Il commissario straordinario all’Emergenza sanitaria, Domenico Arcuri
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SI PREVEDONO 5,9 milioni di vaccinati entro fine marzo, 13,7 entro aprile e 21,5 entro fine maggio. Inoltre la “vaccinazione volontaria” può essere completata entro agosto. In arrivo 1.500 operatori sanitari. È questo il piano illustrato dal commissario straordinario all’Emergenza sanitaria, Domenico Arcuri, nel corso della riunione convocata dal ministro degli Affari regionali Francesco Boccia tra governo e Regioni. Ma a evidenziare il flop organizzativo del commissario sono i medici di famiglia e i pediatri: «Impossibile vaccinarci, noi in coda per immunizzarci».
POTENZIAMENTO DEL PIANO
Si tratta del programma previsto con i vaccini attualmente disponibili e autorizzati, ha precisato il commissario, sottolineando che quando arriverà l’autorizzazione del vaccino AstraZeneca il piano potrà essere ulteriormente potenziato. Se l’Ema dovesse approvare anche questo siero entro fine mese, così come auspicato da Bruxelles, il governo potrebbe infatti aumentare il tasso quotidiano di iniezioni, arrivato ieri a quota 80mila in 24 ore. Per la somministrazione del vaccino Pfizer, invece, Arcuri ha annunciato che manderà 1.500 tra medici e infermieri a integrazione dei circa 3.800 già operativi nelle singole regioni. Il personale sarà suddiviso tra le regioni in base alla popolazione.
Nel corso della riunione il commissario ha inoltre assicurato che coprirà interamente il fabbisogno di personale sanitario per la somministrazione dei vaccini Moderna e Johnson&Johnson. In particolare, ha chiarito Arcuri, sono stati selezionati non medici e infermieri già in servizio, ma quelli in quiescenza e i laureati non ancora occupati spiegando che si cercherà di evitare troppi spostamenti dei sanitari tra le regioni.
IL PROGRAMMA
Entro la giornata di oggi, ha infine detto Arcuri, sarà comunicato l’elenco del personale individuato per ogni regione alle cinque Agenzie per il lavoro, distribuite sul territorio in base al numero di popolazione, e a partire dal 20 gennaio i primi rinforzi saranno disponibili. «Tutte le Regioni stanno facendo sui territori un intenso lavoro per attuare il piano nazionale messo a punto dal commissario per la campagna di vaccinazione, noi restiamo sempre al loro fianco disponibili per fornire tutto il supporto necessario. Con l’impegno di tutti abbiamo avviato un percorso che ci porterà a uscire gradualmente dall’emergenza entro l’estate» ha fatto sapere il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia.
Per il ministro della Salute, Roberto Speranza, «siamo secondi nella vaccinazione dietro solo alla Germania, abbiamo tutte le capacità per accelerare. Il piano sarà incrementato man mano che Ema autorizzerà gli altri vaccini. Sforzi straordinari da parte di tutte le regioni per mettere a regime la macchina, che vuol dire 70mila vaccini al giorno a livello nazionale finché non si avranno gli alti vaccini autorizzati».
LE REGIONI
Dare maggiore personale a chi fa sul serio tanti vaccini, e non a chi li tiene in magazzino, e limitare la permanenza in magazzino per evitare che vengano sprecati. Sono state queste, invece, le richieste avanzate dalle Regioni nel corso del confronto. «Andiamo avanti, sulla strada della collaborazione istituzionale, stando lontano da sterili polemiche», è l’indicazione di Stefano Bonaccini, presidente della Conferenza delle Regioni, al termine del vertice.
Bonaccini commenta soddisfatto «il clima positivo di queste prime settimane di vaccinazione: questa forte collaborazione istituzionale è necessaria per vincere la difficile sfida contro il virus, grazie all’impegno costante del personale delle nostre strutture sanitarie. Stiamo lavorando per garantire la massima velocità e rispettare i tempi in questa prima fase di campagna vaccinale», assicura.
LE CONTESTAZIONI
Sul fronte vaccini a contestare il commissario Arcuri sono i medici di base. «Finché tutti i medici di famiglia e i pediatri di libera scelta non saranno vaccinati, è impossibile che questi possano essere coinvolti come vaccinatori anti-Covid perché rappresenterebbe un rischio sia per i medici sia per i cittadini» afferma la Federazione dei medici di medicina generale. «A oggi – si rileva – proprio i medici di base sono considerati tra le ultime linee nelle priorità per l’accesso all’immunizzazione».
Martedì 5 sono state eseguite 259.481 iniezioni in Italia, il 54,1% rispetto alle 479.700 dosi consegnate per la prima tranche di vaccini Pfizer destinati al nostro Paese. Piano piano la macchina organizzativa sembra mettersi in moto. Le Regioni con le percentuali più alte di somministrazione dei vaccini sono il Lazio, la Toscana e il Veneto (sopra il 70%). In fondo alla classifica ci sono Lombardia (poco sopra il 20), Valle d’Aosta, Sardegna e Calabria.
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