Renato Brunetta con Mario Draghi
3 minuti per la letturaIl Piano nazionale di ripresa e resilienza prevede 40 riforme, che andranno tutte realizzati nei tempi prestabiliti. Le prime due sono già in cantiere dopo il varo dei decreti sulla Governance del Piano e sulle Semplificazioni. La terza, riguardante il Reclutamento, è stata approvata nel pomeriggio dal consiglio dei ministri con l’annuncio di un vasto piano di assunzioni nella Pubblica amministrazione.
A spiegarlo il ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, nel corso di una conferenza stampa aggiungendo che le riforme andranno tutte realizzate perché altrimenti verrebbe stracciato il contratto con la Ue.
Nonostante un piano di assunzioni senza precedenti: “Non ci saranno infornate o assalti alla diligenza -dice Brunetta- , con emendamenti creativi,. Il governo vigilerà perché il provvedimento rimanga quello voluto dal presidente Draghi, dall’esecutivo e dalla Commissione Europea, semmai migliori nell’attuazione del Pnrr”. Il piano costerà sette miliardi.
In ballo ci sono 24.380 assunzioni: di cui 21.910 destinate al ministero della Giustizia a dimostrazione della centralità che viene attribuita a questa amministrazione nell’ambito del Recovery Fund. La maggior parte delle risorse sono destinate all’Ufficio del processo (16.500 ingressi) che affianca il giudice per nelle attività preparatorie del giudizio.
Al personale di cancelleria, giudici onorari e tirocinanti si affiancheranno laureati in legge, scienze politiche ed economia e commercio con l’obiettivo di smaltire l’arretrato e velocizzare i tempi dei giudizi che restano un’emergenza.
Più in generale è previsto il rafforzamento (5.410 assunzioni aggiuntive) di una macchina che dal civile all’amministrativo dovrà fare da motore agli investimenti. Due gli obiettivi: ridurre del 50% la durata dei processi civili per dare maggiori garanzie contrattuali e le procedure fallimentari, da 9 a 5 anni, per avere un effetto positivo sul Pil dell′1,6 per cento.
A completare il quadro ci sono mille super-tecnici a supporto degli enti locali per gestire i cosiddetti colli di bottiglia nelle procedure, 268 assunzioni al ministero della Transizione Digitale di Vittorio Colao più 70 comandate da altre amministrazioni), 67 per l’Agenzia digitale per l’Italia a palazzo Chigi, 500 (altri 300 potranno essere ingaggiati per “motivate esigenze” legate alla governance del Piano) entreranno a far parte della struttura di Governance per coordinare, attuare e controllare il Pnrr (80 alla Ragioneria generale dello Stato). Per il ministero della Transizione Economica ci sarà un rinvio richiesto da Roberto Cingolani vista la centralità di questa amministrazione.
Le assunzioni saranno a tempo determinato con durata di trentasei mesi In ogni caso non oltre il 31 dicembre 2026, in linea con la scadenza del Recovery. L’accesso avverrà attraverso tre canali.
Il principale passa attraverso concorsi semplificati e digitali: valutazione dei titoli, e una prova scritta.. Niente carta e penna come ha specificato il ministro Brunetta. Le altre due modalità sono il possesso di alte specializzazioni o l’ingaggio attraverso il portale on line per gli incarichi affidati ai professionisti. Per garantire merito e competenza è stabilito che – i contratti di assunzione potranno essere rescissi da parte della Pa “in caso di mancato raggiungimento annuale degli obiettivi”.
Il tetto per l’utilizzo di dirigenti esterni è modulare: per alcune amministrazioni è al 5%, per altre al 10 per cento. Le nuove norme danno la possibilità di alzarlo, fino a raddoppiarlo, per coprire i posti vacanti legati a compiti “strettamente e direttamente funzionali” all’attuazione del Recovery.
Si potrà ricorrere a manager esterni solo se non si trovano figure adeguate dentro la Pa e i nuovi arrivati potranno restare in carico al massimo fino alla fine del 2026. Per ottenere il consenso dei sindacati si aggiungerà una quarta fascia di inquadramento.
Tutti i dipendenti potranno entrare nelle fasce di merito e conseguire premi più consistenti. Le promozioni saranno fatte in base a precisi criteri: a valutazione conseguita negli ultimi tre anni, l’assenza di provvedimenti disciplinari e il possesso di titoli professionali e di studio superiori rispetto a quelli previsti.
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