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I NUMERI contano e raccontano il peso determinante nell’economia di un Paese di Intesa Sanpaolo. Il Presidente del Consiglio di Amministrazione, Gian Maria Gros-Pietro, lo ha sottolineato con orgoglio ieri durante l’assemblea degli azionisti che ha approvato il bilancio d’esercizio 2020.
«Da tempo siamo ai primi posti in Europa per solidità patrimoniale e redditività, così come siamo riconosciuti tra le società più sostenibili a livello mondiale» ha sottolineato il presidente. Con un utile netto che supera i 3 miliardi di euro, l’assemblea ha dato il via alla distribuzione dei dividenti agli azionisti per una cifra totale di 693.667.539,99 (3,57 centesimi di euro ad azione) e ha ratificato la scelta di corrispondere il massimo importo consentito dalle direttive delle autorità regolatorie, con la doppia cedola relativa al 2019 e al 2020. Approvati a larghissima maggioranza anche tutti gli altri punti all’ordine del giorno, che riguardavano le remunerazioni e l’acquisto di azioni proprie. Inoltre con le sigle sindacali è stato già definito il più grande progetto di assunzioni di giovani in Intesa Sanpaolo e forse in Italia: 3.500 nuovi ingressi entro il 2024.
«Anche in un anno complesso come quello che abbiamo alle spalle – ha detto il Ceo Carlo Messina – Intesa Sanpaolo ha saputo essere a fianco di imprese e famiglie nel Paese supportando l’economia reale e rafforzando ulteriormente l’impegno per contrastare l’emergenza sanitaria e sociale. Gestiamo 1.200 miliardi di risparmi degli italiani, abbiamo accordato 500 miliardi di euro di crediti, quasi un terzo del Pil nazionale. Sui conti correnti attivi presso la nostra Banca passano ogni giorno transazioni per 35 miliardi di euro, deteniamo circa 100 miliardi di euro di titoli del debito pubblico, Siamo il secondo creditore dello Stato dopo la Bce, negli ultimi tre anni abbiamo realizzato un utile netto complessivo di circa 10 miliardi di euro».
«Abbiamo erogato – ha spiegato Messina – 95 miliardi di euro di nuovo credito, quasi la metà dei quali ad alto impatto sociale, sostenere il tessuto produttivo abbiamo tempestivamente promosso moratorie su finanziamenti per 95 miliardi, e nuove iniziative del Fund for Impact sono state avviate per aiutare gli studenti, le madri lavoratrici, persone e famiglie con difficoltà, piccole e piccolissime imprese. Abbiamo sostenuto il Terzo Settore, particolarmente provato dall’acuirsi dell’emergenza socio-sanitaria, con finanziamenti a soggetti non profit per oltre 520 milioni di euro».
La banca si è proposta in prima linea anche per l’attuazione del Recovery Plan: «Intendiamo mettere a disposizione oltre 400 miliardi di erogazioni a medio-lungo termine, di cui: oltre 140 miliardi alle famiglie; circa 120 miliardi alle imprese con fatturato fino a 350 milioni; circa 150 miliardi a imprese con fatturato superiore a 350 milioni».
«Il 12 aprile 2021, con il completamento dell’integrazione di Ubi Banca in Intesa Sanpaolo, si è svolto un ulteriore passaggio di una storia di successo: la nascita di una realtà ancor più solida» ha aggiunto Gros-Pietro.
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