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L'ex ministro Gaetano Manfredi

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IL CENTRODESTRA “sorpassa” il centrosinistra nella scelta del candidato a sindaco e muove passi decisi per ufficializzare Catello Maresca. Intanto il governo è pronto ad accollarsi il debito del Comune: torna in pista l’ex ministro Gaetano Manfredi?

Quella di ieri è stata una mattinata politica nuovamente movimentata nel capoluogo campano. La richiesta presentata dal sostituto procuratore generale presso la Corte d’Appello di Napoli, che ieri il Consiglio superiore della magistratura ha approvato è un’istanza di aspettativa elettorale, presentata perché, scrive al Csm “sta valutando in naturale prosecuzione di un pluriennale impegno civico nell’associazionismo cittadini, una candidatura di natura altrettanto civica”. Nell’esame della IV commissione era stato sottolineato che non esiste una norma che precluda ai magistrati di candidarsi per competizioni di natura amministrativa all’interno del circondario o del distretto nel quale esercitano o abbiano esercitato le proprie funzioni, limite che esiste solo per le elezioni politiche.

La commissione aveva quindi accettato la richiesta, passandola all’esame del plenum, anche sottolineando che le amministrative a Napoli si terranno tra il 15 settembre e il 15 ottobre e che la data iniziale di godimento dell’aspettativa richiesta da Maresca non sia eccessivamente distante dal periodo in cui le elezioni saranno indette.

La commissione aveva anche sottolineato quanto sia rilevante, si legge, “garantire l’interesse dell’amministrazione giudiziaria all’esercizio imparziale ed indipendente della funzione giurisdizionale, incompatibile con lo svolgimento di una campagna elettorale”. Per questo la IV commissione ha stabilito il suo ok alla richiesta di aspettativa, confermata dal plenum, che ha decorrenza immediata e dura fino alla data di proclamazione dei risultati elettorali, che Maresca avrà cura di comunicare al Consiglio.

“Desidero precisare a chi legittimamente ha inteso esprimere critiche in queste settimane, e anche a chi quotidianamente dispensa ipocrisia, che ho potuto richiedere l’aspettativa solo dopo l’8 maggio e l’ho fatto con serietà, onestà e rispetto non solo formale della legge e della mia istituzione” ha detto Maresca dopo l’ok del Csm. “La deliberazione dei componenti del Csm, che ringrazio per la serenità di giudizio, mi consente di continuare la campagna di ascolto di una città sofferente che chiede a tutti noi impegno, un grande autentico e profondo impegno civico, per risolvere problemi antichi e nuove emergenze – ha proseguito – Napoli chiede aiuto e io intendo impegnarmi forte anche della spinta di associazioni, uomini e donne che hanno uguale passione e amore per la nostra città”.

L’IRA DI DE MAGISTRIS

La candidatura di Maresca manda su tutte le furie l’ex toga de Magistris. “L’errore e il comportamento che non ho per nulla condiviso di Maresca – spiega il primo cittadino – è stato quello di aver fatto campagna elettorale vera con la toga addosso. È inammissibile che sia stato tollerato tutto questo anche da chi doveva evidentemente vigilare in maniera più adeguata”.

Inoltre, aggiunge de Magistris, “c’è un ulteriore tema di opportunità che ha sempre attraversato il dibattito all’interno della magistratura e non solo, cioè il tema di un magistrato che ha esercitato le funzioni nella città dove poi si candida addirittura come sindaco, in questo caso addirittura da pubblico ministero, quindi titolare fino ad oggi di indagini che riguardano concittadini di questa città, con tutto ciò che ne può derivare sull’apparenza di indipendenza, autonomia ed equidistanza da tutti questi fatti”. “Non è una bella pagina, ma di questi tempi tutto appare possibile e normale, tra un po’ ce lo dimenticheremo e passerà anche questo”, conclude il sindaco, attuale candidato governatore della regione Calabria.

MANFREDI RIFLETTE

I comuni sono collegati ai servizi essenziali, ed è impensabile che il governo li lasci “in difficoltà in mezzo al guado”. È il pensiero di Laura Castelli, viceministro dell’Economia, espresso durante un’audizione in Commissione parlamentare per le questioni regionali. Il tema è quello del default cui stanno andando incontro diverse città italiane tra cui Napoli, che è in pre-dissesto dal 2013. Oltre a una rata di circa 70 milioni di euro che sborsa il comune per smaltire il debito, occorrono altri 270 milioni, un decimo del debito complessivo di Napoli che ammonta a 2,7 miliardi. Gaetano Manfredi ha declinato l’invito dell’asse Pd-M5s a candidarsi alle prossime amministrative, un rifiuto dovuto al fatto che secondo l’ex rettore della Federico II il prossimo sindaco di Napoli sarà – allo stato delle cose – “un commissario liquidatore”.

Potrebbe adesso ripensarci? Si vedrà nelle prossime ore. L’alternativa resta il Sottosegretario agli Affari Europei, Vincenzo Amendola. La Corte costituzionale ha bocciato la norma spalma-debiti, e il governo sa di dover intervenire. La decisione della Consulta è stata una sorpresa (“ci ha molto spiazzati”) ma Castelli sottolinea: “Abbiamo l’obiettivo per la prossima legge di bilancio di rendere strutturale il fondo per i comuni in deficit in modo da poterlo programmare su anni e dare certezze ai comuni”. Il riferimento è al fondo da 500 milioni finanziato dal decreto Sostegni bis. Questo con “la certezza che le risorse siano poi usate per ridurre il disavanzo degli enti locali”.

Inoltre lo Stato si farà carico del debito degli enti in deficit rinegoziandolo: “Attiveremo la norma del decreto Crescita sull’accollo da parte dello Stato dei debiti degli enti locali. Il Dpcm, relativo è chiuso e stiamo chiudendo il regolamento. Da qui a fine anno, riusciremo a partire velocemente con queste operazioni che permetteranno ai Comuni di liberare molte risorse”. “In questi giorni – ha concluso la viceministro – abbiamo interlocuzioni con i maggiori istituti bancari e sono tutti pronti. Credo che con queste misure potremo uscire dal guado”.

Ad aver ufficializzato la propria candidatura indipendente ci sono l’ex sindaco della città, Antonio Bassolino, e Alessandra Clemente, delfina del sindaco in carica, Luigi de Magistris, in corsa adesso per diventare governatore della Calabria.


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