Luigi Di Maio, Antonio Decaro e Michele Emiliano
3 minuti per la letturaAmbiente, sviluppo sostenibile e infrastrutture: la Puglia, assieme alla Basilicata, non è solamente terra ospitante del G20, ma protagonista interessata. Lunedì Bari ha accolto le delegazioni estere, con il governatore Michele Emiliano e il sindaco Antonio Decaro a fare da padroni di casa. Oggi Brindisi, invece, sarà palcoscenico, per la prima volta nella storia del G20, di una specifica sessione dei soli ministri dello Sviluppo.
Per la Puglia è un appuntamento importante, preme affinché dal Forum escano, indirettamente, risposte anche per l’ex Ilva. Lo ha fatto intendere, neanche troppo velatamente, proprio Emiliano nel suo messaggio di “benvenuti” ai delegati: «Crediamo fermamente – ha detto – che non possa esserci sviluppo che non sia sostenibile e rispettoso della vita, della salute e dell’ambiente. Siamo una Regione del Sud fortemente impegnata nell’innovazione tecnologica, prima in Italia nella produzione di energia da fonti rinnovabili, che investe ostinatamente in cultura e nella formazione dei giovani, che agisce partendo dall’ascolto e dalla partecipazione, che si affaccia all’Europa e al Mediterraneo con le braccia aperte all’accoglienza di chiunque voglia cambiare in meglio il suo destino di paura, di guerra, di negazione dei diritti, di sopravvivenza. Sentiamo molto vicina la visione proposta dalla Presidenza italiana che poggia sui tre pilastri delle persone, del pianeta, della prosperità».
Emiliano, non è un mistero, spinge per l’immediata chiusura dell’attuale area a caldo e passaggio dal carbone al gas. Fosse per il governatore pugliese l’ex Ilva non esisterebbe già più, al suo posto punterebbe sul mare, sul porto e sul Mediterraneo. Il Consiglio di Stato, però, ha lasciato accessi gli altiforni, ma il bubbone resta e ora bisogna far convivere ambiente, salute dei cittadini e produzione. Cosa che, evidentemente, non è accaduta negli ultimi 20 anni se un Tribunale penale, seppure al termine di un processo di primo grado, ha sentenziato che il disastro ambientale c’è stato.
«Nessuna ripresa economica potrà essere sostenibile se non si investirà massicciamente nella salute del nostro pianeta», ha scritto su Facebook il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, da Matera. «Dobbiamo dare una risposta netta alla crisi generata dalla pandemia, aiutare in concreto le persone più in difficoltà e far ripartire l’economia. E per rispondere alle crisi globali, la cooperazione tra Paesi è fondamentale», ha aggiunto. “Obiettivo neutralità climatica entro il 2050” non può essere solo uno slogan: «Con le due Conferenze Onu sui cambiamenti climatici (Cop26) e sulla biodiversità (Cop15), abbiamo un’occasione imperdibile, per attuare gli Accordi di Parigi, con l’adozione di impegni ambiziosi di breve termine e il sostegno all’obiettivo della neutralità climatica, che auspichiamo essere al 2050, in base agli impegni presi da un numero crescente di Paesi», ha ricordato il ministro degli Esteri.
Oggi il G20 si sposterà a Brindisi, a circa 70 chilometri dall’ex Ilva. Ambiente ma anche infrastrutture moderne e sviluppo del sistema portuale e aeroportuale nel Mediterraneo: sono gli altri obiettivi pugliesi. «La tappa del G20 dei Ministri degli Esteri è motivo di orgoglio e riscatto per la città di Brindisi, una straordinaria opportunità di visibilità sulla vetrina mondiale. Un evento che corona una storia di tradizionale apertura verso il mondo, oggi imperniata attorno al binomio porto-aeroporto, infrastrutture dalle potenzialità inesauribili per lo sviluppo del territorio»: ha detto ieri la sottosegretaria alla Giustizia, Anna Macina.
«La delegazione – ha spiegato – si incontrerà nella Base di Pronto Intervento Umanitario delle Nazioni Unite, gestita dal Programma Alimentare Mondiale, insignito del premio Nobel per la pace 2020. Il tema che sarà affrontato nel summit è di grande importanza e riguarda il ruolo della logistica nella risposta alla pandemia e nelle future crisi sanitarie.
Il territorio di Brindisi e la sua storia nella cooperazione internazionale – evidenzia – parlano per sé, testimonianza concreta di come infrastrutture essenziali abbiano svolto un ruolo imprescindibile, aprendo una finestra sul mondo e fornendo accoglienza e aiuti alle popolazioni in difficoltà. Il punto di primo approdo in Puglia per gli immigrati albanesi ad inizio anni ’90, il trasferimento del Programma Alimentare Mondiale nel 2000 da Pisa a Brindisi, il riconoscimento di “Testimone di cultura di pace nel mondo” al porto di Brindisi da parte dell’Unesco, le migliaia di voli e missioni in scenari difficili per guerre e carestie, sono la concreta dimostrazione del grande contributo offerto da questo territorio alla cooperazione internazionale.
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