Giorgia Meloni
3 minuti per la letturaGiorgia Meloni punta tutte le sue carte sul Pnrr. È infatti questo, a quanto siamo in grado di ricostruire, il vero motivo che ha spinto la leader di Fratelli d’Italia e presidente del Consiglio a non dare seguito alle richieste dei balneari ed a cercare di chiudere al più presto la partita. «Mettersi di traverso ora sulla direttiva Bolkestein dopo che c’è stata anche la sentenza definitiva del Consiglio di Stato significherebbe mettersi contro l’Europa e mettere a rischio i fondi europei», spiega una fonte di primo piano del governo.
Tra l’altro, sempre da Palazzo Chigi, è stata mandata la richiesta a tutti i dicasteri di evidenziare, all’interno del cronoprogramma, quanto e cosa si sta facendo concretamente per l’attuazione dei piani di ripresa e resilienza concordati con Bruxelles. Insomma, una vera e propria inversione a “u” da parte della leader di Fratelli d’Italia rispetto all’euroscetticismo degli anni passati.
Una delle partite più delicate riguarda la pubblica amministrazione: «Entro il mese di gennaio saremo in grado di definire circa 30 procedure di semplificazione amministrative, relative al comparto dell’artigianato e delle attività produttive, disabilità, ambiente ed energia, edilizia e telecomunicazioni, nell’ambito delle azioni contemplate dal Pnrr», afferma il ministro della Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo. E per la prossima settimana è in arrivo un decreto legge per accelerare i tempi della giustizia amministrativa, prevedendo il dimezzamento dei termini processuali relativi a cause su progetti Pnrr, e il potenziamento delle strutture ministeriali e comunali per la realizzazione del piano. Ci sarà spazio per procedure più facili per i concorsi di forze armate, vigili del fuoco, polizia e polizia penitenziaria.
Scatterà poi l’iter semplificato per le rinnovabili offshore, per lo sviluppo dell’idrogeno verde e rinnovabile, per la produzione di energia elettrica da fonte solare in impianti fotovoltaici di potenza fino a 50 MW, per gli impianti di accumulo energetico e per gli impianti agro-fotovoltaici.
Molti dei progetti che stanno per essere messi a terra riguardano la capitale. A Palazzo Chigi è stato dato il via al primo gruppo di 87 interventi tra progetti di valorizzazione e riqualificazione di edifici e piazze, per il miglioramento della mobilità e la facilitazione dell’accessibilità e altri rivolti all’accoglienza e all’ospitalità, senza trascurare il Tevere per cui sono previsti una serie di interventi relativi alla creazione di parchi pubblici d’affaccio ed oasi naturalistiche, interventi di riqualificazione e valorizzazione delle sponde. «Il Tevere è da sempre protagonista della città di Roma, ma nell’ultimo decennio è stato trascurato e direi abbandonato, allontanandolo dal vivere quotidiano dei cittadini – dice Valter Mainetti, presidente della Fondazione Sorgente Group – Da molti anni, attraverso l’associazione Bryaxis, ho tentato di proporre progetti di riqualificazione e ci siamo sempre proposti per iniziative di riqualificazione soprattutto delle sponde nei pressi dell’Isola Tiberina. Solo in estate, in occasione dell’iniziativa “Lungo il Tevere … Roma” quell’area viene restituita ai cittadini grazie ad una sistemazione e organizzazione di eventi culturali e d’intrattenimento a cui anche Bryaxis partecipa».
Tra i progetti approvati ci sarà la manutenzione straordinaria e rifacimento della pavimentazione dei Lungotevere, sia in asfalto che in sampietrini, e dei relativi ponti per complessivi 10 km circa da ponte Risorgimento a Ponte Palatino in entrambe le direzioni. Di notevole importanza sarà la pulizia e il restauro conservativo dei muraglioni monumentali. Non meno importante per la città sarà la creazione di parchi pubblici d’affaccio e oasi naturalistiche sul Tevere, come l’Oasi Naturalistica tra ponte Milvio e ponte Flaminio con una fruizione turistico didattica dell’area naturalistica fluviale e la realizzazione in un parco di affaccio “Foro Italico” con la realizzazione di infrastrutture con la vocazione sportiva.
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