Il premier Mario Draghi e il ministro Daniele Franco
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C’È la presa in carico della sicurezza sui posti di lavoro, nel tentativo interrompere il rito del bollettino ormai quotidiano che dà conto delle vite spezzate nelle fabbriche e nei cantieri, e contrastare il lavoro nero. C’è la proroga della cassa integrazione Covid per aiutare imprese e lavoratori a rimettersi in piedi dopo la devastante crisi economica scatenata dalla pandemia, e una nuova estensione dei termini del pagamento delle cartelle esattoriali per dare ancora un po’ di respiro ai contribuenti in difficoltà. E ci sono nuovi fondi destinati a Rfi per accelerare le opere infrastrutturali previste nel Piano nazionale di ripresa e resilienza cui è affidata la ricostruzione italiana dopo la pandemia e 20 anni di crescita zero.
C’è insomma da parte del governo Draghi un’assunzione di responsabilità cui corrisponde una piano di intervento sui problemi reali del Paese, affidato al decreto fiscale approvato ieri del Consiglio dei ministri. A partire dalla sicurezza sul lavoro.
«Nei mesi scorsi abbiamo assistito a un numero inaccettabile di morti. Come governo, ci siamo impegnati a fare tutto il possibile per impedire che questi episodi possano accadere di nuovo – ha affermato il presidente del Consiglio – Le norme sono la realizzazione di questa promessa. Vogliamo dare un segnale inequivocabile: non si risparmia sulla vita dei lavoratori».
SICUREZZA SUL LAVORO
Sul questo fronte, quindi, il provvedimento mantiene gli impegni presi con il sindacato e interviene con un giro di vite nei confronti delle imprese che non rispettano le misure di prevenzione e impiegano lavoratori in nero. In particolare, in caso di gravi violazione delle norme sulla sicurezza è prevista la sospensione dell’attività, anche senza il riscontro di reiterazione degli illeciti. Scende poi dal 20% al 10% la percentuale del personale in nero che fa scattare lo stop all’impresa. Nel periodo di “sospensione” l’azienda non potrà stipulare contratti con la pubblica amministrazione.
Il ripristino delle condizioni regolari di lavoro e il pagamento di una sanzione – che varia a seconda della violazione e che raddoppia se l’attività è già stata stata destinataria di un provvedimento di sospensione negli ultimi 5 anni – consentiranno la “riapertura” dell’impresa.
Il coordinamento della vigilanza sulla sicurezza passa all’Ispettorato nazionale del lavoro (Inl), un punto questo che ha animato il confronto tra il governo e le Regioni – che avrebbero preferito restasse affidato alle Asl –, facendo slittare di oltre due ore la riunione dei ministri a Palazzo Chigi.
All’estensione delle competenze dell’Ispettorato si accompagnerà l’aumento dell’organico, con 1.024 assunzioni, e un investimento in tecnologie di oltre 3,7 miliardi per adeguare la strumentazione informatica necessaria. Arriva poi una banca dati informatica che metterà in sinergia Inl, Regioni, Inail e Asl. Verrà rinforzato anche il personale dell’Arma dei carabinieri impegnato nella vigilanza sul lavoro, che passerà fa 570 a 660 unità dal 1° gennaio 2022.
FISCO
Il primo settembre è ripartito l’invio delle notifiche delle cartelle esattoriali da parte dell’Agenzia delle Entrate. Il decreto fiscale interviene prevede la proroga della rottamazione ter e del saldo e stralcio: in particolare le rate in scadenza nel 2020 e tra il 28 febbraio e il 31 luglio 2021 potranno essere versate entro il prossimo 30 novembre.
Viene esteso a 150 giorni il termine di pagamento per le cartelle notificate tra il 1° settembre e il 31 dicembre 2021. Sale poi da 10 a 18 il numero delle rate il cui mancato pagamento determina la decadenza dei provvedimenti di rateizzazione in corso prima dell’inizio della sospensione Covid-19.
DAL RDC ALLA CIG COVID
Dopo un braccio di ferro interno alla maggioranza sul Reddito di cittadinanza – con la Lega contraria al rifinanziamento e M5s e Pd schierati per il sì – la misura potrà contare su ulteriori 200 milioni per il 2021. Il fronte del “no” così facendo sono state sottrarre risorse al Reddito di emergenza (90 milioni), all’accesso anticipato al pensionamento per lavori faticosi e pesanti (30), all’accesso al pensionamento dei lavoratori precoci (40) e ai congedi parentali (30).
Per il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, il mancato apporto di nuovi fondi «avrebbe determinato uno stop per i percettori di reddito in stato di necessità». La palla passa al prossimo Consiglio dei ministri sulla legge di Bilancio che dovrà decidere come intervenire sulla misura.
Le imprese del terziario, del tessile, abbigliamento e pelle, potranno disporre di altre 13 settimane di Cassa integrazione Covid fino al 31 dicembre 2021, con contestuale divieto di licenziare. Il decreto garantisce poi la copertura per la Cig straordinaria nel 2022 ai lavoratori di Alitalia. Viene rifinanziato il fondo per l’indennità di malattia, destinato ai lavoratori in quarantena a causa del Covid. Sono previste poi nuove risorse per i congedi parentali al 50% per chi ha i figli – minori di 14 anni – in Dad. Il fondo per il rinnovo del parco delle auto elettrice viene rimpinguato con 100 milioni per il 2021, con 6 miliardi a decorrere dal 2022 quello per l’assegno universale e servizi alla famiglia. E previsto poi il rafforzamento del contingente delle Forze armate, con 400 unità, in vista del prossimo G20.
RECOVERY PLAN
Nel decreto sono stati previsti fondi aggiuntivi per 1,3 miliardi destinati a Rfi per accelerare la realizzazione delle opere. Le risorse, ha spiegato il ministero per le Infrastrutture e la mobilità sostenibile, serviranno per erogare alle imprese appaltatrici anticipazioni fino al 30% del valore delle opere, per velocizzare gli interventi sulla rete ferroviaria.
Vi rientrano, tra gli altri, gli appalti ferroviari per la realizzazione delle tratte ad alta velocità Napoli-Bari e Palermo-Catania, dell’elettrificazione delle linee nel Sud, del Nodo di Genova e Terzo Valico dei Giovi, dell’alta velocità/alta capacità sulla Brescia-Verona-Padova, gli interventi tecnologici per l’implementazione del sistema europeo ferroviario Ertms destinato ad aumentare la sicurezza, la velocità e la capacità delle infrastrutture.
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