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L'ingegnere Alberto Gelli si è dimesso dal Cts

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Quello che accade in Italia è davvero incredibile. In questo momento di pandemia, di morti, di vaccini e tamponi con il Governo che è alla ricerca dei migliori e dei più preparati tecnici e scienziati per tentare di arginare e difendersi dal coronavirus, accadono cose da “Scherzi a parte”.

E nonostante l’impegno e lo sforzo del  presidente del Consiglio Mario Draghi e del suo entourage di affidarsi a persone valide ed esperti per fronteggiare questa crisi sanitaria, economica e sociale, accade che al Comitato tecnico scientifico (il cosiddetto Cts) appena dimezzato e rinnovato proprio per dare un’accelerazione ed una svolta agli interventi per fronteggiare la pandemia, vengano nominati personaggi discutibili ed a quanto pare non in grado di essere utili e soprattutto di essere all’altezza del compito che avrebbero dovuto svolgere.

E così spunta fuori, tra i nuovi esponenti del Cts, venga nominato un signore, l’imprenditore ed ingegnere di 40 anni, Alberto Giovanni Gerli, esperto di Bridge, di videogame ed impegnato in varie attività commerciali ed aziendali, che non ne ha mai azzeccata una sulle previsioni presenti e future sul coronavirus. E ieri, prima ancora di potersi esprimere con le sue “previsioni” scientifiche (sempre smentite dai fatti) al Comitato tecnico scientifico, si è dimesso. Spiegando le sue dimissioni per evitare ai membri del Cts «inutili ostacoli e distrazioni rispetto alle importanti e difficili decisioni che sono chiamati a prendere in un momento tanto delicato per il Paese».

Gerli, che contestualmente alla nomina era stato indicato come appartenente al «mondo statistico e matematico-previsionale», da un anno si occupa in modo amatoriale di numeri legati all’epidemia, avendo cominciato dichiaratamente per noia, ma finora molte delle sue previsioni si sono rivelate clamorosamente errate.  Ma chi ha indicato e nominato l’ingegnere ad un incarico così delicato e tecnico al Cts, sembra avvolto nel mistero. Alcuni giornali avevano scritto che era stato indicato dalla Lega, ma dalla Lega smentiscono e addirittura alcuni vertici del Carroccio hanno dichiarato di non sapere neanche chi sia l’ingegner Gerli.

Ma la domanda che sorge spontanea è semplicemente questa: come mai un personaggio che viene ritenuto da più parti inadeguato per quel ruolo venga nominato nel Comitato tecnico scientifico che dovrebbe arginare e combattere la pandemia? Misteri della fede, anzi misteri italiani che mettono in imbarazzo il governo di Mario Draghi, evidentemente mal consigliato ad approvare questa nomina. Eppure già l’anno scorso Matteo Villa, ricercatore del centro studi Ispi, aveva espresso pesanti critiche all’ingegner Gerli che avrebbe dovuto mettere in allarme i “consiglieri” del premier Mario Draghi. Matteo Villa aveva infatti dedicato a Gerli un lungo commento su Twitter definendo il modello Gerli “falso e pericoloso”.

«Il modello è campato in aria perché mette insieme una serie di curve, spezzettate, per approssimare i dati e prevedere il futuro. Si chiama “overfitting”: produce risultati ottimi su dati su cui è stato calibrato, ma si perde in un bicchiere d’acqua quando gliene dai di nuovi», aveva scritto Villa. Ma nessuno, a quanto pare, aveva svolto qualche approfondimento prima che Gerli venisse inserito tra gli “esperti” del Comitato tecnico scientifico. Cose da “Scherzi a parte” infatti.


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