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Gli italiani riscoprono i libri. Lo sostiene l’ultima indagine dell’Osservatorio sulle librerie in Italia, relativa al secondo semestre del 2020.

In ripresa, in particolare, i book shop indipendenti, il 34% dei quali ha registrato un miglioramento dell’andamento della propria attività economica da giugno a dicembre dello scorso anno. Il 46,3%, poi, ha visto entrare più clienti rispetto al primo semestre, mentre il 48,6% ha notato una crescita dei libri acquistati dai clienti. Per il 43,1%, infine, c’è stato un aumento dell’acquisto dei libri “in valore”.

Sul fronte della digitalizzazione – prosegue la nota sull’indagine realizzata da Associazione librai italiani (Ali) e Format Research – da oltre un anno dall’inizio della crisi anche il settore delle librerie indipendenti ha provveduto ad innovare: il 32,7% ha iniziato ad utilizzare l’e-commerce (che prima della pandemia non utilizzava) per le consegne a domicilio (erano il 27,3% a giugno 2020), il 28,4% ha utilizzato l’e-commerce (che prima della pandemia non utilizzava) per la vendita a distanza.

Tra le imprese che a seguito della pandemia hanno iniziato ad utilizzare l’e-commerce per le consegne a domicilio, 9 su 10 continueranno ad effettuare il servizio anche nel post pandemia.

«Quanto emerso dal nostro osservatorio – ha spiegato Paolo Ambrosini presidente di Ali-Confcommercio – ci rafforza nella convinzione che senza un’azione sistemica le librerie e la lettura non possono crescere nel paese. Per noi è fondamentale, quindi, confermare le misure adottate l’anno scorso ma anche avere finalmente la forza e il coraggio di rendere detraibili le spese per i libri al pari di quanto avviene ad esempio per le spese mediche. Dobbiamo avere la consapevolezza che il mondo della cultura e della formazione, di cui le librerie sono parte integrante, possono essere una leva determinante per aiutare il Paese a superare la crisi socio-economica in atto e per questo riteniamo che sostenere le librerie, il libro e la lettura sia un investimento per il Paese tutto».

Durante la 77esima assemblea dell’Ali è intervenuto anche il ministro della Cultura, Dario Franceschini, chiedendo un maggiore impegno dello Stato nel settore delle librerie. «C’è un obiettivo generale che è quello di aumentare la lettura. Un lavoro che va fatto a tutti i livelli a partire dalle scuole – ha detto – Poi c’è l’impegno di difendere e tutelare le librerie che hanno un valore non solo legato alla vendita dei libri e all’aspetto commerciale ma hanno un valore sociale e aggregativo. Lo Stato si deve preoccupare di tutelare questi luoghi, attraverso vari strumenti, quelli fiscali e attraverso degli incentivi».

Anche per questo, ha aggiunto, «vorrei ragionare su degli incentivi per aiutare l’apertura di librerie in territori in cui non ce ne sono. Poi c’è il tema delle detrazioni fiscali. Tutte cose che dovrebbero confluire in un tavolo di lavoro che partirà a breve e dovrebbe diventare una legge complessiva per il settore dell’editoria e del libro».

Per Franceschini «bisogna arrivare ad una legge complessiva per il settore dell’editoria e del libro sul modello di quella del cinema. Se si ritiene il film importante lo è anche il libro, quindi così come nel mondo del cinema si aiuta tutta la filiera: i distributori, gli esercenti, gli autori, i giovani autori, le case produttrici, allo stesso modo deve capitare per il libro».


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