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Primo giorno di controllo del green pass negli uffici della pubblica amministrazione

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Resterà deluso chi aveva previsto la catastrofe imminente, il popolo dei ministeriali pronto a trasformarsi in una moltitudine disubbidiente, i lunghi corridoi dei palazzi romani svuotate dal green pass, già predisposti all’assenza dei vecchi inquilini. Nulla di tutto questo. Statali e comunali, colletti bianchi e travet hanno rovesciato il vaticinio che li voleva malignamente sul piedi guerra. Nessuno dei cattivi presagi della vigilia s’è avverato.

Hanno avuto ragione il ministro alla Pubblica amministrazione Brunetta e il commissario Figliuolo e con loro i dispensatori del certificato verde. La PA amministrazione ha risposto alla grande, E stiamo parlando, compreso il mondo della scuola, di 3 milioni e 200 centomila persone. Al massimo qualche coda all’entrata dove si era deciso di controllare gli accessi e al tempo stesso misurare la temperatura. L’Italia ieri non sembrava l’Italia.

Le  prime dosi cresciute del 34% rispetto all’inizio della  settimana e, in generale, aumentate del 46% rispetto al  trend stimato senza l’obbligo di certificazione. I non vaccinati della Pa, alla data del 10 ottobre scorso, erano circa 250 mila.

EFFETTO GREEN PASS

«La strategia del governo ci ha fatto balzare al ben al di sopra della media Ue. Ormai circa 46 milioni di italiani hanno ricevuto almeno una dose: l’85% della platea vaccinabile. L’81% ha completato il ciclo vaccinale», ha commentato il ministro Brunetta elencando i numeri dell’operazione-green pass.

«Per i lavoratori è un acceleratore della ripartenza del Paese in sicurezza. Un traguardo importantissimo, ancora di più per la Pubblica amministrazione: da oggi si abbandona lo smart working emergenziale per entrare in una nuova normalità: piena operatività del front office e del back office, lavoro agile strutturato e regolato, grazie ai rinnovi contrattuali in via di definizione e ai Piani integrati di  attività e organizzazione (Piao) che le amministrazioni dovranno adottare entro il 31 gennaio 2022».

Troppa enfasi nel dare queste cifre? Forse l’assenza di criticità non era affatto scontata, anzi. L’assalto alla Cgil e la tensione dei giorni scorsi aveva fatto salire la tensione. Dinanzi alla prova del fuoco, lo stress test di ieri, si potrebbe dire che le paure sono state sopravvalutate. I no vax e no pass ridotti ad una entità risibile. Le loro ragioni poco di scappatoie leziosaggini esistenziali.

Il monitoraggio del Dipartimento della Funzione pubblica, in  collaborazione con Formez Pa, non ha evidenziato difficoltà negli  accessi ai luoghi di lavoro e nell’organizzazione degli enti. Alle ore 12 i dati Inps sui certificati malattia, nel pubblico e nel privato, registrano un lieve aumento: erano 47.393 contro i  38.432 dell’8 ottobre e i 44.903 del 1° ottobre. Il sistema tamponi ha tenuto: alle 13 ne risultavano effettuati circa 200 mila, contro i 100mila del giorno precedente.

Fa un certo effetto per chi ha considerato la  Pubblica amministrazione il luogo dei lavativi leggere indicatori che dimostrano l’esatto contrario. Al partire dal senso di responsabilità’ e dall’organizzazione flessibile. In alcuni ministeri e in altre amministrazioni sono già attivi, come dicevamo, i totem per la verifica della temperatura corporea e del green pass con il QR code. I controlli vengono effettuati attraverso l’applicazione  Verifica C19.

VERTICE SUL LAVORO

AGILE Regioni, enti locali, Camere di commercio, enti, Ssn e amministrazioni centrali, a parte qualche episodio inevitabile, il linguaggio ringhioso di qualche dipendente, tutto è andato bene «se non la fisiologica presa di confidenza con i nuovi sistemi informativi per la lettura del green pass», spiega un comunicato del ministero. Da qui a dire che tutto è risolto e che non ci saranno altre proteste ce ne corre.

Brunetta incontrerà i sindacati venerdì prossimo, 22 ottobre in video collegamento. Si parlerà della prossima consultazione in vista dell’adozione delle linee guida sul lavoro agile, come previsto dal decreto ministeriale dell’8 ottobre scorso sul rientro al lavoro dei dipendenti pubblici.

PROTESTE E ASSENZE NELLE FORZE DELL’ORDINE

La situazione rimane più complessa proprio dove non te l’aspetti. Una protesta è stata sollevata da Antonio Nicolosi, segretario di Uniarma, il sindacato dei Carabinieri per il divieto di dormire nelle caserme per i militari sprovvisti di Green pass.

Malumori anche nella Polizia di Stato: 20 mila agenti sarebbero ancora sprovvisti di certificato verde. «Non si deve dimenticare – ha provato a giustificarli Valter Mazzetti, segretario generale di Fsp Polizia – che sono tante le questioni ancora irrisolte. Il sistema sta assorbendo il primo impatto, ma sarà necessario cercare e trovare equilibri e soluzioni, specie se i tempi dell’obbligo di  green  pass resteranno quelli che conosciamo, di fronte a manifestazioni di libera scelta, di libera opinione, e, in sostanza, di fronte ai diritti di cittadini italiani che, pur se indossando la divisa non possono scioperare e quindi creare problemi al punto da ‘imporsi’ al mercato come altre categorie hanno fatto, non per questo devono essere ignorati e calpestati. Si tratta di delicatissime tematiche politiche, sociali, economiche che meritano rispetto, ascolto e sforzi per una sana ricomposizione, e – conclude il Segretario di Fsp Polizia – speriamo che l’incontro con il ministro Lamorgese del 21 accenda una luce sulla strada giusta». 


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