L'isola di Capri
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Le mete campane del turismo internazionale avranno una corsia preferenziale nella campagna di vaccinazione. L’obiettivo? Coniugare le esigenze di tipo sanitario con quelle della ripartenza economica e del contrasto alle infiltrazioni camorristiche in un momento di profonda crisi. È necessario rilanciare sul mercato mondiale le mete turistiche libere dal Covid.
La Campania – nel triennio 2016/2018 – si attestava come la prima regione del Mezzogiorno per flussi turistici, con gli arrivi in crescita ad un tasso medio annuo pari al 5,17%. Il 2020 – secondo le tendenze registrate in precedenza – avrebbe dovuto essere l’anno straordinario dei record. Purtroppo l’emergenza epidemiologica ha stravolto tutto, ha travolto tutti, sia le previsioni che il settore turistico. Ora bisogna fare i conti con la dura realtà e correre ai ripari.
Vaccinare gli operatori e le strutture turistiche in massa potrebbe essere un elemento di ripartenza economica fondamentale a partire già dalla prossima estate. «Abbiamo deciso di dare priorità nelle prossime quattro settimane alla vaccinazione degli operatori del comparto turistico-alberghiero» ha spiegato il governatore della Campania, Vincenzo De Luca. L’idea del presidente-sceriffo di vaccinare tutta la popolazione di Ischia, Capri, Procida (che è Capitale italiana della cultura 2022), penisola sorrentina e costiera amalfitana, a prescindere dalle fasce d’età, per far ripartire il turismo, è stata accolta con soddisfazione dagli amministratori delle località turistiche.
«Si tratta dell’unica strada percorribile per superare l’emergenza sociale ed economica che i nostri territori stanno attraversando. Ci auguriamo che la Campania arrivi presto alla dotazione di vaccini aggiuntivi, in modo da programmare una concreta ripartenza» ha sottolineato il sindaco di Sorrento, Massimo Coppola.
DE LUCA PARTE DA ISCHIA
Lunedì scorso si è tenuto il primo incontro. De Luca si è confrontato con i sindaci dei comuni dell’isola di Ischia per porre le basi di una ripartenza turistica sicura. Nel corso della riunione è stata ribadita la necessità di “completare, al più presto, le vaccinazioni per le categorie prioritarie: over 80 e pazienti fragili così come previsto dal Piano vaccinale nazionale e regionale. Su questo punto – hanno spiegato da Palazzo Santa Lucia – il direttore del’Asl Napoli 2 Nord, Antonio D’amore, ha rassicurato spiegando che per Procida la campagna vaccinale per gli over 80 è arrivata alla conclusione. Resta da vaccinare, per l’isola di Ischia, solo una parte di non deambulanti che verranno gestiti a breve. Inoltre verranno inaugurati due hub vaccinali, uno ad Ischia e un altro a Forio, per aumentare le dosi somministrate giornalmente». Una volta terminate le categorie prioritarie, è stato concordato che, nel proseguimento della campagna vaccinale, bisognerà coniugare le esigenze di tipo sanitario con quelle della ripartenza economica.
CAPRI BLINDATA
Sarà un’estate in sicurezza a Capri grazie al progetto Safe Hospitality presentato da Federalberghi Isola di Capri. L’iniziativa degli albergatori, realizzata con la collaborazione dell’Università Federico II e della Bourelly Health Service, prevede una serie di interventi che consentiranno al turista, affermano, di usufruire della possibilità di godere un soggiorno senza sorprese e di essere seguito dal punto di vista sanitario durante la permanenza sull’Isola Azzurra.
«L’iniziativa – spiega Sergio Gargiulo, presidente di Federalberghi Isola di Capri – vedrà l’investimento da parte degli stessi albergatori di circa 240mila euro per una durata di sedici mesi di attività da svolgersi nel corso di due anni, con il riconoscimento di un credito di imposta di almeno l’80% della cifra spesa a favore dei partecipanti».
Il progetto, nel dettaglio, prevede la costituzione di Beside, una start up innovativa che gestirà una piattaforma dove i turisti degli hotel potranno registrarsi per essere sottoposti a tampone prima della ripartenza. Inoltre avranno la possibilità di effettuare test molecolari e test antigenici di ultima generazione a tariffe convenzionate, con prelievo dei tamponi all’interno delle strutture.
In caso di tampone positivo, è previsto un coordinamento con l’Asl di competenza per la gestione dell’ospite, con isolamento in un mini Covid-center fino all’arrivo del tampone molecolare di conferma. In caso di ulteriore positività, l’ospite sarà assistito secondo le procedure previste ed eventualmente trasportato in ospedale con i mezzi convenzionati.
«Vogliamo creare le condizioni necessarie per dare ai nostri ospiti la possibilità di vivere un soggiorno in sicurezza e di rientrare in maniera altrettanto sicura alle loro destinazioni di provenienza – spiega Lorenzo Coppola, vicepresidente di Federalberghi Isola di Capri – L’auspicio è che il nostro impegno possa far rivivere presto a Capri le stagioni del turismo internazionale a cui siamo abituati».
SOS CAMORRA
In un momento di profonda crisi, a preoccupare sono le ingerenze della criminalità organizzata nel tessuto economico e imprenditoriale delle perle campane. Per il procuratore di Napoli, Giovanni Melillo, infatti, «ci sono rischi gravi e concreti di accesso di imprese collegate al crimine organizzato ai finanziamenti garantiti dalla mano pubblica per consentire il ristoro e rilancio delle attività economica». «E’ del tutto evidente – ha spiegato – che le organizzazioni criminali sono in grado di immettere in questa fase così difficile della vita economica e sociale del paese grandi risorse sia nell’acquisizione di attività economiche in gravi crisi di liquidità sia occupando settori di impresa collegata all’emergenza sanitaria».
Per questo motivo ATex Campania, l’Associazione Turismo Extralberghiero) ha chiesto ai sindaci della Penisola sorrentina, di Capri e Anacapri di sollecitare un intervento del prefetto di Napoli per arginare le compravendite di strutture ricettive della penisola sorrentina e dell’isola di Capri da parte di operatori vicini alla criminalità organizzata.
«Occorre fare tutti gli sforzi possibili per proteggere le zone a turismo prevalente, a cominciare dalla penisola sorrentina e da Capri, dal rischio concreto dell’aggressione della criminalità organizzata che, sfruttando questo drammatico momento di crisi del turismo, sta cercando di acquistare strutture turistiche in difficoltà» afferma il presidente dell’associazione, Sergio Fedele. «Sarebbe devastante per questi territori, punto di riferimento dell’accoglienza mondiale, subire un’aggressione che stravolgerebbe luoghi tranquilli e ospitali».
«Ci sono tanti segnali negativi – aggiunge Fedele – che si registrano su offerte ‘vantaggiose’ rivolte ad operatori in difficoltà. Le recenti indagini della Direzione Investigativa Antimafia sulla presenza crescente di clan stabiesi in strutture della penisola sorrentina non deve far suonare il classico campanello d’allarme ma una vera e propria campana». Fedele sollecita «un immediato incontro” con il Prefetto di Napoli “per valutare tutte le iniziative possibili per difendere il nostro territorio».
«Si potrebbe chiedere al ministro del Turismo Massimo Garavaglia – aggiunge Fedele- di allargare la mission del Fondo per il Turismo, che ha una dotazione di 2 miliardi di euro) per evitare che gli alberghi italiani passino nelle mani di operatori stranieri».
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