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La nevicata che ha colto di sorpresa Milano

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LA NEVE sorprende il Nord. Liguria e Piemonte sono le prime regioni italiane in cui si registrano ritardi nella distribuzione del vaccino, mentre Milano crolla sotto i colpi della neve come i suoi alberi. L’ondata di maltempo ha infatti bloccato la distribuzione dei vaccini anti Covid-19 subito dopo il Vaccine Day che in Germania è partito il 26 dicembre, mentre nel resto d’Europa il 27.

Entro il 29 dovevano arrivare i primi camion con il prezioso carico, ma per Liguria e Piemonte le operazioni sono slittate al 30. Una giornata di ritardo a causa della neve al Nord per il primo carico di vaccino: le 65mila dosi in Lombardia, le 40mila in Piemonte e le 16mila in Liguria sono già in ritardo, segnando un nuovo record negativo per la struttura commissariale gestita da Domenico Arcuri. In 48 ore hanno accumulato 24 ore di ritardo. E per un’emergenza meteo ampiamente annunciata.

Ma non sembra più tempo di politici che ascoltano i tecnici: Milano, capitale dell’efficienza italiana secondo il racconto generale, è inciampata sulla neve. Prevista e annunciata, ma nonostante questo in grado di lasciare impantanata la capitale economica italiana.

Decine di segnalazioni si sono susseguite per sottolineare quanto il Comune avesse preso sotto gamba la mano di bianco calata sulla città per volontà del meteo. Alberi con rami spezzati, altri crollati direttamente sulle auto parcheggiate o che hanno sfiorato scuole e altri edifici.

Un quadro disarmante per la gestione del verde pubblico a Milano perché le piante sono rovinate a terra in ogni parte del capoluogo meneghino. In totale si parla di duecento alberi crollati e parte di essi addirittura sui cavi del tram, bloccando per ore il trasporto pubblico già duramente provato dall’emergenza Covid-19.

STRADE MALRIDOTTE

E per la capitale economica non è nemmeno la prima volta che si inciampa sulla gestione delle strade e la neve. Negli ultimi tre anni le condizioni dei 3mila chilometri di vie meneghine sono peggiorate. In parte per questioni storiche, in parte per un uso disinvolto del sale anti neve: se si sbaglia qualità o quantità l’asfalto si corrode.

E gli errori sono stati compiuti tanto che gli effetti di una tale gestione hanno avuto conseguenze anche economiche: dal 2016 al 2018 sono state depositate da automobilisti, ciclisti, scooteristi 5257 pratiche per un totale di circa tre milioni di euro. E il trend è in crescita: 1665 nel 2016, 1555 nel 2017 e 2307 nel 2018.

La neve dunque causa un’ennesima notizia negativa per Milano e la Lombardia e il primo ritardo per la distribuzione dei vaccini anti Covid-19, ma quest’ultima dovrebbe essere completata entro la fine dell’anno: la consegna, effettuata direttamente dalla Pfizer presso i primi 203 siti di somministrazione individuati dal Commissario Straordinario in accordo con le Regioni, proseguirà come comunicato da Pfizer, “nella giornata del 30 dicembre e si concluderà il 31 dicembre”, aveva spiegato il Commissario Domenico Arcuri dopo aver avuto la conferma dell’arrivo di 469.950 dosi già i queste ore.

E ad essere blindati saranno ospedali e reparti farmaceutici delle strutture dove saranno conservate le fiale. Prefetti e Comitati provinciali per l’ordine pubblico entreranno a breve in campo per la copertura dei servizi di sorveglianza e di scorta delle dosi nei vari territori, da parte di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza: dalla fase di distribuzione delle dosi una volta uscite dagli hub militari a quella di stoccaggio nelle strutture sanitarie.

Ora il super commissario Domenico Arcuri continua a diffondere notizie rassicuranti, ma il meteo potrebbe smentirlo nuovamente: dopo che ha dichiarato imprevista la seconda epidemia di Covid-19, potrebbe comportarsi nello stesso modo per l’annunciata seconda ondata di maltempo.

Milano potrebbe cavarsela comunque vista l’abitudine alle neve, ma ulteriori ritardi nella distribuzione del vaccino sarebbero difficilmente giustificabili. Soprattutto se anche questa volta fossero imputati alle condizioni meteorologiche.


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