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UNDICI miliardi di aiuti alle imprese garantiti entro il 30 aprile, Cig Covid prorogata per tutto il 2021, quasi 5 miliardi per la campagna vaccinale, rinvio delle scadenze fiscali. Arriva oggi in Consiglio dei ministri il decreto Sostegni, il quinto provvedimento di aiuti al sistema economico dall’inizio della pandemia, la prima manovra del governo Draghi.
Sul tavolo restando ancora alcuni nodi da sciogliere: la cancellazione delle cartelle, divide chi vorrebbe per superare il tetto dei 5mila euro e chi la considera un condono mascherato, mentre sul blocco dei licenziamenti alcuni partiti spingono per allungare il blocco generalizzato oltre giugno.
Trentadue miliardi la dote garantita dallo scostamento di bilancio autorizzato dalle Camere lo scorso gennaio, interamente impegnata sui 5 capitoli che compongono la bozza del provvedimento illustrata ieri dal titolare del Mef, Daniele Franco, ai capigruppo della maggioranza e agli enti locali. Restano 500 milioni per le eventuali modifiche in Parlamento, dove l’esecutivo si è impegnato a garantire due letture, con l’avvio dell’iter in Senato dove tornerebbe per l’approvazione superando quindi il monocameralismo che ha caratterizzato il precedenti provvedimenti di ristoro.
In aprile, poi, dovrebbe arrivare la richiesta di un nuovo scostamento – tra i 20 e i 30 miliardi – per finanziare altre misure a sostegno del sistema produttivo. Intanto sono cinque le linee di intervento su cui si articola il decreto: sostegno alle imprese e all’economia, lavoro e contrasto della povertà, salute e sicurezza, sostegno agli enti territoriali e proposte specifiche dei ministeri.
IMPRESE
Per il fondo perduto alle imprese il decreto impegna 11 miliardi: superati i codici Ateco, gli indennizzi andranno alle aziende e alle partite Iva – compresi 800mila tra autonomi e professionisti – con fatturato fino a 10mila euro che abbiano subito perdite superiori al 30% nel 2020 rispetto al 2019 (era 33% il tetto fissato nella bozza precedente). Andranno da mille a 150mila euro e saranno calcolati sulla base mensile dei ricavi persi con un’aliquota per ognuna delle 5 fasce considerate: 60% per le imprese fino a 100mila euro, del 50% tra 100mila e 400mila euro, del 40% tra 400mila e un milione, 30% tra uno e 5 milioni e 20% tra 5 e 10 milioni. Il governo garantisce i ristori entro il 30 aprile: la piattaforma Sogei-Agenzia delle Entrare, si assicura, sarà pronta entro il 31 marzo e i pagamenti partiranno tra l’8 e il 10 aprile.
Il decreto stanzia inoltre 600 milioni per la filiera del turismo di montagna e 1,5 miliardi per rafforzare il fondo per ridurre i contributi degli autonomi e liberi professionisti previsto nella legge di bilancio. Per i lavoratori stagionali del turismo e dello spettacolo si prevede un’indennità di 2.400 euro, con una copertura di 1,5 miliardi. Circa un miliardo, poi, è andrà sostegno di musei, attività site nei centri storici, ma anche fiere e catering, tra le altre. Sul tavolo anche la proposta destinare 100 milioni per il terzo settore e altri 100 per i lavoratori fragili.
LAVORO
Il pacchetto lavoro stanzia 3,3 miliardi per l’estensione della Cassa integrazione con causale Covid cui le aziende potranno accedere per tutto il 2021. Stop generalizzato ai licenziamenti fino al prossimo 30 giugno per tutti quei lavoratori che dispongono di ammortizzatori sociali ordinari come la cassa integrazione, e poi un blocco ‘selettivo’ per tutti gli altri che non dispongono di ammortizzatori ordinari, con possibile accompagnamento con Cig Covid, fino all’entrata in vigore della riforma degli ammortizzatori sociali ovvero, questo l’auspicio del governo, in ottobre. Viene inoltre rifinanziato il Reddito di cittadinanza con 1 miliardo in più per coprire l’ampliamento della platea, estesa quella del Reddito di emergenza inserendo 1/12 dell’affitto pagato nel limite per cui lo si recepisce per 3 mesi. Possibile la stessa disposizione anche per chi è in scadenza Naspi. Infine si profila la proroga a fine anno del contratto dei navigator.
FISCO
Nel dl Sostegno dovrebbero essere stanziati 1,3 miliardi di euro per spalmare su tutto il 2021 (con ipotesi anche di una coda sul 2022) la notifica delle cartelle esattoriali ferme per l’emergenza Covid, mentre dovrebbero essere prorogati al 1° maggio i termini per la riscossione delle rate della rottamazione ter e del saldo e stralcio. Alla pulizia del magazzino del Fisco verrebbe destinato un miliardo a copertura della cancellazione delle cartelle con un importo inferiore a 5mila euro antecedenti il 2015. La questione resta tuttavia aperta dal momento che c’è chi come la Lega spinge per arrivare a 10mila euro, supportata dai 5 Stelle che vorrebbero azzerare il magazzino. Leu si oppone, considerandolo un condono mascherato, mentre Iv e Pd sarebbero per cancellare quelle divenute inesigibili.
VACCINI
Nel capitolo salute e sicurezza si prevede lo stanziamento di circa 4,8 miliardi miliardi di euro per la campagna vaccinale, 2,1 miliardi per le fiale dei vaccini e 700 milioni per i medicinali contro il Covid, 200 milioni per avviare la produzione sul territorio nazionale dei vaccini, un miliardo per la struttura commissariale, 400 milioni verrebbero stanziati solo per le questioni logistiche, mentre 350 milioni sarebbero destinati alla somministrazione delle dosi anti-Covid nelle farmacie.
ENTI LOCALI
Agli enti locali il decreto destina fondi per 3,3 miliardi: in particolare 250 milioni andrebbero alle Regioni a statuto speciale, 900 ai Comuni, 100 alle Città metropolitane e alle Province. Per coprire la mancata riscossione della tassa di soggiorno si considerano tra i 200 e 250 milioni, un miliardo dovrà servire per ristorare le spese straordinarie sostenute dalle Regioni e 800 milioni per il trasporto pubblico locale.
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