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Le aziende hanno capito che il vantaggio di investire nel Meridione è solo propaganda, altro che svolta della Zes unica



La notizia è di quelle buone. Amazon Web Services prevede di investire 1,2 miliardi di euro in Italia nei prossimi cinque anni, per implementare e ampliare l’infrastruttura e i servizi cloud nel nostro Paese. Il Governo é informato e in una intervista il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha confermato la notizia della volontà della società di investire sull’Italia e in particolare a Milano.
Si tratta di un investimento che contribuirà per 880 milioni di euro al Prodotto Interno Lordo (PIL) italiano e creerà fino a 5.500 posti di lavoro entro il 2029 prevalentemente ingegneri e in genere laureati che ovviamente dovranno spostarsi dal Sud.


La catena di fornitura dei data center AWS spazia dalla costruzione, alla manutenzione delle strutture, all’ingegneria, alle telecomunicazioni e alle occupazioni nell’economia locale più ampia.
Con una media di 1.100 nuove opportunità ogni anno in settori come l’ingegneria, l’It, le costruzioni e i servizi collegati. Un successivo tassello normativo necessario, come preannunciato dal Mimit, potrebbe essere la previsione di una sorta di “fast track” per chi investe nei data center mediante l’adeguamento della capacità della rete di trasporto energetica per garantire una continuità degli approvvigionamenti, che ovviamente proverrebbero dalla batteria d’Europa, che è il Sud.
Dal 2010, Amazon ha destinato oltre 20 miliardi di euro alle sue operazioni italiane, ed è al primo posto tra le aziende che hanno creato più posti di lavoro in Italia. Essendo l’investimento stimato superiore al miliardo, si potrà procedere più velocemente.

ZES UNICA SOLO FUMO NEGLI OCCHI PER IL MERIDIONE

Infatti, grazie al Decreto Asset strategici 2023, è possibile nominare un commissario straordinario di governo e velocizzare tutta la procedura. Certamente una buona notizia per il Paese. Ma anche la conferma che la Zes unica in realtà è solo fumo negli occhi per i meridionali. E che la batteria unica che prevede impianti solari ed eolici oltre che rigassificatori localizzati nel Mezzogiorno in realtà serve soltanto a produrre energia da trasferire nella parte produttiva del Paese.
Se fosse vero che la Zes unica prevede delle condizioni molto favorevoli per le aziende che si vogliono localizzare nel Sud, ed in ogni caso di gran lunga migliori di quelli esistenti al Nord, per superare le diseconomie riguardanti la presenza di criminalità organizzata, la mancata infrastrutturazione e poi alcuni vantaggi come la semplificazione amministrativa, un cuneo fiscale molto contenuto per quanto attiene agli occupati, che consenta all’azienda di avere un costo di lavoro più basso, e infine vantaggi sugli utili di impresa che eventualmente si produrrebbero, allora bisogna ammettere che i manager di Amazon sono inadeguati.

ZES UNICA, PER IL MERIDIONE SOLO UNA BOUTADE


Ma anche quelli di Microsoft che recentemente ha annunciato un investimento di 4 miliardi e mezzo sempre a Milano e di tutte le aziende che continuano a investire al Nord.
Ma poiché é impensabile che tutte le aziende siano incapaci di fare i propri interessi e i conti evidentemente questa grande convenienza a localizzarsi al Sud é solo a parole. E la grande opportunità che la Zes unica rappresenta per il Mezzogiorno è solo una boutade per palati non molto sofisticati.

A parte il fatto che quella che ormai si configura al Sud non ha nessuna caratteristica delle zone economiche speciali così come sono state create e come operano in diverse parti del mondo, la sua estensione a un’area così grande ha portato all’impossibilità di fornire quelle agevolazioni e quelle convenienze importanti, a cominciare dal controllo della criminalità organizzata, impossibile da effettuare in tutto il territorio in maniera attenta, precisa in modo da garantire aree criminal free, per cui si può verificare un ampliamento di aziende già esistenti nel Mezzogiorno, ma è difficile che vi sia quell’attrazione dall’esterno dell’area di aziende, nazionali e multinazionali, unico modo serio per creare quei 3 milioni di posti di lavoro necessari perché l’occupazione del Mezzogiorno vada a regime.

L’INCOGNITA ANCHE SUI POSTI DI LAVORO

D’altra parte al fatto che si possano creare tanti posti di lavoro non ci crede nemmeno il Governo se è vero che su richiesta di Confindustria vengono immaginati dei vantaggi economici per coloro che spostano la loro residenza al Nord.
Nei fatti il Decreto Asset Strategici 2023 supera ogni semplificazione amministrativa che il commissario, l’avvocato Giosy Romano, coordinatore unico della Zes per tutto il Mezzogiorno d’Italia, può portare avanti. E probabilmente anche gli altri vantaggi relativi al cuneo fiscale e al credito d’imposta si avranno ugualmente a Milano, per cui rimarrebbero soltanto per le aziende che decidessero di investire al Sud le diseconomie, come quelle infrastrutturali che avranno bisogno di molto tempo per essere superate.

IL VANTAGGIO DI INVESTIRE AL SUD È SOLO PROPAGANDA

Decine di migliaia di clienti attivi utilizzano già la Regione AWS in Italia, tra cui brand italiani riconosciuti a livello globale come Ferrari e Iveco, organizzazioni del settore pubblico come Almaviva, PagoPa e AgID e startup innovative come Abit Agritech, Latitudo40 e X-Farm ed essi si trovano tutti al Nord o al massimo al Centro.
AWS ha avviato la sua presenza in Italia nel 2012 con una Edge Location a Milano e si è costantemente espansa con uffici a Milano e Roma, un centro di ricerca ad Asti, due Direct Connect Location e 16 Edge Location totali dislocati in tutta Italia, quindi la sua preferenza per il Nord data già da tempo.

Nel 2020, AWS ha lanciato AWS Europe Region (Milano) come sesta regione cloud in Europa per servire meglio i clienti italiani. Oltre all’infrastruttura principale, AWS ha investito in strutture specializzate come l’AWS Robotics Innovation Lab di Vercelli, il primo laboratorio di questo tipo nell’UE dedicato alla robotica e all’innovazione dei servizi autonomi che sfruttano le tecnologie AWS, e la vicinanza ai mercati del centro Europa è un altro elemento per la scelta di Milano.
Evidentemente le aziende hanno capito che il vantaggio di investire nel Mezzogiorno tanto strombazzato é solo propaganda e che nei fatti la situazione è rimasta la stessa che ormai si ripete da anni, per cui le convenienze a continuare ad investire al Nord sono molto più concrete di qualunque altro annuncio, che purtroppo rimane tale.


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