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Napoli potrà offrire il servizio di trasporto scolastico gratuito a 215 ragazzi con disabilità in più, a 34 in più Sassari. Ancora il capoluogo campano potrà aprire la porta dell’asilo nido ad altri 506 bambini tra i 3 e i 36 mesi, 105 i nuovi posti nel comune di Giugliano, 66 a Reggio Calabria, 27 a Salerno.

La Conferenza Stato-Regioni ha dato il via libera a due schemi di decreto del ministero dell’Interno per la ripartizione dei fondi aggiuntivi del Fondo di solidarietà comunale messi a bilancio per il 2022: 30 milioni per il servizio di scuolabus per gli alunni disabili, con l’obiettivo di garantire una copertura fino all’8,9%; e 120 milioni per gli asili nido con l’obiettivo di attivare nel corso di quest’anno 15.639 posti in più, una prima tappa del percorso che dovrà portare entro il 2027 a garantire 33 posti ogni 100 bambini in ogni Comune italiano.

I fondi aumenteranno gradualmente per raggiungere a regime rispettivamente 120milioni per il trasposto e 1,1 miliardo per gli asili (è apri a 7.670 euro il costo del servizio per ogni bambino).

Una “rivoluzione” inaugurata con l’introduzione dei Lep nella legge di bilancio di quest’anno e che, come afferma la ministra per il Sud, Mara Carfagna, «finalmente rovescia il principio della spesa storica per i servizi sociali ed educativi che ha alimentato diseguaglianze e discriminazioni, dando molto a chi aveva molto e nulla a chi aveva nulla».

In particolare, per quanto riguarda gli asili nido il finanziamento è concentrato sui Comuni che hanno un’offerta inferiore al 28,8%, in tutto 4.959 concentrati soprattutto nel Sud. Così, per esempio, a Napoli vanno 3,8 milioni per garantire 506 nuovi posti, a Giugliano 805mila euro per 105, a Reggio Calabria 506mila per 66 posti in più. Zero fondi a Comuni come Padova, Reggio Emilia, Bergamo o Torino dove il servizio è già vicino o superiore allo standard fissato dal Lep.

«E’ una prima e potente picconata al muro della diseguaglianza – dice Carfagna – Migliaia di famiglie meridionali potranno accedere a servizi che al Nord sono giudicati “normali” ma al Sud rappresentano quasi un’utopia. Sono profondamente soddisfatta di questa bella battaglia vinta per i bambini e le donne del Mezzogiorno e ringrazio il Mef, il ministro Daniele Franco e tutti i colleghi di governo: l’introduzione dei Lep che abbiamo avviato è la chiave per un’Italia più giusta e amica dei cittadini».

«Ora – sottolinea la viceministra all’Economia, Laura Castelli, – la sfida è aiutare i Comuni ed i consorzi di gestione ad aumentare le prestazioni e la qualità della vita della persone. Far capire ai Sindaci ed agli Amministratori locali che, finalmente, lo Stato li ha messi nelle condizioni di programmare, accompagnando alla spesa per investimento le risorse per far funzionare, in modo permanente, questi investimenti».


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