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Siamo ai dettagli. A scanso di colpi di scena, sempre possibili, l’ex rettore della Federico II ed ex ministro del governo Conte, Gaetano Manfredi, dovrebbe essere il candidato a sindaco del centrosinistra per le amministrative di Napoli, dopo la scelta a Roma dell’ex ministro Roberto Gualtieri alle primarie del centrosinistra del 20 giugno.
Manfredi è riuscito ad avere la meglio sull’altro aspirante alla massima poltrona di palazzo san Giacomo, il presidente della Camera Roberto Fico. È una vittoria per il governatore Vincenzo De Luca, tra i primi a sostenere da mesi l’ex ministro napoletano, ed è anche una scelta che piace all’asse Pd-M5s. Si attendo solo l’ok dell’ex premier Giuseppe Conte.
GLI INCONTRI
In questi giorni si lavora alla coalizione del centrosinistra. Ieri ci sono state prove di dialogo tra i Dem e il partito di Matteo Renzi. Il segretario metropolitano del Pd di Napoli, Marco Sarracino, ha incontrato ieri la coordinatrice di Italia Viva, Graziella Pagano. Un incontro nell’ambito dei dialoghi per l’avvicinamento alle elezioni amministrative del capoluogo partenopeo, salutato da entrambi con soddisfazione.
«È stato – ha detto Sarracino – un incontro estremamente positivo e c’è profonda sintonia sul percorso dei prossimi giorni in vista della scelta del candidato sindaco che la nostra coalizione presenterà alla città. Concordiamo che la città vive in uno stato di abbandono profondo e che occorrono una figura e una squadra all’altezza di una sfida che sarà estremamente complicata, visto l’isolamento politico e istituzionale causato dall’amministrazione uscente».
Martedì, inoltre, sempre Sarracino ha incontrato i rappresentanti della lista Per, Giuseppe Irace e Nicola Campanile. «Entrambe le forze politiche concordano che occorra presentare alla città di Napoli una candidatura forte e autorevole nel più breve tempo possibile – si legge in una nota congiunta – Al tempo stesso si è ragionato su alcune priorità programmatiche da affrontare come la vivibilità cittadina, l’aumento progressivo della spesa sociale, un patto educativo per Napoli e la lotta alle diseguaglianze».
Carlo Calenda, invece, ripropone il nome di Vincenzo Amendola, attuale sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio con delega agli Affari europei del governo Draghi, come candidato sindaco del centrosinistra. Il leader di Azione, via Twitter, ha detto la sua sulla corsa alla successione di Luigi de Magistris: «Ma se, tanto per cambiare, a Napoli, il Pd invece di farsi imporre un candidato dai 5S scegliesse una persona in gamba come Amendola? Noi saremmo pronti a sostenerlo. Un po’ di coraggio, ragazzi».
L’APERTURA DI DE LUCA
Da Mario Casillo a Lello Topo, re dei consensi Pd a Napoli, ma soprattutto dal governatore Vincenzo De Luca, è stata impressa un’accelerata sul candidato. In sintesi: il presidente della regione Campania ha ipotecato l’ex rettore ed ex ministro Gaetano Manfredi quale candidato alle prossime Amministrative partenopee. Dopo gli scontri infiniti, il governatore ha aperto le porte a un’alleanza con i 5 stelle alle Comunali e non è da escludere a questo punto anche un rimpasto nell’esecutivo regionale nei prossimi mesi per fare spazio a qualche esponente Pentastellato.
«Credo che sia necessario costruire una coalizione con loro, ma sulla base di una “operazione verità” – ha detto il presidente-sceriffo – Siamo interessati a una loro evoluzione positiva. I Cinque Stelle hanno convissuto con aree incompatibili, una progressista e una conservatrice, e anche reazionaria. Hanno detto tutto e il contrario di quello che ci hanno raccontato per 10 anni. Vorrei capire esattamente qual è la loro posizione».
«Per il Partito socialista – ha scritto in una nota, il segretario regionale del Psi, Michele Tarantino – il candidato sindaco di Napoli deve essere una figura autorevole in grado di invertire la rotta disastrosa degli ultimi anni. Le nostre priorità sono essenzialmente due: l’unità del centrosinistra e il programma di rilancio di una città oramai al collasso. Napoli, a differenza di Roma e Torino, ha la possibilità di sperimentare sul campo quel laboratorio politico che il centrosinistra sta provando a mettere in campo per frenare l’ascesa delle destre e rilanciare l’azione del governo centrale. Le candidature di Fico, di Manfredi o di Amendola offrirebbero, per diversi aspetti, l’opportunità di rilanciare la città e avviare una fase nuova di sviluppo per Napoli.
DA BASSOLINO A CLEMENTE
Ad aver ufficializzato la propria candidatura indipendente ci sono l’ex sindaco della città, Antonio Bassolino, e Alessandra Clemente, delfina dell’attuale sindaco, Luigi de Magistris, in corsa adesso per diventare governatore della Calabria. Il primo, forte delle 19 assoluzioni nei processi che l’hanno visto coinvolto, è pronto a «dare una mano alla città».
«Mi candido a sindaco di Napoli – ha detto Bassolino, che sarà sostenuto dalla Sinistra e dalle liste civiche – Fare il sindaco è stata l’esperienza più importante della mia vita e sento il dovere di mettermi al servizio della città: con la passione di sempre e con la testa rivolta in avanti. Napoli prima di tutto, prima di ogni interesse di parte».
La seconda, invece, è stata la prima a essere ufficializzata come candidata a sindaco. A ottobre il suo nome era già in cassaforte. Solo una possibile candidatura di Roberto Fico come leader di una coalizione di centrosinistra avrebbe potuto portare de Magistris a chiedere alla Clemente di fare un passo indietro, visto il rapporto di stima e amicizia tra il primo cittadino partenopeo e la terza carica dello Stato.
Catello Maresca, sostituto procuratore generale, è invece sponsorizzato dal centrodestra e più volte ha ricevuto endorsement anche da Matteo Salvini. «È una grande opportunità per Napoli e per il rinascimento di questa straordinaria città – ha detto il leader del Carroccio – L’ho sentito e l’ho incontrato più volte, lo apprezzo come magistrato anticamorra ed è quello che mi ha convinto di più. Penso che da sindaco possa fare tanto. È l’uomo giusto per Napoli» . Dovrebbe essere lui a guidare il centrodestra nella sfida amministrativa partenopea.
La Sinistra e il centrosinistra conquistano palazzo san Giacomo ininterrottamente dal 1993, dall’elezione diretta dei sindaci, o addirittura negli ultimi 45 anni da quella del compianto Maurizio Valenzi. Ci sarà continuità o si interromperà lo strapotere progressista? La risposta arriverà dalle urne, in autunno.
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