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Renato Brunetta e Mario Draghi

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Smart working agli sgoccioli per i dipendenti statali, che dal 15 ottobre torneranno ad affollare le scrivanie di ministeri, enti pubblici e amministrazioni varie. Ieri, infatti, il premier Mario Draghi ha firmato il decreto che dispone il ritorno in presenza, per questa categoria di lavoratori, a partire dalla metà del prossimo mese. Una misura da tempo annunciata dal ministro della Pa, Renato Brunetta, ma divenuta realtà solo con il conforto della campagna vaccinale e con l’ultima estensione dell’obbligo di Green pass sul posto di lavoro.

INDICAZIONI E CONTRATTI

«Con la firma del presidente del Consiglio del decreto che fa cessare il lavoro agile come modalità ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa nella Pubblica amministrazione si apre l’era di una nuova normalità e si completa il quadro avviato con l’estensione dell’obbligo di Green pass a tutto il mondo del lavoro: dal 15 ottobre i dipendenti pubblici torneranno in presenza, e in sicurezza» ha detto Brunetta, che ha poi annunciato un successivo decreto ministeriale con cui verranno fornite «apposite indicazioni operative affinché il rientro negli uffici sia rispettoso delle misure di contrasto al Covid 19 e coerente con la sostenibilità del sistema dei trasporti. Nel frattempo, sono in corso le trattative per i rinnovi dei contratti pubblici, che garantiranno, una volta concluse, una regolazione puntuale dello smart working».

Entro il 31 gennaio 2022, inoltre, «ogni amministrazione dovrà presentare il Piano integrato di attività e organizzazione, all’interno del quale confluirà il Pola, il piano organizzativo per il lavoro agile». Con le regole e con l’organizzazione, ha concluso Brunetta, «potrà finalmente decollare uno smart working vero, strutturato, ancorato a obiettivi e monitoraggio dei risultati, che faccia tesoro degli aspetti migliori dell’esperienza emergenziale e che assicuri l’efficienza dei servizi, essenziale per sostenere la ripresa del Paese, e la soddisfazione dei cittadini e delle imprese: il mio faro».

IL FRONTE SCUOLA

Un deciso passo in avanti verso il progredire delle riaperture, favorito dagli ultimi provvedimenti sulla certificazione verde. Sul fronte scuola ieri, intervenendo a “Timeline” su Sky Tg24, il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, è tornato a evocare il criterio delle micro bolle – applicate in Germania – con quarantena limitata al compagno di banco del positivo se tutti i ragazzi risultano negativi.

«Ci si sta lavorando – ha detto Sileri – Vanno acquisiti ulteriori dati». Troppo presto per conoscere le reali conseguenze della scuola in presenza sul contagio. «Per tracciare un primo bilancio serviranno 2/3 settimane» ha sottolineato Gianni Rezza commentando l’ultimo monitoraggio dell’Iss, che ha certificato un ulteriore calo di Rt (da 0,85 a 0,82) e incidenza (da 54 a 45 casi per 10mila abitanti).

«La curva – ha evidenziato il presidente dell’Iss, Silvio Brusaferro – cala per tutti tranne che nella fascia 0-9 anni», attualmente non vaccinabile.

IL BOLLETTINO

Per quanto riguarda il bollettino sanitario, ieri i nuovi casi di Covid sono stati 3.797, le vittime 52 (totale: 130.603); i tamponi effettuati sono stati 227.508 (in calo), col rapporto di positività sostanzialmente stabile (sale di pochi decimali, da 1,26% a 1,36%). Calano le rianimazioni (ora a 489) e i ricoveri ordinari (3.553).


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