I controlli dell’esercito a Mondragone
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Il ghetto si è tramutato in un focolaio. Un’atavica emergenza sociale è diventata sanitaria, per ora controllata. In piena campagna elettorale, tra l’altro, il che accende ulteriormente gli animi. Tanto è vero che lunedì il leader della Lega Matteo Salvini sarà a Mondragone per soffiare sul fuoco che intanto rischia di bruciare la credibilità del governatore Vincenzo De Luca. È arrivato l’Esercito, sono partiti i tamponi di massa, si sta assistendo la popolazione coinvolta nella mini zona rossa, ora si tratta di gestire la situazione soprattutto dal punto di vista dell’ordine pubblico. A destare preoccupazione in una zona turistica, con tanto di bandiera blu issata sul degrado urbanistico e sociale della cittadina casertana che porta al pontino, è che i contagiati (43) fossero asintomatici. Nell’arco di due settimane si conta di circoscrivere il problema evitando che possa produrre effetti ulteriori. Va detto che, dopo la rivolta dell’altro giorno di una parte della popolazione residente, è tornata la calma.
LA STRATEGIA
“Anche questo focolaio, come gli altri della Campania, sarà risolto”, ha assicurato De Luca nel suo consueto intervento del venerdì su facebook. Ma le polemiche non potevano mancare, praticamente con chiunque. “Spetta alla Regione fare le ordinanze ma alle forze dell’ordine farle rispettare, cosa che a Mondragone non è avvenuto” e quella dei palazzi della Ex Cirio “è una situazione incancrenita da dieci anni di fronte alla quale tutti hanno girato la testa”. Per il governatore l’emergenza appunto c’era già prima. Chi doveva intervenire, Regione compresa, dov’erano? “Quando siamo entrati negli appartamenti per fare i test abbiamo trovato decine di persone ammassate, affitti in nero pagati a cittadini italiani – ha spiegato – eppure nessuno ha visto niente. E chi non ha fatto niente apre anche la bocca”. Riferimento allo stesso Salvini, ex Ministro dell’Interno che avrebbe potuto monitorare il ghetto di Mondragone dove criminalità organizzata pervasiva e immigrati irregolari insieme diventano un mix esplosivo. “Oggi la Campania è una regione a contagi zero al netto dei focolai di Mondragone. Andremo a cercare noi i contagi nelle prossime settimane. La Campania non è interessata a coprire problemi, ma a risolvere i problemi in maniera definitiva per tutelare salute e serenità dei nostri cittadini”, ha concluso il presidente campano.
LE REAZIONI
A due mesi e mezzo dalle regionali, le reazioni politiche sono veementi. “ll focolaio di Mondragone porta alla luce una drammatica realtà economica e sociale che la sanatoria voluta dal Pd ha contribuito ad aggravare.
La regolarizzazione dei migranti infatti, che nei numeri si è già rivelata un flop, offre l’illusione di una terra promessa che purtroppo, a causa di amministratori incapaci come De Luca, ancora non c’è. Per affrontare seriamente i problemi dell’agricoltura, non serve un esercito di schiavi ma è necessario alzare la qualità e migliorare le condizioni del lavoro nei campi per renderlo appetibile alle migliaia di disoccupati che sono già in Italia. Servono incentivi, sgravi, prezzi regolati, e la qualità dell’offerta di lavoro”, ha attaccato Severino Nappi, Lega Campania.
ATTACCO ALLA REGIONE
“Quanto sta accadendo in queste ore a Mondragone dimostra concretamente il fallimento delle politiche regionali. Alla lunga non sono bastate le battute teatrali per gestire un’emergenza che andava governata con serietà e azioni sensate”, ha aggiunto il deputato di Forza Italia, Enzo Fasano. Da Potere al Popolo, critiche similari. “I “bulgari” nelle palazzine ex Cirio di Mondragone ci stanno da anni. Lavorano la terra. Sono braccianti. Sono parte di quell’esercito di “braccia” di cui Coldiretti e tanti altri bramavano l’arrivo, paventando il rischio di immensi raccolti persi per l’assenza di manodopera.
Ma senza una regolarizzazione, ché poi il costo della manodopera aumenta e invece nei campi c’è bisogno di schiavi. Nel casertano 4 euro l’ora è una paga per cui i braccianti possono sentirsi fortunati, perché solitamente è di 2-3 euro . Per gli uomini, chiaramente. Perché per le donne si può scendere a 1-1,5 euro e per i minorenni – non moltissimi, ma ci sono pure loro – si precipita a 0,50-0,75 euro per ogni ora di sudore.
Uomini, donne e bambini vengono dalla Bulgaria; molti da Silven, 350km dalla capitale Sofia”, è l’analisi di Giuliano Granato. Il rischio, come detto, è la guerra tra poveri. Il ghetto ventennale è solo la miccia di un problema ben più grande, che rientra nella macro-questione del Sud lasciato per troppi anni al proprio destino dalle varie Istituzioni. Salvo scoprirlo in casi di emergenza.
IL LANCIAFIAMME
“Durante il lockdown, mentre De Luca minacciava di usare il lanciafiamme, poteva fare tantissimo. A cominciare i tamponi, anche a quelli fuori dalla zona rossa, per tranquillizzare i cittadini. Si può censire la popolazione immigrata e bisognava controllarla meglio. De Luca dice che il Covid arriva dalla Bulgaria, quindi questi sono venuti e tornati senza essere controllati?”, ha sbottato il leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni a significare che Mondragone improvvisamente è assurta a tema nazionale. “Né Salvini né De Luca sembrano avere interessarsi dello sfruttamento nei campi e di chi ne benefici. Né l’uno né l’altro dicono che è il lavoro nero il vero problema, che è uno schifo e che la quasi impossibilità per un migrante di ottenere un documento aiuta solo chi dal sommerso ci guadagna un sacco di soldi. La soluzione è abitazioni dignitose per tutti, un lavoro regolare, con diritti e stipendi dignitosi”, l’appello di Pap.
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