La sede della Banca centrale europea
3 minuti per la letturaSi teme che la recessione possa peggiorare, la manifattura dell’Eurozona è ancora in calo, stop ai tassi in salita
La stagione dei tassi IN SALITA si può considerare conclusa. Dopo la Bce e la Fed anche la Banca d’Inghilterra si è fermata al 5,25% che rappresenta il top degli ultimi quindici anni.. Anche in questo caso lo stop è stato accompagnato dall’annuncio che il costo del denaro resterà alto per molto tempo per combattere l’inflazione. Una formula ormai comune a tutti i banchieri centrali. L’ha utilizzata Christine Lagarde nella seduta del 26 ottobre e l’ha ripetuta ieri Jerome Powell. I mercati hanno festeggiato con diffusi rialzi: Milano ha guadagnato l’1,77% ma Parigi (1,8%) e Madrid (2,04%) hanno fatto meglio.
Tuttavia la situazione dell’economia reale non sembra giustificare tanta euforia anche a prescindere dai rischi globali come la guerra in Ucraina e la crisi palestinese. Comincia, infatti, a diffondersi il timore che la recessione possa peggiorare. L’attività manifatturiera dell’Eurozona si è ulteriormente contratta in ottobre. L’indice definitivo Pmi elaborato da S&P Global, è sceso a 43,1 punti da 43,4 di settembre (la stima preliminare era a 43,0) Sulla questione dei tassi di interesse, Klaas Knot, membro del Consiglio direttivo della Bce e governatore della banca centrale olandese, ha detto che la BCE probabilmente li manterrà ai livelli attuali nei prossimi mesi. Ha inoltre aggiunto: “dovremmo essere un po’ pazienti e non alzare troppo i tassi per evitare di soffocare l’economia”.
STOP AI TASSI IN SALITA PER NON SOFFOCARE L’ECONOMIA
Una preoccupazione non certo immotivata. Le bollette del gas, in Italia, hanno smesso di scendere e si va verso il terzo rialzo consecutivo. Nomisma Energia parla di possibile +8%, Facile.it ipotizza un +9% e Staffetta Quotidiana +11%. L’unica certezza è che la tariffa aumenterà dato che il prezzo medio a ottobre è stato di 43,142 euro per megawattora, ovvero il 17,6% in più rispetto ai 36,66 euro di settembre. Di sicuro sarà il terzo rialzo consecutivo della bolletta dopo il +2,3% comunicato il 4 settembre e il +4,8% stabilito il 3 ottobre.
Oggi ad Amsterdam il contratto Ttf con scadenza dicembre è arrivato a perdere fino al 3%, per poi risalire a +2,8% causa ciclone atlantico ritornando in zona 50 euro per megawattora, una soglia conquistata dopo le tensioni che hanno caratterizzato il mercato del metano soprattutto legato alle forniture di Gnl. Il contratto Ttf olandese sul gas è balzato lo scorso mese anche a quota 55 euro, al massimo di 9 mesi, nonostante i livelli di stoccaggio europei quasi pieni. Un exploit coinciso con l’inizio della guerra tra Israele e Hamas, con l’annuncio di un’azione sindacale presso gli impianti Gnl australiani della Chevron e con la presunta “attività esterna” che ha danneggiato il gasdotto Balticconnector tra Estonia e Finlandia.
I PROBLEMI EMERSI NELL’ECONOMIA DEGLI STATI UNITI
Non va benissimo nemmeno dall’altra parte dell’Oceano. egli Stati Uniti gli stipendi hanno smesso di correre. I costi unitari del lavoro sono diminuiti dello 0,8% nel terzo trimestre, dopo un +3,2% nei tre mesi precedenti, sotto le attese di un +0,7%. Si tratta del primo calo trimestrale dal quarto trimestre 2022, con la retribuzione oraria cresciuta del 3,9% e la produttività del 4,7%. Anno su anno il costo del lavoro è salito dell’1,9% nel terzo trimestre, il ritmo di crescita più debole dal secondo trimestre del 2021. È del tutto evidente che a fronte di stipendi che non salgono più la domanda è destinata a calare.
In ogni caso ci sono ancora «buone probabilità» che l’economia, almeno nell’Eurozona, riesca a evitare una recessione nonostante la stretta della politica economica. Lo ha dichiarato il capo economista della Bce, Philip Lane nel corso di una lezione a Limerick, in Irlanda. «Ci sono ancora buone probabilità di un atterraggio morbido», ha sottolineato, dicendosi convinto che non si verificherà un credit crunch. «Restiamo piuttosto ottimisti che non si verificherà quel tipo di scenario», ha aggiunto. Commentando le aspettative del mercato sull’andamento dei tassi Lane ha notato che un livello del 4% non durerà «per sempre» e che non è «normale».
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