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Raffaele Fitto, vicepresidente esecutivo per la Coesione e le Riforme della Commissione Ue

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Fitto: «Il Sud sta contribuendo in modo crescente alla ripresa economica dell’Italia e di conseguenza anche dell’Europa»


Una cosa è certa: il Mezzogiorno non è più un peso per il nostro Paese. Anzi. Oggi il Sud è la locomotiva della ripresa economica dell’Italia. «I dati economici mostrano che il Sud sta contribuendo in modo crescente alla ripresa economica dell’Italia e di conseguenza anche dell’Europa». A confermarlo è il vicepresidente esecutivo per la Coesione e le Riforme della Commissione Ue, Raffaele Fitto, in uno dei passaggi del videomessaggio inviato ieri al convegno dell’Unione industriali di Napoli “Mezzogiorno come motore della ripresa dell’Italia” moderato dal direttore de “Il Mattino”, Roberto Napoletano, e a cui hanno preso parte il Presidente di Unione Industriali Napoli, Costanzo Jannotti Pecci, il Presidente della Fondazione Ugo La Malfa, Giorgio La Malfa, il Presidente dell’Abi, Antonio Patuelli.

LA CRESCITA ECONOMICA DEL SUD STA ACCELERANDO

Secondo il vicepresidente Fitto «i dati confermano che la crescita del Mezzogiorno sta accelerando e si sta facendo strada in modo significativo con impatti positivi non solo per l’Italia ma per l’intera area euro. Secondo l’Istat, nel 2023 il Pil del Mezzogiorno è cresciuto dell’1,3%, superando la media nazionale e mostrando una dinamica positiva rispetto alle regioni del Nord, dove la crescita è stata più contenuta».
Sull’occupazione, «il Mezzogiorno ha registrato i maggiori guadagni, con un aumento degli occupati pari al 2,5%. Un dato che trova conferma nel rapporto Svimez, che nel luglio del 2024 è evidenziato come nel 2023 il Pil del Mezzogiorno sia cresciuto dell’1,3%, superando la media nazionale dello 0,9%, con un contributo significativo degli investimenti pubblici. La crescita è rallentata a causa della frenata dell’industria nel Nord, mentre nel Centro ha visto una stagnazione». Fitto ha però anche messo in evidenza come «la spesa pubblica per incentivi alle imprese sia cresciuta del 16% al Sud, a fronte di un incremento più marcato nel centro-nord. Questo differenziale riflette la difficoltà del tessuto meridionale produttivo che, caratterizzato da un numero inferiore di imprese di grandi dimensioni, trova più complesso assorbire le misure di incentivo per l’ammodernamento tecnologico e digitale, in particolare previste dal Pnrr», ha spiegato Fitto.

FITTO: «SERVONO INTERVENTI STUTTURALI PER FARE DEL SUD MOTORE DI RIPRESA»


«Per fare del Mezzogiorno il motore della ripresa è necessario un intervento strutturale, che coinvolga sia gli investimenti pubblici che le semplificazioni normative, al fine di attrarre ulteriori investimenti – ha detto ancora Fitto – In tal senso, la Zona economica speciale, scelta condivisa tra governo e commissione europea nel luglio del 2023, ha creato un ambiente favorevole agli investimenti, come dimostrato dal grande numero di richieste in particolare per il credito di imposta».
Fitto ha aggiunto che «settori strategici come il turismo, l’innovazione, l’agricoltura e l’agroindustria, le filiere energetiche ed ambientali, la chimica, la farmaceutica, l’aerospaziale, l’automotive, sono al centro di questo sviluppo. Il tasso di crescita e l’incremento dell’occupazione sono segnali di un’economia che si sta rimettendo in moto. Ora è essenziale coniugare questi progressi con un adeguato sostegno finanziario, in modo da garantire alle imprese una prospettiva a lungo termine e stimolare investimenti per migliorare l’efficienza e la sostenibilità ambientale della produzione».
E oggi quale è la vera sfida? «La vera sfida non consiste nel rincorrere necessità altrui, ma nell’investire in ricerca e innovazione, per aprire nuovi mercati e sviluppare nuove tecnologie – ha sottolineato il vicepresidente esecutivo per la Coesione e le Riforme della Commissione Ue – Solo così il Sud potrà tornare a essere non solo un attore centrale dell’economia italiana, ma anche un motore di sviluppo per l’intera Europ»”. «Un passo fondamentale riguarda l’adeguamento delle competenze necessarie per affrontare le sfide dell’innovazione e della transizione energetica e digitale. In questo contesto, il Mezzogiorno ha un’opportunità unica di giocare un ruolo centrale se si fa un uso razionale ed efficiente delle risorse del Pnrr, delle politiche di coesione e degli strumenti ordinari» ha concluso Fitto.

NESCI: OTTIMO LAVORO DI FITTO

«Il mezzogiorno motore di ripresa per l’intera Europa. Con queste parole Raffaele Fitto, vicepresidente della Commissione Europea per la politica regionale e la coesione, ha evidenziato il ruolo cruciale del Mezzogiorno come propulsore di ripresa non solo per l’Italia, ma per tutta l’Europa. In questo contesto, la Zona Economica Speciale, istituita in collaborazione tra il governo e la Commissione Europea nel luglio 2023, ha creato un ambiente favorevole agli investimenti, come dimostrano le numerose richieste per il credito d’imposta».
Così in una nota l’eurodeputato di FdI-Ecr Denis Nesci coordinatore per Ecr in commissione Regi. «Grazie a iniziative strategiche e mirate, la Zes ha creato un ambiente favorevole agli investimenti, attirando risorse e opportunità che stanno trasformando il panorama economico del Sud.

L’impegno e la visione di Giosy Romano, sono fondamentali per il successo della Zes. La sua leadership sta contribuendo a posizionare il Sud come un polo di innovazione e sviluppo, capace di competere a livello europeo. Va evidenziato – continua l’esponente di FDI – come il tasso di crescita e l’aumento dell’occupazione nel Mezzogiorno rappresentano segnali incoraggianti di un’economia che sta riprendendo vigore. I dati economici confermano la crescita del Mezzogiorno, con un incremento del PIL dell’1,3% nel 2023, superando la media nazionale e mostrando dinamiche positive rispetto alle regioni del Nord. Questo dato è un chiaro indicatore che il Sud sta contribuendo in modo crescente alla ripresa economica dell’Italia e, di conseguenza, dell’Europa».


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