorno 8 di febbraio chiedendo di predisporre un sistema (portale) in fretta e furia ha comportato dei rischi sia per la mancanza di tempo per predisporlo “tecnicamente” sia perché questo ha comportato dovere mettere insieme nuove impostazioni con strutture informatiche preesistenti – continua Mazzoleni – Che avere accelerato nell’avvio della campagna sugli anziani ha ridotto ulteriormente il tempo a disposizione dei tecnici imponendo un’altra forzatura ossia associare componenti digitali ad input manuali (con prevedibili errori vista la massa di informazioni da inserire manualmente)».

Secondo Mazzoleni dunque il problema numero uno si è verificato quando tra gennaio e febbraio la giunta regionale ha provato ad affidarsi al portale di Poste Italiane per la gestione delle prenotazioni delle vaccinazioni. Saputo che avrebbero dovuto rinviare di qualche settimana la partenza della campagna, Moratti, Bertolaso e Fontana hanno deciso di procedere nonostante sapessero di poter andare a sbattere su problemi tecnici di grande complessità. Una fretta che aveva causato grossi problemi logistici già in autunno: la Lombardia ha conferito premi ai dirigenti ospedalieri che chiudevano i reparti Covid e riattivavano i servizi normali. L’unico risultato è che a ottobre il sistema sanitario era impreparato come prima. E nel frattempo la Regione aveva sbagliato anche sul rifornimento di vaccini antinfluenzali, pagandoli carissimi su un mercato ormai famelico, per poi non riuscire nemmeno a distribuirli: secondo dati ufficiali, a gennaio erano stati spesi 31 milioni di euro per 2,7 milioni di dosi, ma 900mila erano rimaste in magazzino.

Ma i problemi su cui punta il dito Mazzoleni non sono finiti. E ce n’è uno in particolare difficile da digerire per una giunta leghista: la decisione di non decentrare l’organizzazione, ma di accentrare tutto come una nazione statalista: «Poi chiedo se di fronte a queste scelte vi siano state analisi dei rischi correlati (chieste o ottenute) e valutate ipotesi alternative (piani b) – elenca Mazzoleni – Poi chiedo perché si è scelta la strada dell’accertamento e non del decentramento o una via mediana. Infine sottolineo come il cda abbia agito chiedendo, suggerendo, richiamando come da proprio ruolo non avendo ruolo sulle scelte della regione e non avendo compiti o deleghe di natura tecnica che, invece, competono alla stessa struttura».

Mentre il crepuscolo di Aria non è ancora terminato, si riaccende lo scontro sulla visita del generale Paolo Figliuolo e del capo della Protezione civile Fabrizio Curcio: «Dopo Calabria e Liguria mercoledì il commissario all’emergenza COVID, il generale Paolo Figliuolo, e il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, arriveranno in Lombardia per supportare Regione Lombardia – ha attaccato Vincenzo Peluffo, segretario regionale del Pd – Che Fontana e la sua giunta non fossero in grado di gestire una campagna così massiva era ormai conclamato. Errori nelle conferme delle prenotazioni, ritardi, appuntamenti a vuoto, disservizi logistici nell’assegnazione dei punti di somministrazione ma soprattutto disagi per le persone anziane e fragili che non erano davvero più tollerabili».

«La Lombardia si è ripiegata su sé stessa – ha rincarato la dose Francesco Boccia, responsabile enti locali del Pd – La Lombardia ha bisogno di aiuto e va aiutata, poi faremo i conti con le responsabilità e con la politica. La Lombardia è in ginocchio, è nella stessa condizione della Calabria e va aiutata». La replica non si è fatta attendere. Il capogruppo di Forza Italia in Regione Gianluca Comazzi ha detto che «Di fronte all’ennesima strumentalizzazione del Pd lombardo non resta che sorridere. Figliuolo e Curcio sono stati invitati nella nostra regione dal governatore Fontana e dal vice presidente Letizia Moratti».


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