Matteo Salvini
3 minuti per la letturaIl governo è assediato dal caro bollette. I partiti lo stringono all’angolo senza, peraltro, avere e proporre una soluzione. La Lega di Matteo Salvini monta la protesta, chiedendo uno scostamento di bilancio pari a 5 miliardi di euro per il secondo trimestre dell’anno, ma il presidente del Consiglio non è per nulla d’accordo circa la movimentazione di denari, anche se afferma “In questo momento l’emergenza nazionale non è la legge elettorale ma bloccare gli aumenti di luce e gas, dunque occorre un decreto urgente”. Anche i 5stelle alzano il livello dello scontro, malgrado le tensioni interne.
E su questa materia arriva Forza Italia, con Antonio Tajani, coordinatore di Fi, che rimarca; “Oggi il primo problema degli italiani non è il dibattito sul futuro del centrodestra, ma il caro bollette con imprese e famiglie che rischiano di finire in ginocchio. Bisogna intervenire in maniera determinata da subito”. E Donatella Conzatti, Pd, segretario della commissione Bilancio, avverte che ci vogliono “scelte coraggiose”, ma soprattutto chiede di riflettere che uno scostamento di bilancio ha il valore di miliardi di euro. “Significa altre spese correnti a debito. Pensiamoci bene”. Giorgia Meloni, Fdi, osserva che il governo è totalmente “discostato dalla realtà e a pagarne le conseguenze sono sempre gli italiani”. Paolo Agnelli, presidente di Confimi, accusa il governo di fare interventi a mancetta che però non danno alcuna soluzione. Qui non si tratta di pagare un po’ meno, questa per le imprese è una vera bomba energetica, +500% per l’elettricità, + 600% per il gas, le imprese italiane sono condannate”.
Dai Comuni arriva la protesta più forte: giovedì, per protesta, diverse città emiliane spegneranno la luce che illumina i monumenti. Solo a Cento, Ferrara, le bollette rischiano di pesare per 350 mila euro su un bilancio di 350 milioni. E da qui è partito il segnale della protesta simbolica, poi a cascata si sono uniti i comuni di Bologna (sindaco Matteo Lepore) e di Imola, con sindaco Panieri. Lepore ha avvertito in consiglio comunale: “I rincari dell’energia rischiano di aprire una voragine nei bilanci dei Comuni”. E quindi come farete? “Quindi spegniamo la Rocca.” Il sindaco di Reggio Emilia ricorda le richieste avanzate dai Comuni: “Serve un fondo per gli enti locali, altrimenti i Comuni saranno costretti ad alzare le tasse o a tagliare i servizi”. L’assessore regionale dell’Emilia Romagna, Paolo Calvano, questo “è il grido d’allarme che arriva dopo quello di famiglie e imprese”. E il governatore Stefano Bonaccini, mette in chiaro, “il caro bollette sta fermando il Paese”.
È sempre scontro armato nei 5Stelle. Questa volta ad opera del Tribunale civile di Napoli che, in sede di reclamo, ha disposto la sospensione delle votazioni con cui nell’agosto scorso è stato modificato lo statuto del movimento 5Stelle ed anche l’elezione di Giuseppe Conte alla presidenza, carica prevista dallo stesso Statuto. La conferma è arrivata dall’avvocato Lorenzo Borrè che ha sostenuto il ricorso di tre militanti, in rappresentanza di diverse centinaia di iscritti, che hanno partecipato al pagamento delle spese legali con una raccolta fondi.
Un candidato che ha vinto il ricorso si chiama Steven Hutchinson il quale dopo avere appreso la notizia ha così commentato: “E’ stata ripristinata la democrazia all’interno dei 5Stelle. I veri sconfitti sono Conte, Fico e Di Maio che hanno tutti pari responsabilità politiche. Si ritorna allo Statuto uscito dagli Stati generali del febbraio 2021. Da qui bisogna ripartire”.
Ma anche le riforme dopo le parole di Mattarella sono tornate al centro dell’attenzione. La Guardasigilli, Marta Cartabia ha avuto un lungo incontro a Palazzo Chigi con il premier Mario Draghi avente per tema la riforma del Consiglio superiore. L’ex presidente della Consulta è stata fatta entrare dopo un primo colloquio con il sottosegretario alla presidenza, Roberto Garofoli, quindi un altro con Draghi.
Intanto si è aperto il dibattito sulla legge elettorale. Si è appreso che l’Emilia Romagna supera in termini di popolazione il Piemonte. E questa circostanza potrebbe portare non solo ad un aumento dei deputati eletti, ma soprattutto ad un aumento del numero delle circoscrizioni elettorali, da una a due, come appunto il Piemonte. L’Ansa ha reso noto che il caso è stato già segnalato al Viminale, da parte di alcuni gruppi parlamentari ed è stato discusso, informalmente, in commissione Affari costituzionali alla Camera.
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