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Il Centro e il Sud Italia sono sempre più vicini. Anzi c’è una parte del Centro che negli anni si è progressivamente “meridionalizzata”. Lo raccontano gli ultimi dati diffusi da Svimez nella sua indagine sull’andamento del 2020 e nelle previsioni regionali per il 2021-2022.
La fotografia che “ritrae” le 20 regioni italiane, relativa al biennio, restituisce a prima vista l’immagine di un Centro Nord forte, che viaggia a una velocità superiore rispetto al resto del Paese, recuperando quanto perso nell’anno dello shock pandemico: dopo un crollo del 9,1%, nel 2021 il Pil segna un rimbalzo del 5,1% – superiore alla media nazionale del 4,7% – per poi attestarsi nel 2022 al 4,3%.
Ma allargando l’immagine si ha misura della distanza che separa Emilia Romagna e Veneto e Lombardia dalle altre, dalle quali si sono progressivamente staccate dall’inizio del millennio, lasciando – restando al Nord – indietro anche il Piemonte, mentre appare cristallizzata la condizione di un Centro ormai – come lo definisce Svimez – “secondo Mezzogiorno”.
Solo la Toscana, infatti, sembra riesca a tenere il passo con la media della macro-area. Mentre le Marche e soprattutto l’Umbria arrancano, scivolando a Sud. Il Lazio è una storia a sé, dal momento che beneficia dell’ “aura” di Roma Capitale e dell’elevato peso della pubblica amministrazione. La frammentazione, avverte Svimez, è tuttavia un dato strutturale consolidatosi negli ultimi vent’anni.
Per il 2021, secondo le previsioni, la Toscana crescerà del 5,1%, del 4,6% il Lazio, le Marche segneranno +4,4% e l’Umbria +4. «Nessuna di queste regioni supera tuttavia il valore medio del Centro Nord (+5,1%), ulteriore conferma di quel rischio – si legge nel report – di allontanamento delle regioni centrale dalle aree più avanzate del Paese».
Nel 2022, la crescita seppure significativa, dovrebbe comunque essere per tutte e quatto le regioni inferiore alla media del Centro Nord (+4,3%): +4,1% la Toscana; +3,9% il Lazio; +3,8% le Marche e l’Umbria.
Il Mezzogiorno incrocia la ripresa ma si ferma circa due punti sotto il Centro Nord: +3,2% il Pil del 2021 a fronte del +5,1% (+3,2% contro +4,3% nel 2021). Le previsioni regionali per il 2021 stimano per Abruzzo, Campania una crescita superiore alla media dell’area, attestandosi, rispettivamente, al +4,6%, +4,2%, seguite da Puglia con +3,5%, Sardegna +3,2%, Basilicata, Molise e Sicilia “unite” dal +2,8% e la Calabria a fare da fanalino di coda con +2,1%.
Per il prossimo anno la crescita del Mezzogiorno dovrebbe essere leggermente inferiore, +3,2%. Abruzzo e Campania si “aggiudicano” le migliori performance (+3,9% e +3,6%), anche se inferiori rispetto all’anno precedente. Anche la Puglia e la Basilicata vedrebbero una crescita del Pil 2022 inferiore rispetto al 2021 (+3,0% e + 2,4% la Basilicata); le altre quattro regioni meridionali – uniche tra le 20 italiane – dovrebbero invece conoscere nel 2022 una crescita maggiore del 2021: in ordine, il Molise (+3,4%), la Sardegna (+3,3%), la Calabria e la Sicilia (+3,0%).
Andiamo al Settentrione, dove spicca per il 2021 la crescita del Pil della Lombardia che segna +5,8%, ben superiore quindi alla media del Centro Nord (+5,1%), seguita dalla Liguria con +5,2%, anche lei quindi, sebbene di poco, sopra il dato della circoscrizione. Su livelli inferiori, invece, Piemonte e Valle d’Aosta: +4,6% e +4,2%. Tra le regioni del Nord Est si segnala la sensibile crescita del Pil di Emilia-Romagna (+6,7%), Veneto (+6,3%), Friuli-Venezia Giulia (+5,3%) e Trentino-Alto Adige (+4,9%), unica sotto la media.
Per il 2022, nel Nord Ovest, solo la Lombardia dovrebbe attestarsi su livelli superiori alla media del Centro-Nord (4,3%), raggiungendo il +5%, sostenuta, ma inferiore alla media la crescita di Liguria (+4,1%), Piemonte (+4,%) e Valle d’Aosta (+3,6%).
Nel Nord Est, invece, si dovrebbe assistere a una situazione simile a quella del 2021, con tutte le regioni oltre la media della circoscrizione, eccetto il Trentino-Alto Adige lievemente al di sotto: +5,3% l’Emilia-Romagna, +4,8% il Veneto, +4,7% il Friuli-Venezia Giulia, +4,2% il Trentino alto Adige.
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