Il ministro per le Infrastrutture Paola De Micheli
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È USCITO il “Corrierino dei Piccoli Ministri” con una nuova avventura a colori e rime baciate, indovinate su chi? Vi basteranno i primi versi: «Ecco Paola sul ponte che, lo sguardo fisso al monte, pensa cacchio! ho un ideone: ora fo una commissione. Detto e fatto, senza veli, ecco qui la De Micheli che con occhi non più tristi spalma piste per ciclisti. Poi fa tunnel e campate con contorno di patate, mette tubi e rubinetti dove meno te l’aspetti. Convocato ha i commissari, che si fan sempre più rari: tutti hanno un po’ vergogna di beccarsi quella rogna. Ma Paoletta è perentoria: via! tagliate la cicoria e scavate sotto al mare, tutto a me mi tocca fare».
L’ARTE DEL RIMBALZO
Il Corrierino dei Piccoli Ministri la mostra rotondetta col taglio Pd, peperina (cento ne fa e una ne pensa), battagliera, casinara e, secondo le ultime notizie, rimbalza. Sì, l’arte del rimbalzo sembra che l’abbia sviluppata nel work-out (palestra) allenandosi a essere fedele a tutti i capi del Pd, e poi nel mollarli al momento giusto, accompagnando il gesto con un festoso “Op-là” d’accento arciducale di Piacenza, Parma e Guastalla, di cui è erede ed Erode allo stesso tempo, per la sua combutta con la simpatica Azzoletta e i suoi banchetti flipper e cattedre yò-yò che Paola le fa subito brevettare e omologare al ministero delle Infradito e Altre Strutture. È lì che lei comanda indossando la tutina in simil-tigre da domatrice, schioccando la frusta di caucciù. Infatti Carlo Calenda, quando ha letto sul Twitter le nuove iniziative, ha ribattuto suggerendo l’impiego pontile, o anche tunnale, dei famosi banchi scolari mobili, la nostra nuova artiglieria educante, con cui spezzeremo le reni alla pubblica distruzione.
Ah, avercele, ministre così. E noi – modestamente – ce le abbiamo. Dunque, la grande novità è che la sora Paola, visitati i musei contenenti decenni di studi e progetti dei più grandi architetti e ingegneri del mondo per costruire il famoso Ponte sullo Stretto (per cui già crucifixero Berlusconi e poi Renzi), illuminati i cubicoli, gli anfratti, gli schedari, in un primo momento disse: «Ma scusate, mo’ perché non facciamo un bel buco sottoterra che mi dicono che poi va a finire dall’altra parte dello Stretto e probabilmente poi sbuca?».
BANDO IN SOL DIESIS
Questo fu il passo numero uno. Poi, dopo aver fatto catalogare e misurare pernacchie, insulti gratuiti, insulti a pagamento, insulti fondati, ha avuto uno di quei suoi sbuffi che la rendono bella e impossibile e ha detto: «Uffa! Non ve ne va mai bene una. Certe volte mi passa proprio la voglia. Sapete che cosa ho pensato? Di convocare una bella commissione di principi, maghi ingegneri, vedenti, accecati, cecoslovacchi, poeti, camaleonti e tutti insieme ci mettiamo intorno al tavolo e allora vediamo chi ce l’ha più lungo, il progetto».
Detto e fatto, emette un suono che i meno vicini interpretano male ma che invece era un bando in sol diesis maggiore. Emesso dunque un bando, ordinò che venissero convocati con i cappelli a cono i sapienti per vedere se:
- a) il burattino Pinocchio è veramente morto o fa finta;
- b) se un ponte preveda l’accettazione acritica della rotondità della Terra o se possa soddisfare anche le frange stellate dei terrapiattisti nega-virus;
- c) se una escavazione ipodermica del pianeta disturberebbe – e nel caso dire quali – famiglie di talpe iscritte all’Ordine delle Talpe con partita Iva, sia che abbiano usufruito, oppure in attesa;
- d) varie, eventuali e altro ancora che non so dire adesso perché non posso sempre pensare a tutto io che sono più una donna d’azione che di trallallà come voi che fate solo chiacchiere, mentre io fo buchi nella sabbia.
INCOMPRESA
La poverina, se andate su Dagospia lo vedrete, non è stata capita. Tutti a prenderla per quel sederino da pista ciclabile che si ritrova, nessun gesto di cortesia, di puro rispetto per la sua condizione. Nulla. Trattata come una politica responsabile che dice cose irresponsabili, senza tener conto della carica virale, del solleone, della precessione degli equinozi e della visita dei prozii. Nessuna attenuante. Solo odiosi sfottò per aver avuto l’idea geniale e anche classica di una commissione che dovrebbe rendere difficile il facile per mezzo dell’inutile, che è poi il made in Italy che più c’invidiano all’estero e anche oltre.
E allora vogliamo dire: Paoletta, permetti? ci siamo noi: abbiamo fatto anche il vaccino, siamo preparati a tutto e ti difenderemo sempre per quante minchiate (fra Scilla e Cariddi) tu possa dire.
L’IPOTESI MONGOLFIERE
Possiamo allora sussurrarti nell’orecchio connesso con Wi-Fi il prossimo passo? Le mongolfiere. Un servizio di mongolfiere che volano portando treni negli artigli, una fila di palloni che renda volante da un mare all’altro la grande pista dei ciclisti celesti. Tutte colorate. Bellissime. E il tunnel: se vuoi farlo, mi raccomando: grandi fori di aerazione subacquea per sommozzatori su gomma, punti di ristoro per squali e un gran viavai di idee, miliardi, cazzate, progetti, ciclisti, gommisti, gommoni, migranti, migranie.
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