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Il governatore della Campania, Vincenzo De Luca

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Il governatore resti al suo posto, non è affar suo il corso-concorso sulla Pubblica amministrazione in Campania. O meglio, non sono ammesse ingerenze di alcun tipo. «L’unica titolare delle decisioni sul corso-concorso è la Commissione Ripam. Ogni altro intervento rischia di violare i principi di imparzialità e buon andamento della Pubblica amministrazione e persino di rallentare l’iter semplificato, che consente l’assunzione dei vincitori entro luglio».

A bacchettare e a richiamare nuovamente al rispetto della regole e della meritocrazia Vincenzo De Luca è il Dipartimento della Funzione pubblica. Il concorsone Ripam (Riqualificazione delle Pubbliche Amministrazioni) per un contratto a tempo indeterminato di 1.863 persone nella Pubblica amministrazione campana è ormai diventato un caso nazionale.

È stato bandito nel 2019 per assumere circa 2.000 giovani nei comuni della Regione che avevano aderito ed è andato avanti, con 1880 esaminandi che hanno passato la prova scritta e orale e che sono andati a fare un anno di tirocinio, pagati circa 1.000 euro al mese dall’ente regionale per dieci mesi. Una formazione che adesso si concluderà il 31 maggio, consentendo così ai candidati di partecipare al concorso vero e proprio, in base all’articolo 8 del bando.

«Le prove sostenute finora dai partecipanti al corso di formazione che si concluderà il 31 maggio, retribuito con circa 1000 euro al mese, sono state la preselettiva e la prova scritta per l’ammissione al corso – precisa ancora il Dipartimento – il bando, all’articolo 8, prevedeva alla fine del corso altre due prove, una scritta e una orale, che sostanziano la fase concorsuale della procedura e permettono la formazione delle graduatorie finali».

Inoltre prosegue la Funzione pubblica «la semplificazione intervenuta grazie all’articolo 10 del Dl 44/2021 e richiesta anche dal presidente della Regione Campania ha consentito alla Commissione Ripam, il 9 aprile scorso, l’eliminazione della prova orale finale, lasciando soltanto la prova scritta prevista dal bando, l’unica a consentire procedure rapide e trasparenti».

Infine, «la Commissione Ripam, riunita il 28 aprile, ha accolto la proposta operativa del Formez per lo svolgimento della prova scritta finale nell’ultima settimana di giugno. Saranno ammessi alla prova i partecipanti al corso per i quali sarà verificata, da parte del Formez, la frequenza minima dell’80% delle ore di formazione. Il Formez metterà a disposizione degli ammessi il necessario materiale didattico relativo agli argomenti affrontati durante il corso» conclude la nota della Funzione pubblica. È Forza Italia il partito che più di tutti sta lanciando pesanti accuse al governatore.

«De Luca, forse amareggiato per il ritiro in Senato dell’emendamento Pd che voleva consentire l’accesso senza prove alla Pubblica amministrazione, non perde l’occasione per gettare fumo negli occhi dell’opinione pubblica riguardo al corso-concorso Ripam Campania e per fare propaganda sulla pelle dei concorsisti che legittimamente aspirano a un posto di lavoro – ha sbottato il vice capogruppo di Fi alla Camera, Paolo Russo – De Luca spaccia le prove sin qui sostenute per l’ammissione al corso di formazione, che si concluderà il 31 maggio, come valide per l’accesso alla Pa. E tace sul fatto che il bando, all’articolo 8, prevedeva altre due prove alla fine del corso – una scritta e una orale – che soltanto grazie al decreto sblocca-concorsi voluto da Brunetta sono state semplificate e ridotte a una sola, digitale e della durata di un’ora, che consente massima trasparenza e assunzioni entro luglio».


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