Il vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis, e il commissario europeo per l'Economia, Paolo Gentiloni
2 minuti per la letturaBRUXELLES – “Le vaccinazioni e l’allentamento delle restrizioni stanno aprendo la strada alla forte ripresa dell’economia italiana nella seconda metà del 2021. Gli investimenti sostenuti dall’Ue dovrebbero portare l’economia su un percorso di espansione sostenuta, che dovrebbe consentire alla crescita di tornare al livello pre-pandemia entro la fine del 2022”: lo scrive la Commissione Ue nelle previsioni economiche di primavera, che rivedono al rialzo il Pil italiano a 4,2% quest’anno e 4,4% il prossimo.
Il debito pubblico italiano continua a salire nel 2021 “a causa del protrarsi del sostegno pubblico” all’economia, ma poi comincerà a scendere dal 2022, scrive ancora la Commissione Ue rivedendo al rialzo la stima del debito, che toccherà il 159,8% quest’anno, per poi scendere a 156,6% il prossimo.
Anche il deficit sale quest’anno a 11,7% “a causa del costo del sostegno visto che le restrizioni alle attività economiche sono ancora necessarie per contenere la pandemia. Ma nel 2022 scende a 5,8%, grazie al calo della spesa pubblica e l’accelerazione dei ricavi”.
“L’economia crescerà in modo robusto quest’anno e il prossimo. Le prospettive sono migliori delle attese per due fattori: un rimbalzo più forte del previsto nell’attività globale e nel commercio, e l’impulso del Recovery che è stato incorporato alle previsioni”, ha detto il commissario all’economia Paolo Gentiloni presentando le previsioni economiche di primavera. Gentiloni ha spiegato che l’incertezza resterà elevata finché la pandemia pesa sull’economia, ma i rischi sono considerati “ampiamente bilanciati”.
“In generale, ci si attende che il Recovery spinga la crescita Ue di circa l’1,2% (del Pil Ue 2019, ndr) nel periodo 2021-2022”, ha detto il commissario all’economia Paolo Gentiloni. Ma il commissario ha precisato che si tratta di un impatto parziale: “Con un orizzonte di meno di due anni, questa previsione può valutare solo l’impatto immediato e diretto sul Pil dall’aumento della domanda interna. Può solo catturare parzialmente gli effetti indiretti che saranno generati dal rafforzamento degli investimenti e dalle riforme del Recovery”, ha spiegato.
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